Il premio Campiello, arrivato alla cinquantottesima edizione ha pubblicato, come ogni anno, la cinquina dei finalisti tra i quali la giuria preposta dovrà scegliere il vincitore.
I premi letterari sono una crudeltà sopratutto per chi non li vince.
Con questa frase Umberto Saba, poeta italiano del novecento, commentava il fiorire di Premi Letterari piccoli e grandi che sul territorio nazionale ed internazionale proclamano scrittori e poeti. La frase rispecchia, in effetti, una grande realtà: un premio letterario mette sul podio uno scrittore ma finisce per essere una vera e propria crudeltà per chi non vince o è scartato. E non è detto che lo scartato di turno non sia meritevole di essere letto o valga meno di chi vince. Come in tutte le cose, una vittoria può essere frutto di tante combinazioni o congiunture, chiamiamole così.
L’Italia, terra di poeti, scrittori, navigatori e santi, ha una riserva di premi letterari che basterebbero per questo e per l’altro secolo: che siano per romanzi, poesie, saggi o altro, che siano conosciuti e noti in tutto il territorio nazionale o limitati ad un’area geografica, hanno tutti una bella abbondanza di partecipanti, a riprova del fatto che il detto a cui ho fatto riferimento sopra, ha il suo bel fondo di verità.
Il premio il Campiello affonda le sue radici nel passato
Nato nel 1962, in Veneto grazie all’impulso della famiglia Valeri Manera, il Premio Campiello è un’iniziativa degli industriali veneti. Nella sua lunga storia ha visto confermato il successo di pubblico e di critica ed è diventato uno dei più prestigiosi premi italiani.
Lo schema di selezione del Premio Campiello segue alcune tappe fondamentali che annualmente si ripetono:
1) Redazione del regolamento
2) Conferenza stampa di presentazione
3) La selezione della cinquina finalista
4) Cerimonia di premiazione del vincitore che si tiene a Venezia, ed è un appuntamento esclusivo, rigorosamente su invito. Nel corso della cerimonia viene espletato lo spoglio dei voti e proclamato il vincitore.
Dal 1966 è stata istituita la sezione Campiello Giovani, riservata a giovani scrittori di età compresa tra i 15 e i 22 anni.
Anche il Campiello giovani segue un suo preciso schema dal 1994: dopo una fase di sperimentazione provinciale e regionale è stato, nel 1996, esteso a tutta Italia e negli ultimi anni anche all’estero. Il concorso si articola in tre fasi, nella prima, la Giuria di selezione, composta da vincitori e finalisti delle edizioni passate, da lettori delle case editrici e dal vincitore delle Olimpiadi di Italiano dell’anno precedente, sceglie 25 lavori. Nella seconda fase, un Comitato Tecnico composto da specialisti della letteratura contemporanea, sceglie la cinquina finalista.
L’annuncio dei cinque finalisti avviene de il Premio Campiello, di solito, nell’ambito di uno spettacolo letterario: quest’anno per i motivi che ben conosciamo la cinquina dei finalisti per il Campiello Giovani è stata annunciata online da Verona, il 17 Aprile scorso e si compone di 5 giovani provenienti dal territorio nazionale. Fra i 5 finalisti, la Giuria dei letterati del Campiello, sceglie un vincitore che sarà premiato a Venezia, nel corso della cerimonia conclusiva del Premio (terza fase).
I 5 finalisti del Campiello Giovani 2020
Arianna Babbi di Classe (Ravenna) con il racconto Da lontano; Michela Panichi di Napoli con Meduse; Sahara Rossi di Roma con Yolanda; Flavio Zucca di Roma con Ladri di zaffiri; Federico Schinardi di Verona con Un giorno se ne andarono le pecore. La giuria ha inoltre proposto due menzioni speciali: Come un fiore nella neve di Silvia Parolin di Castelfranco Veneto e La prova del milanese Pietro Ungari.
Premio Campiello 2020, la cinquina finalista
Il Premio Campiello 2020 vede selezionati nomi di un certo spessore del panorama culturale italiano: Francesco Guccini, tra i più popolari cantautori italiani e romanziere di esperienza ventennale con Tralummescuro, edito da Giunti che fra l’altro ti ho già segnalato alla sua uscita nel mese ottobre e per il quale faccio un tifo sfegatato (che te lo dico a fare…); Patrizia Cavalli, tra le più grandi poetesse italiane in attività che con il romanzo Con passi giapponesi, edizioni Einaudi, si cimenta con la prosa.
Sandro Frizziero, insegnante negli istituti superiori di Chioggia con il romanzo Sommersione, Fazi editore; Remo Rapino poeta di Lanciano, insegnante di filosofia nei licei, con il romanzo Vita morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, un titolo che contiene un nome molto usato dalle mie parti; infine Ade Zeno, uno scrittore di Torino con L’incanto del Pesce Luna. Questi i 5 romanzi che si contenderanno la vittoria del cinquantottesimo Premio Campiello di Venezia.
La cinquina è stata scelta nel corso della mattinata del 1 Giugno ed annunciata nel primo pomeriggio dello stesso giorno da Rai 5, in diretta dal programma Terza Pagina. Aspetteremo ulteriori sviluppi e ti faremo sapere caro lettore, intanto ti lascio con le dichiarazioni di Enrico Carraro presidente di Confindustria Veneto e Presidente fondazione “Il Campiello” che bene inquadrano le condizioni in cui il premio si sta svolgendo in questo infausto 2020 che ci vede provati ma non vinti.
Il mio primo Campiello doveva essere speciale ma devo dire che è stato molto speciale. Sarebbe stato semplice interrompere per il covid, come hanno fatto molti, ma abbiamo avuto il sostegno dei nostri industriali che dal 1962 tengono in piedi il Campiello. Lo faremo in una forma diversa, con l’uso diffuso dell’on-line, ma salvaguardando l’identità del Campiello: ossia la parte letteraria, che è sempre di primo livello.