Il vincitore di Amazon storyteller 2020 è Salvino Muscarello con La corrente invisibile, il libro vince il concorso e riservato agli autori auto prodotti.
Con una dirette poco riuscita sulla pagina fb di Libreriamo, la giuria composta da alcuni manager di Amazon, alcuni scrittori di Amazon publishing e Filippo Solibello, giornalista di Rai 2, hanno incoronato Muscarello vincitore di questa prima edizione di Amazon storyteller.
La corrente invisibile è un legal thriller ambientato a Messina di cui, caro lettore, non posso parlarti perchè, ahimè, non l’ho letto. Recupererò prima possibile, promesso, anche perchè ne sono molto incuriosita.
Nonostante la pessima qualità della diretta che ha incoronato il vincitore di Amazon storyteller 2020, roba che uno si chiede come sia possibile che navighino a banda larga, ci sono state alcuni spunti di riflessione interessanti di cui vorrei riportare qui i sommi capi.
In primis la suggestione, da parte del giornalista Rai, della grande adattabilità delle opere della cinquina di finalisti allo schermo, sia piccolo sia grande. Le mega fiction Prime che tanto ci appassionano potrebbero davvero essere tratte da questi libri che non hanno nulla a che vedere con i grandi editori (che se ne facciano una ragione questi ultimi) ma sono esclusivo frutto dell’ingegno di scrittori poliedrici. Una bella fiction storica per Centro, un bel thriller alla Montalbano per La corrente invisibile, vincitore di Amazon storyteller 2020, e Amazon ha composto un bel palinsesto.
Perchè dico poliedrici? E qui passo al secondo argomento che è emerso dalla diretta: perchè un autore self non è solo uno scrittore (bravo!) ma deve sviluppare il gusto per tutti quegli elemente che fanno di un libro, un prodotto vendibile. La cover, la capacità di sintesi per la sinossi, l’autore deve avere un gruppo di amici che funga da editor o addirittura un proprio editor professionista con cui togliere alla propria opera quelle ingenuità della scrittura di cui, di norma, si occupa l’editore. Quindi procedere alla propria promozione e costruirsi un proprio pubblico che apprezzi l’opera e la recensisca.
Il vincitore di Amazon storyteller 2020 è…
Un tipo così, un autore di questo calibro, capace di tutte queste attività, vincente in ognuna, (vincitore di Amazon storyteller!!!) che gode dell’appoggio di Amazon per la distribuzione capillarissima del proprio libro, ecco, mi viene da chiedermi, ma davvero ha necessità di un editore? E’ la vanagloria di vedersi distribuito nelle librerie che manca?
Vero, lo ammetto, leggendo libri self da anni ormai, ho trovato una discreta quantità di ciofeche e il numero delle sòle è nettamente maggiore di quello dei buoni libri. In questo caso il self è solo una scorciatoia per chi non riesce a passare attraverso le maglie strette di un editore? Sì, può essere, in qualche caso in effetti lo è: mi riferisco a libri zeppi di refusi, con trame non solide, personaggi non studiati. Non ci si improvvisa scrittori, l’ispirazione è solo una piccola parte di quello che ci vuole per scrivere un libro e una delle qualità fondamentali di un buon autore è l’umiltà di buttare lacrime e sangue sulla scrittura (e riscrittura, e riscrittura, e riscrittura) della propria opera. Eppure, caro lettore, quando sono incappata in self che fossero ben confezionati e con storie credibili, ebbene mi sono innamorata degli autori che enumero tutt’ora tra i miei preferiti.
Ebbene, faccio i miei più sentiti complimenti non solo al vincitore, di cui, prometto, leggerò il libro e ne parlerò su questi canali, ma anche al resto dei finalisti che hanno dimostrato di essere più forti dei forti!
Ciao sono Salvino…mi è piaciuto molto questo articolo perché centra in modo abbastanza preciso l’attività di noi self-publishers. A prescindere dalla vittoria, che fa molto piacere, penso che quest’esperienza mi sia servita per capire tutto quello che sta dietro al prodotto “libro”, di cui come lettore accanito vedevo solo la parte finale. Spero ti piaccia il mio romanzo