Caro lettore, oggi ho voluto farmi un regalo: scoprire un altro rapace diurno, i miei animali preferiti: oggi ti parlerò del gipeto, della famiglia degli Accipitridi, a cui appartengono anche albanelle, aquile, astori, bianconi, nibbi, poiane e sparvieri.
È un necrofago, ovvero la sua alimentazione è costituita dalle carcasse di animali morti. Proprio come altri avvoltoi lascia cadere le sue prede da altezze elevate, così da frantumare le ossa e nutrirsi delle stesse e del loro contenuto, il midollo osseo: le sue parti preferite.
Un adulto può essere lungo circa 1,10 metri; un’apertura alare di più o meno 2,75 metri; un peso di 6-7 chilogrammi. È caratterizzato da artigli adatti al trasporto della preda; un corpo più esile ed ali più sottili rispetto agli avvoltoi, ma le piume remiganti e timoniere sono più lunghe.
La sua vita, in natura, dura più o meno 25 anni. La riproduzione inizia con la preparazione del nido, in autunno, fino all’abbandono del territorio da parte dei pulli che, divenuti adulti, si dedicano alle parate nuziali per iniziare un nuovo ciclo riproduttivo. È un animale molto fedele.
Ogni coppia monogama occupa un areale di circa 300 chilometri quadrati. I nidi sono costruiti con lana e rami secchi. Verso la fine di gennaio avviene la deposizione di 2 uova, di solito a circa una settimana di distanza. La cova dura quasi due mesi; è svolta principalmente dalla femmina, sostituita solo per alcune ore dal maschio. La schiusa avviene all’inizio della primavera, quando vi è una grande disponibilità di prede, poiché lo scioglimento della neve consente di vedere le carcasse degli animali selvatici morti durante l’inverno.
Per quasi una settimana i pulli sono nutriti dai genitori con la carne, poi con le ossa. Dopo due settimane possono iniziare a volare nella zona circostante al nido; dopo un mese sono in grado di compiere ampi spostamenti insieme ai genitori.
Ultima curiosità: si truccano! L’aspetto rossastro delle piume è dovuto a bagni in accumuli d’acqua che contengono un alto contenuto di ossido di ferro, che gli attribuisce quella caratteristica colorazione al piumaggio.
Consigli letterari sul gipeto
Libri per bambini
Purtroppo un solo autore ha scritto un libro, dedicato ai piccoli lettori, con questo animale come protagonista: Il gipeto e l’ungulato, il racconto fiabesco di Daniele Antonio Cutrì. Un nonno racconta ad un nipote una fiaba, con due animali come protagonisti: un avvoltoio e un quadrupede. La morale di questa narrazione induce a riflettere sul senso della vita.
Ho deciso, quindi, di parlarti anche del libro Un rapace per amico di Mathilde Bonetti, un bellissimo libro che mi ricorda molto quando ero piccola e parlavo agli animali. La protagonista, Giada, ha, come amici, un cane di nome Rollo e un gatto di nome Meo, quando un gufo reale si appollaierà sul suo terrazzo.
Libri per adulti
Purtroppo i libri, rivolti agli adulti, con questo animale come protagonista sono fuori produzione.
Ho deciso, quindi, di parlarti di due pubblicazioni sui “predatori dell’aria”. Rapaci di Emanuele Lucchetti è un manuale, dedicato a ornitologi, biologi e osservatori di uccelli, realizzato con la LIPU di Roma e una squadra di professori universitari. Ha la funzione di aiutare appassionati e scienziati nella scoperta della bellezza e del comportamento di questi bellissimi uccelli. Questo volume è impreziosito da più di 700 foto e realizzato in carta ecologica certificata.
Rapaci di Gianni Ravazzi è un bellissimo manuale con numerose illustrazioni e schede tecniche descritte in maniera scientifica, così da avvicinare gli appassionati e consentire a grandi e piccini di conoscere questi volatili sia diurni che notturni.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura! Ti aspetto domenica prossima per parlarti del clamidosauro.