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11 Febbraio: Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza

Alessia Giunta 1 anno fa Commenta! 4
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Il primo nobel conferito a una donna sia in chimica che in fisica: stiamo parlando di Marie Curie. L’11 febbraio ricordiamo che straordinario esempio sono le donne che si sono impegnate nella ricerca scientifica, ma che magari non hanno ottenuto riconoscimenti a causa del loro essere donna. Oggi analizziamo in modo profondo la storia di Marie Curie, una donna che si è battuta nei sui studi e che ha dedicato e sacrificato la sua vita per la scoperta del Radio.

Contenuti
Donne nella scienza: Marie CurieAutobiografia di Marie CurieTrama

Ma prima ricordiamo che purtroppo ci sono molte donne di cui non si sa a causa del profondo maschilismo irradicato nella società. Invece, alcune donne successivamente sono state riconosciute, anche post-mortem, tra queste donne, troviamo anche Rosalind Franklin, la prima persona che riuscì a ottenere un’immagine del DNA, tristemente sappiamo che Watson e Cricket si presero il merito di questa scoperta in quanto uomini, nascondendo Rosalind tra i meritevoli di onore.

Iniziamo subito con Marie Curie!

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Donne nella scienza: Marie Curie

Marie Curie, Pierre Curie

Maria alomea Skłodowska-Curie è nata il 7 Novembre 1867 in Polonia, ma con origini ebraiche e naturalizzata Francese. Ha fatto scoperte di livello superbo per quanto riguarda la radioattività, ma anche per il Polonio. Nonostante, il fatto che lei fosse naturalizzata francese, lei teneva tanto alla sua terra natale, la Polonia, infatti insegnò alle figlie il Polacco. Inoltre, le venne data la possibilità di dare il nome ad un elemento su cui aveva fatto tanti studi, che venne chiamato infine Polonio per ricordare la sua terra.

Parlando dei suoi studi, fece ricerche sul Radio in termini scientifici e medici, sottolineiamo che lei trovò una delle prime cure per il Neoplasma (tumore) che tutt’ora viene utilizzata, la radioterapia: trovò il modo di isolare gli isotopi radioattivi per usarli come cura. Altri studi le permisero di creare una macchina portatile per fare i raggi x ai soldati in battaglia. Il suo impegno determinò una svolta per la medicina.

Nella foto, possiamo notare il suo impegno nelle ricerche, assieme al suo compagno di vita, nonché assistente di laboratorio.

Tristemente, questa donna perse la vita a causa delle forti radiazioni che i suoi studi le facevano assorbire, è morta nel campo durante la prima guerra mondiale, a causa di una anemia aplastica.

Autobiografia di Marie Curie

Per commemorare questa donna, non c’é libro migliore della sua stessa biografia. Oggi ti presentiamo l’Autobiografia di Marie Curie, con la prefazione di Daniela Morandi, edita Castelvecchi, disponibile su ibs.it.

Leggi di più qui!

Marie Curie Autobiografia

Trama

La prima donna a insegnare nella prestigiosa università della Sorbona. La prima donna a vincere un Nobel. La prima (fra uomini e donne) a ottenerne due, di premi Nobel. La vita di Marie Curie, memorabile scopritrice della radioattività, sembra una lunga sequenza di primati che hanno sconvolto la storia della scienza e dell’umanità.

Questa autobiografia fu scritta nel 1923 su richiesta degli americani che la ospitarono. Grata dell’accoglienza ricevuta, madame Curie comincia a raccontare la straordinaria parabola della sua esistenza, umana e scientifica: dalla storia della sua famiglia di origini ebraiche nella Polonia russa al suo arrivo a Parigi, dal matrimonio con Pierre Curie agli anni di ricerca in laboratorio, dalla vittoria dei due premi Nobel alle vicende della prima guerra mondiale, si dipana la storia di una grande scienziata che portò avanti la propria ricerca per amore del bene comune e dell’umanità. 

Vogliamo non solo oggi, ma sempre ricordare queste e altre donne che fecero passi da giganti per migliorare la nostra vita nella società.

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