Il cervello. Istruzioni per l’uso – Bollati Boringhieri di John Medina: attraverso questo libro oggi parliamo di come è possibile utilizzare al meglio il nostro cervello.
Questo libro è la seconda edizione rivista in ogni sua parte e dotata di un capitolo completamente nuovo, dedicato alla musica e alle sue enormi potenzialità cognitive. L’autore presenta dodici regole relative al funzionamento del cervello, con una parte teorica e dei casi pratici, proponendo dei suggerimenti per sfruttare al meglio le conoscenze sul cervello e migliorare sensibilmente la qualità della nostra vita.
Che cosa dimostrano questi studi, considerati nel loro insieme? Principalmente questo: se si volesse creare un ambiente educativo direttamente antitetico alle attitudini del cervello, probabilmente si progetterebbe qualcosa di simile a un’aula scolastica.
Se si volesse creare un ambiente lavorativo direttamente antitetico alle attitudini del cervello, probabilmente si progetterebbe qualcosa di simile a un ufficio a cubicoli separati. E se l’intenzione fosse quella di cambiare le cose, si dovrebbe fare tabula rasa di entrambi e ricominciare tutto da capo.
Fin dai tempi antichissimi l’uomo si è dovuto adattare all’ambiente per sopravvivere e anche il suo cervello ha fatto altrettanto, sviluppandosi per poter garantire funzionalità necessarie a trovare soluzioni all’’instabilità ambientale.
Poi l’evoluzione ha generato molto meno instabilità ma molto più stress e un cervello stressato è sicuramente molto meno produttivo.
Un cervello voluminoso è, però, un organo molto esigente. Il nostro, in particolare: pur costituendo appena il 2 per cento della massa corporea, divora il 20 per cento dell’energia disponibile.
Ma come funziona il nostro cervello?
Di che cosa ha bisogno il cervello per funzionare al meglio? Perché è in grado di imparare perfettamente le cose più disparate? Perché è così facile dimenticarle?
John Medina è un biologo molecolare di fama internazionale, specializzato nello studio dei geni implicati nello sviluppo cerebrale e nei disordini psichiatrici. Per anni ha svolto ricerche sulle misteriose connessioni tra cromosomi e funzioni mentali, tra geni e comportamento. La ricerca in questo specifico campo è molto complessa e affascinante.
Dirige il Brain Center for Applied Learning Research della Seattle Pacific University e insegna al dipartimento di bioingegneria della University of Washington School of Medicine. Ha pubblicato anche Naturalmente intelligenti. Istruzioni per lo sviluppo armonioso del cervello dei bambini della prima età (2011, nuova edizione 2015) e Il cervello non ha età. Istruzioni per rimanere attivi, brillanti e felici (2017) sempre editi Bollati Bordighieri.
Gli argomenti trattati in questo libro forniscono idee di applicazione nella vita di tutti i giorni, in particolare sul lavoro e a scuola, mostrandoci le immense potenzialità del nostro cervello e i modi più efficaci per utilizzarle.
Ecco alcune delle importanti regole citate e spiegate nel dettaglio dall’autore, che possono migliorare la nostra vita:
- l’esercizio fisico stimola il corpo a rinnovarsi e genera ormoni per aiutare il cervello a funzionare in modo ottimale;
- il sonno rigenera la nostra mente e il nostro corpo;
- Evitare lo stress cronico perchè è debilitante, fa perdere il senso del controllo, fa sentire impotenti di fronte ai problemi e non consente al cervello di imparare;
- ogni cervello ha una rete di connessioni diversa;
- siamo formidabili esploratori naturali;
- Il nostro senso visivo è il più forte.
Esercitarci, sfruttare l’apprendimento multisensoriale, dormire a sufficienza ed evitare lo stress cronico sono quindi la chiave per un cervello sempre attivo e aperto all’apprendimento.
Questo libro di John Medina cura perché ci fa scoprire quanto sia sofisticato il nostro cervello, fornendo suggerimenti pratici per farlo rendere al massimo del suo potenziale.
Ed ispira alla riflessione: penso anch’io che l’attuale sistema scolastico non tenga ancora abbastanza in conto le differenze di apprendimento e le peculiarità di ciascun bambino, così come accade spesso anche nell’ambiente lavorativo per gli adulti.
Come sempre buona lettura!