Recensione di Cercando Jonathan, un libro di Davide Rossi edito Echos
… Quando ci è arrivato in redazione questo manoscritto, caro iCrewer, sono rimasta incuriosita dalla presentazione che ne ha fatto il suo autore Davide Rossi, che con una semplicità disarmante – le classiche poche righe che si inviano in una mail formale – è riuscito a farmi drizzare le antenne e a volerne sapere immediatamente di più.
Ecco che, anche se dopo un po’ di giorni vista la lunga lista di libri che ho perennemente in coda da leggere, mi sono concessa il tempo per immergermi anche in questo romanzo, e ti posso fin da subito anticipare che sono rimasta molto soddisfatta; per cui sono a proporti la recensione di Cercando Jonathan con vero piacere.
Come avevo anticipato nell’articolo di segnalazione, per fortuna l’autore ha aggiunto qualche particolare alla sinossi ufficiale, che letta così forse non dona il giusto valore al contenuto di questa storia rocambolesca, romantica e oserei dire a tratti appartenente ai generi della letteratura di viaggio e di formazione, per via del percorso geografico e metaforico che appunto compiono i protagonisti. Leggendo la bio dell’autore inoltre, scopro che la sua prima opera (non pubblicata) è stata un thriller e beh, posso anticiparti caro amico lettore che Davide Rossi ha un talento innato per questo genere letterario perché in Cercando Jonathan vi sono elementi che potrebbero inserire quest’opera anche nello scaffale gialli/thriller. E qui mi fermo.
La cover, nella sua semplicità grafica è azzeccatissima: seppur utilizzando contorni iconici tipici del secolo passato (fa uno strano effetto dirla così, ma in effetti gli anni ’80 ormai vanno classificati in questo modo…) questi sono ancora in grado di trasmettere il senso di libertà, di viaggio compiuto anche per ritrovare se stessi, di allontanamento dal caos della metropoli per ritrovare il giusto equilibrio.
I personaggi sono abilmente costruiti e le varie personalità vengono descritte donando al lettore una fotografia completa e verosimile su ogni aspetto psicologico, a partire dai protagonisti fino ad ogni comparsa. Idem per le ambientazioni: in Cercando Jonathan si spazia per ben 3 continenti e ogni luogo ove avvengono i fatti viene raccontato così bene che pare davvero di intraprendere un viaggio insieme a tutti gli attori di questo magnifico romanzo/avventura.
La trama e il finale. Se la storia inizia “lentamente”, ma in maniera armoniosa e con qualche spicco d’azione qua e là, non farti ingannare amico lettore, perché l’ultimo terzo del libro ti dona una scarica di adrenalina, ti scuote i sentimenti e ti trascina fino al termine con una forza narrativa incredibile. Non ti parlerò ovviamente del finale, ma posso garantirti che la sensazione che ho avuto io è stata quella di vivere tanti finali, tante storie, come se avessi letto più di un romanzo.
Come accennato poco sopra, infatti, si mescolano genialmente elementi “romance” ad altri formativi (mi è venuto in mente spesso Shantaram di G. D. Roberts, non so perché…) fino a toccare punte thriller e altre molto più profonde come i concetti del Karma e della reincarnazione.
La recensione di Cercando Jonathan. Conclusioni
Mi sembra dunque opportuno non aggiungere altro, se non che questo romanzo mi è rimasto nel cuore insieme a tutti i suoi personaggi e che dunque ti consiglio vivamente, soprattutto se stai cercando una trama nuova, coinvolgente, scritta in maniera superba e piacevolissima e se hai voglia di fare un vero e proprio giro del mondo (e di un ampissimo raggio di sentimenti) in 168 pagine.