Chi di noi non ha mai visto un film o una serie televisiva con protagonisti degli investigatori o dei detective, come anche ispettori, comandanti di polizia e carabinieri? Anche per caso, ci sarà capitato di vedere una puntata della famosissima C.S.I. Ma gli amanti dei gialli televisivi, poche volte sanno che i loro investigatori del cuore hanno origine dalla letteratura, italiana o straniera.
Gli investigatori nati dalla penna degli scrittori
L’investigatore più famoso della letteratura è sicuramente Sherlock Holmes, personaggio letterario ideato da Arthur Conan Doyle alla fine del XIX secolo e appartenente al genere letterario del giallo deduttivo.
Sherlock Holmes
Il personaggio, che esordì nel romanzo Uno studio in rosso del 1887, è comparso in quattro romanzi e cinquantasei racconti, assurgendo al ruolo di icona del giallo e venendo ripreso in numerose opere teatrali, cinematografiche e televisive, oltre che in altri media, rappresentando secondo alcuni critici la più celebre figura di investigatore della storia del giallo.
Sarebbe impossibile elencare tutti i film e le serie ispirate all’investigatore più deduttivo della letteratura.
Hercule Poirot
Altro investigatore amato dal pubblico televisivo e cinematografico è nato dalla penna di Agatha Christie. Parliamo senza alcuna ombra di dubbio del celebre l’investigatore belga Hercule Poirot: vera e propria leggenda del genere, molte delle sue indagini sono diventate dei classici.
Come investigatore ha un fiuto straordinario che lo porta a risolvere casi all’apparenza irrisolvibili. Il suo sistema di indagine rispecchia la sua personalità: ordine, metodo e celluline grigie. La sua prima indagine, Poirot a Styles Court, è stata pubblicata nel 1920. Appare in oltre 30 libri di Agatha Christie.
Miss Marple
Altra investigatrice, figlia del genio Agatha Christie è Miss Jane Marple, anziana protagonista di 12 romanzi e di 20 racconti. Fa la sua prima apparizione nel 1930 con il romanzo La morte nel villaggio. Miss Marple ama autodefinirsi una ‘osservatrice della natura umana’, è pacifica, curiosa, osservatrice, furba, ironica e ama i pettegolezzi. È proprio grazie a questa sua attitudine che riesce a risolvere i casi di omicidio apparentemente più intricati.
Il commissario Montalbano
Nato dalla penna di Andrea Camilleri, il commissario Salvo Montalbano è senza dubbio l’investigatore più celebre della letteratura italiana. Apparso per la prima volta in La forma dell’acqua (1994), e interpretato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti, appare in ben 37 tra romanzi e raccolte di racconti dello scrittore siciliano.
I libri a lui dedicati sono caratterizzati da una lingua fortemente contaminata dal dialetto siciliano, mentre i tratti salienti del personaggio sono l’amore per la buona cucina e le buone letture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali nel risolvere i casi, oltre che una storia d’amore controversa e complicata con Livia Burlando, donna anch’essa complicata.
Nero Wolfe
Il celebre investigatore Nero Wolfe ha fatto il suo debutto nel 1934 con il romanzo La traccia del serpente. Lo scrittore statunitense Rex Stout ha raccontato i casi affrontati dal detective in 33 romanzi e 39 romanzi brevi, ambientati dagli anni Trenta agli anni Settanta, la maggior parte a New York.
L’investigatore montenegrino Nero Wolfe, abbondantemente sovrappeso, risolve i suoi intricati casi di omicidio stando comodamente seduto a rimuginare sull’ampia poltrona del suo studio. Oppure beatamente affaccendato a curare le proprie piantine. Come Lincoln Rhyme, nemmeno Nero Wolfe lascia mai la propria abitazione. È il suo assistente Archie Goodwin – narratore in prima persona delle vicende – ad agire operativamente per suo conto.
Il commissario Ricciardi
Uno degli investigatori più amati dai lettori è il commissario Ricciardi, ideato dallo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. È il protagonista di alcuni romanzi gialli e fumetti ambientati negli anni trenta del Novecento, nel pieno dell’epoca fascista, a Napoli. Nelle sue indagini viene aiutato dal fedele brigadiere Maione che vive nei Quartieri Spagnoli, dal razionale e antifascista dottor Modo che è medico legale, e dal femminiello Bambinella che riporta le voci che circolano in città.
Il detective Bosch
Ideato dallo scrittore americano Michael Connelly, il detective Harry Bosch fa la sua prima comparsa nel 1992 ed è protagonista di ben 15 romanzi. Personaggio controverso, con trascorsi di guerra in Vietnam e frequenti lati oscuri nella propria personalità, ha una visione etica della giustizia che non sempre coincide con quella della legge.
Harry Hole
Nato dalla penna dello scrittore norvegese Jo Nesbø, fa la prima apparizione ne Il pipistrello, risalente al 1997 ma pubblicato in Italia solamente nel 2014. Poliziotto rude, alcolizzato e talvolta anche dedito al consumo di droghe, è caratterizzato da un forte acume investigativo, da uno spiccato senso della giustizia e dai metodi poco ortodossi. È protagonista di 10 romanzi.
Il commissario Maigret
Ideato dallo scrittore belga Georges Simenon, Jules Maigret ha rivoluzionato il genere del giallo all’inglese di cui Sherlock Holmes è stato il più fulgido esempio. Il suo metodo investigativo consiste nell’immergersi nelle atmosfere dei luoghi in cui i delitti sono stati commessi e, lasciandosi guidare dal proprio istinto, nell’immedesimarsi e cercare di comprendere la personalità e l’umanità dei diversi personaggi di un caso criminale, sino al punto, talora, di arrivare a giustificare il loro comportamento e a cambiare la sorte a cui sarebbero andati incontro.
Il centro dell’attenzione è spostato sulle motivazioni umane che portano al delitto, più che sulla ricerca degli indizi materiali. Maigret è protagonista di 75 romanzi e 28 racconti. La sua prima apparizione risale al 1931, nel romanzo Pietr il Lettone.
Rocco Schiavone
Citato tra gli investigatori più amati dai nostri lettori, Rocco Schiavone è un personaggio immaginario, letterario e televisivo, protagonista dei romanzi polizieschi di Antonio Manzini e dell’omonima serie televisiva.
Schiavone nasce a Roma, nel rione Trastevere, il 7 marzo del 1966, da una famiglia di operai. Rimane orfano piuttosto presto, infatti perde il padre a 12 anni e la madre quando ne ha 19. Schiavone è un vicequestore della polizia che, sebbene romano, svolge le sue funzioni ad Aosta. Nella serie televisiva è interpretato da Marco Giallini.