Gotica chimera di Francesca Ghiribelli, è oggi ospite della rubrica Poesia e vita, vita è poesia. Come anticipato qualche giorno fa, ecco la recensione…
Mi piace andare per ordine nello stilare una recensione, seguendo un personale schema mentale che mette in fila vari tasselli: una specie di mosaico che, una volta composto, dovrebbe (il condizionale ci sta tutto) dare il quadro completo del libro letto. In questo caso, il libro è una raccolta di poesie di Francesca Ghiribelli dal titolo insolito, Gotica chimera.
Seguo il mio schema mentale e comincio dal titolo: Gotica chimera. Se devo analizzarlo, mi accorgo che è composto da due vocaboli indicativi: gotica e chimera. Ne deduco quindi che l’autrice si sia ispirata alla poesia gotica per il suo libro. Ed in effetti non mi sbaglio, perché è lei stessa che lo anticipa nella prefazione.
Una raccolta di poesie gotiche che verso dopo verso, vi porteranno ad esplorare il lato più misterioso dell’amore, con sfumature fantasiose e pennellate decise.
L’altro vocabolo, chimera, mi porta a valutare diverse ipotesi. Nella mitologia greca, per esempio la chimera è un mostro con testa e corpo di leone, una seconda testa di capra sulla schiena e una coda di serpente fornita anch’essa di testa, raffigurata spesso in atto di vomitare fuoco: era considerata come un’incarnazione di forze fisiche. In araldica, la chimera è una figura fantastica derivata dal mito greco ma rappresentata con testa di donna, petto e zampe posteriori d’aquila, zampe anteriori di leone e coda di serpente.
Mi accorgo però che entrambe le ipotesi non hanno molto a che fare con le tematiche di Gotica chimera di Francesca Ghiribelli. Prendo quindi in considerazione un’altra interpretazione, quella più comune che mi porta a considerare la chimera come un’idea senza fondamento, un sogno, una fantasticheria strana, quasi un’utopia.
E mi fermo qui, non perché non ci siano altre definizioni per il termine chimera ma perché, a lettura ultimata, ritengo di avere individuato ciò che Francesca Ghiribelli vuole trasmettere quando intitola il suo libro Gotica chimera. Dico mi sembra e lo sottolineo, in quanto una recensione resta sempre un’interpretazione di un eventuale lettore.
Gotica chimera: un sogno, un’utopia raccontata in versi ispirati dallo stile gotico.
La chimera, il sogno, l’utopia cui Francesca Ghiribelli si riferisce nella sua raccolta è l’amore.
Un amore forse idealizzato ed innalzato sul piedistallo più importante dell’esistenza, un amore attorno al quale gira l’universo personale dell’autrice fatto di slanci ed aneliti, di sogno e di incanto. Un amore che si attacca ed occlude il petto, un amore fatto d’edera, che attacca e cresce dove muore il cuore. (Amore d’edera).
Un amore che ha le tinte scure, nebbiose e rarefatte dei luoghi cari alla poesia gotica, luoghi nei quali smarrirsi per ritrovarsi mentre l’argentea luna tutto osserva, lontana e distaccata testimone di ardori e fremiti, bramati, avuti o sognati poco importa.
Un amore che pagina dopo pagina Francesca Ghiribelli descrive e canta come fosse linfa vitale ma che nello stesso diventa chimera, sogno, illusione, sofferenza perché vivo solo nel suo cuore mentre tutto ha ormai il sapore del sale dentro sè,/ ma i ricordi tessono la mia vita fatta di un paradiso mai conosciuto, […] (Mani giunte)
Gotica chimera è quindi in massima parte, una raccolta di poesie d’amore: cantato, vagheggiato, desiderato, sofferto, essenzialmente sofferto. In tutti i componimenti è palpabile lo struggimento della mancanza, del ricordo di ciò che è stato, del desiderio di ciò che potrebbe essere.
Gli scenari, i punti focali e il topos, in cui l’autrice immerge i suoi versi sono quelli tipici della poesia gotica e mai titolo fu più azzeccato: Gotica chimera è proprio il titolo più giusto per la raccolta di Francesca Ghiribelli.
Un’altra caratteristica di rilevabile importanza è l’analisi introspettiva che l’autrice compie descrivendo i suoi moti interiori, le aspettative deluse, le speranze disattese. Lo fa con immagini descrittive e metafore che rendono il lettore quasi compartecipe dei suoi stati d’animo, non ti nascondo caro lettore che leggendo Gotica chimera, mi sono ritrovata spesso a pensare a quanta sofferta passione c’è in quelle pagine.
Proprio qui a mio avviso, si rileva una “nota dolente” della raccolta. Ho riscontrato un quasi accanimento, la precisa volontà dell’autrice a voler volutamente indugiare sulla sofferenza del cuore, soprattutto nella prima sezione della raccolta.
Sappiamo bene che l’amore può dare questo genere di sofferenza, come sappiamo che la sofferenza può diventare invasiva e compromettere ogni altra visione delle cose. Sappiamo anche però che l’età e l’esperienza tendono a mitigare ardori e passioni e quindi, la nostra giovane autrice avrà modo con il tempo di dare alle sue pene d’amore una diversa dimensione.
Non mancano fra i brani, versi degni di attenzione e immagini impalpabili di grande bellezza e musicalità pur se giostrate sempre sul filo del romanticismo esasperato tipico della poesia gotica. Sono in maniera particolare la seconda e la terza sezione di Gotica chimera a presentare queste caratteristiche.
Argentea brina/ sui brividi degli occhi/ nube scolpita dai cuori/ che il vento degli anni/ soffia nell’anima./ Sei pagina/ dentro l’inchiostro/ di carta è fatta/ la nascita delle parole/ e qui coloro di pece/ le trasparenti ali del vento/ per librarmi/ creatura misteriosa/ nel mondo delle ombre. /
Volerò incontro/ ai frizzanti baci della luna/ e tra le membra assopite/ del cielo/ sarò stella per sempre./ Per sempre luce/ nel buio del cuore./ (Stella per sempre)
A mio avviso, quando Francesca Ghiribelli riesce a staccarsi dal sentimento meramente amoroso per “volare più in alto” riesce veramente a dare il meglio della sua arte. Quanto affermo è tangibile in maniera particolare nell’ultima sezione della raccolta, Malinconicamente gotica, che contiene versi capaci di scavare l’anima con grande capacità introspettiva.
Divisa in tre sezioni, Gotico amore, Magie e fantasie gotiche e la già citata Malinconicamente gotica, la raccolta Gotica chimera ha una veste tipografica elegante e raffinata: dalla copertina alle immagini all’interno che sottolineano i diversi componimenti, alla grafica dei brani, tutto è davvero degno di plauso per come è stato curato. Del resto è vero che anche l’occhio vuole la sua parte ed è piacevole leggere, pur se in formato e-book, un libro che ha una “bella presenza”. A proposito Gotica Chimera è adesso disponibile anche in versione cartacea.
Una raccolta di poesie, Gotica chimera, che non tradisce il suo titolo. Lo stile poetico di Francesca Ghiribelli è infatti di stampo prettamente gotico: può piacere o non piacere, ciò non toglie però che la nostra autrice sia una brava scrittrice di versi. E non è cosa facile, né scontata per chi coltiva la passione della poesia.
L’autrice:
Francesca Ghiribelli è ragioniera programmatrice. Fin da sei anni ha coltivato la passione per la poesia e la scrittura. Ha ricevuto molti premi a livello nazionale nel suo percorso letterario, anche per il suo libro di versi illustrato “Un’altalena di emozioni” (Bancarella Editrice 2009).
Francesca gestisce un blog letterario ed è presente sul web. Le sue poesie e i suoi racconti fanno parte di numerose antologie cartacee e in formato e-book. Un suo romanzo fantasy “Kelp-Il mare nasconde un segreto” è arrivato finalista a due concorsi indetti da Giunti e da Fazi Editore.
La giovane poetessa è stata insignita dal cavaliere alla poesia e alla letteratura Silvano Bortolazzi (nominato dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) con la nomina di Scudiero e Guardiano dell’Unione Mondiale dei Poeti per il suo impegno nella letteratura e per la valorizzazione degli scrittori emergenti italiani.