A guardare il Molise in una cartina geografica sembra sia semplicemente pezzetto di terra compresso tra Abruzzo e Puglia, tanto è piccolo. Assieme alla Valle d’Aosta il Molise è infatti la regione meno estesa d’Italia e fino al 1963, dal punto di vista politico, era strettamente legata all’Abruzzo.
Fu nella serata del 17 dicembre 1963 che, a larga maggioranza, la Camera approvò la proposta di legge costituzionale con la quale fu sancita la nascita della Regione Molise. Quella legge fu la realizzazione di aspirazioni a lungo inseguite dai più convinti sostenitori dell’autonomia che, finalmente, videro realizzato il fine di tante lotte parlamentari.
Il Molise è una regione piccola e montagnosa, con il privilegio di uno sbocco sul mare Adriatico: una delle regioni del centro sud che vive di agricoltura e allevamento, che conserva ancora tradizioni popolari, usi e costumi come un bene prezioso in quanto costituiscono la sua storia e le sue radici. Di queste radici, di questa identità i molisani vanno fieri tanto da lanciare, qualche anno fa, uno slogan tra l’ironico e il polemico:
Il Molise non esiste
Associato per lunghi anni all’Abruzzo, per secoli terra di conquista di briganti e pirati che nel passato ne hanno saccheggiato le ricchezze e l’identità, snobbato dagli stessi italiani in tempi passati e anche più recenti, il Molise non si è abituato alla sua condizione di subalternità, anzi ironicamente e con una punta di polemica, ne ha fatto quasi uno slogan, un segno di distinzione: Il Molise non esiste.
Sembra che lo slogan abbia la sua origine da un meme, frutto della fantasia di un geologo-vignettista, Leonardo Ortolani che su Nonciclopedia, attribuì agli abitanti molisani le colpe di cui egli stesso era accusato. Da un’invenzione fumettistica al conio di un vero e proprio slogan per la regione è stato un attimo. Un felice e auto-ironico attimo che i molisani sfruttano per pubblicizzare una regione che esiste eccome! Ricca com’è di arte, storia, tradizioni e cultura, senza nulla da invidiare ad altre.
Del resto tutta la storia d’Italia, culturale e non, è fatta di tante piccole realtà che insieme rendono questo nostro Bel Paese unico e irripetibile. Lo sanno bene i turisti che affollano le nostre città dalle più piccole alle più grandi, in tutti i mesi dell’anno. Sembra invece che siamo proprio noi italiani a non saperlo fino in fondo, divisi come siamo in campanilismi inutili, quanto sterili.
Il Molise non esiste: dal meme al libro
Partendo dal brand provocatorio Il Molise non esiste, Enzo Luongo, scrittore e giornalista molisano, ha pubblicato nel dicembre 2016, per la Natan Edizioni, un volumetto di 132 pagine dal titolo che riprende il famoso slogan: Il Molise non esiste Pensieri sparsi tra citazioni, satira social, politica, giornali e TV.
Mi si nota più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Tormentato come il dubbio morettiano, il piccolo e silenzioso Molise, che da sempre se ne sta in disparte, si ritrova al centro di un’orgiastica e canzonatoria diatriba: esiste o non esiste? Il quesito non è nuovo, ma la Rete, che tanto decide e tutto condiziona, oggi l’ha reso questione di attualità.
Errori, titoli (veri) di giornali e altri organi di informazione, citazioni a vanvera, svarioni di geografia studiata un tanto a chilo, gaffe tivvù, menzioni speciali in film di cassetta, bersaglio di comici e satiri e ora persino dei politici della spending review. Migliaia di riferimenti palleggiati e ripalleggiati nelle discussioni virtuali con una notevole e lodevole passione. La selezione operata in questa raccolta, che ha provato a tenersi a debita distanza da ogni pregiudizio, ne comprende una piccolissima parte.
Enzo Luongo, come si evince dalla sinossi del libro sopra riportata, ha trovato il modo di ironizzare intelligentemente cavalcando l’onda dell’ormai famoso modo di dire che, fra le altre cose, è anche il nome di una frequentata pagina social.
Non starò qui ad elencarti i libri o gli autori molisani importanti e conosciuti del passato o del presente: ogni regione italiana ha il suo bel bagaglio culturale di cui va fiera e in ogni regione ci sono sempre autori che con grande sensibilità, in poesia o in prosa, sanno raccontare del loro “luogo dell’anima”, in maniera eccelsa. A riflettere bene sui temi che fanno grandi certi autori e conosciuti i loro libri, la stragrande maggioranza si basano sulla memorie, sulle origini e sono legati al luogo di provenienza.
Il Molise non fa eccezione, è una terra raccontata da nomi importanti come quello del poeta Nicola Iacobacci o dello scrittore Francesco Jovine o ancora di Felice Del Vecchio e tanti altri. Malgrado appartengano ormai alla storia della letteratura, restano indimenticati e indimenticabili per il contributo letterario non indifferente che hanno dato sia al Molise che all’ Italia intera. E non è poco per una regione che non esiste.