India. The passenger è il nuovo uscito della collana The Passenger di Iperborea dedicata a chi ama viaggiare e andare alla scoperta del mondo. Pur non essendo una vera e propria guida turistica, anzi non lo è per niente, il libro aiuta un ipotetico viaggiatore ad entrare nella cultura di questo straordinario paese che troppo spesso è visto soltanto come meta spirituale da raggiungere per la ricerca di se stessi e per la ricerca del bene interiore.
India. The passenger è una raccolta di articoli e testimonianze di autori vari che evidenziano come è cambiato nel corso degli anni questo paese, oltre che a tracciarne un profilo culturale e sociale partendo dalla letteratura fino ad arrivare allo studio del cibo bengalese e allo studio dei monsoni, elemento naturale con cui l’intero stato deve mettersi a confronto.
INDIA. THE PASSENGER: I CONTENUTI
Il libro si apre con un articolo dello scrittore e grande economista Prem Shankar Jha, il quale sostiene che l’India contemporanea stenta a riconoscere sé stessa, afflitta da una sfida esistenziale che consiste nel recuperare il sincretismo religioso che ne ha fatto per secoli un terreno fertile di sintesi tra induismo e islam e nel fuggire dal progetto fondamentalista di un paese per soli indù portato avanti con ferocia dal premier Modi.
Si prosegue con un pezzo della giornalista Julia Lauter che con il suo reportage affronta il tema della comunità degli atei, ritenuto sotto continuo attacco, a conferma di quanto le tematiche mistiche siano importanti in questo paese.
Arunava Sinha invece, focalizza la sua attenzione sul fatto che in questa nazione ci siano ventidue lingue diverse, riconosciute tutte in maniera ufficiale, e a come questo non aiuti a creare una identità culturale univoca. Senza contare le decine di dialetti e sottodialetti parlati in tutto il paese. A sostegno di questo argomento troviamo anche il pezzo di Mirza Waheed, scrittore kashmiro, che sottolinea come il governo centrale di Delhi voglia combattere tutta questa varietà di idee, lingue e religioni.
Ma India. The passenger da uno sguardo anche alla cultura, rappresentata e conosciuta nel mondo in particolare grazie a Bollywood, senza dubbio uno dei più grandi centri del potere del paese. Ne parla Juhi Saklani con un articolo in cui è evidenziato il curioso ( nota mia personale ) amore per la Svizzera.
Spazio anche ai grandi controsensi di questo paese, da una parte il poco conosciuto progetto spaziale indiano, uno dei più all’avanguardia del mondo, raccontato dalla space designer Susmita Mohanty, dall’altra, a fare da contraltare al boom economico e al progresso, la stragrande maggioranza della popolazione che vive in povertà assoluta in virtù del sistema delle caste, ben definito e condannato dall’autrice Arundathi Roy nel suo manifesto contro la discriminazione castale.
L’altra grande categoria discriminata, in questo paese di contraddizioni, come è tristemente noto sono le donne. Non mancano però movimenti di resistenza ed esempi di riscatto, ne parlano nei loro articoli le scrittrici Tishani Doshi e Sonia Faleiro che ci mostrano un’altra India: dalle danze dei transessuali, hijra, alle mobilitazioni delle madri del Manipur, al mondo del wrestling che vede una lottatrice come protagonista.
In India. The passenger, come citato nella introduzione, ci sono anche degli interessanti focus sul cibo bengalese e uno studio fatto dall’Economist sui monsoni, che per una nazione ancora fortemente agricola, rappresentano la vera minaccia per l’economia intera del paese.
Dunque un volume che guida il lettore alla conoscenza, più che alla scoperta, ma che sicuramente aiuta a prepararsi per un delizioso viaggio in questo paese così curioso e affascinante.