È uscito in questi giorni il nuovo numero del libro-magazine The Passenger dedicato alla Turchia. La Turchia è un paese complesso da affrontare, me ne ero già resa conto quando avevo scritto Libri da… Turchia, un approfondimento con consigli di lettura su questa nazione.
Posta a confine tra Europa e Asia, anzi, il confine attraversa proprio il suo territorio diviso tra la penisola anatolica e la parte più orientale della Tracia, è stata – e continua a essere – un importante crocevia di popoli. Repubblica presidenziale, dal 2014 il suo presidente è Recep Tayyip Erdoğan, già suo primo ministro dal 2003.
The Passenger – Turchia: dedicato agli esploratori del mondo
The Passenger è un progetto che vuole tracciare un quadro completo del paese a cui il numero viene dedicato, attraverso le voci di chi quella realtà la respira a pieni polmoni. Dopo India, Brasile e Giappone (solo per citarne alcuni), the Passenger ci porta in Turchia. Gli argomenti affrontati spaziano dall’architettura alla politica, dall’economia alle tradizioni, dai diritti alla satira, alla musica.
Si inizia con il pezzo di Elif Batuman intitolato Il grande scavo, dove si indaga quale passato la Turchia debba mettere in risalto, se le origini preislamiche come voleva Atatürk – primo presidente e padre della moderna Turchia – o la potenza ottomana amata da Erdoğan. Fatima Bhutto racconta il successo in Medio Oriente, Asia e America Latina, di serie tv turche come Il secolo magnifico, ispirata alla vita del sultano Solimano il Magnifico.
Dexter Filkins firma un pezzo dal titolo Trent’anni di colpo di stato, in cui ci mostra «retroscena e misteri sul movimento gülenista, che per decenni si è infiltrato nella burocrazia turca per scardinarne il laicismo fino allo scontro finale con l’ex alleato Erdoğan.» Alev Scott traccia un ritratto dell’economia turca, stretta tra spirito imprenditoriale e instabilità politica. Sema Kaygusuz affronta il tema del femminismo turco, delle due ideologie che intrappolano le donne turche e del recente movimento contro il sistema patriarcale.
In Una storia di polvere e luci, lo scrittore Burhan Sönmez conferma che «di quella Turchia rurale, incontaminata, con le sue tradizioni, la sua fede religiosa apolitica, non è rimasto più nulla, se non la lingua vietata: il curdo.» Gerhard Schweizer parla della «questione armena» e del nuovo nazionalismo turco mentre Ercan y Yılmaz ci racconta della città di Hasankeyf, destinata a essere sommersa dall’acqua quando verrà costruita la diga d’Ilısu, sul fiume Tigri.
Begüm Kovulmaz ci accompagna in un viaggio per capire meglio l’evoluzione del rap turco e Valentina Marcella ci fa immergere nelle pagine della satira sotto forma di vignette, uno dei pochi strumenti di critica politica che ancora resistono in Turchia. Infine, Stephen Wood ci spiega come la rivalità calcistica tra le tre grandi squadre di Istanbul sia stata placata dal movimento di protesta del 2013.
Fotografie, rubriche e una playlist musicale
Come in ogni numero finora pubblicato, anche le fotografie di questo The Passenger dedicato alla Turchia fanno parte di un progetto fotografico originale, realizzato in collaborazione con Prospekt Photographers. Il fotografo autore di questi scatti è Nicola Zolin, fotoreporter e scrittore tra Venezia, Atene e Istanbul.
Oltre agli articoli di cui sopra, la pubblicazione presenta anche una serie di mini-rubriche, spesso corredate da illustrazioni originali o con bellissime infografiche, che servono a completare il quadro generale con piccoli spunti di riflessione, dati, numeri. Molto interessante, secondo me, è la rubrica I falsi miti, dove si fa debunking di credenze non vere; oltre a quella dei Consigli d’autore.
Infine, ma solo perché si trova nelle pagine finali, la playlist musicale. Consiglio: fatela suonare a tutto volume mentre leggete questo libro-magazine.