Caro Lettore, questa settimana voglio ispirarti parlandoti di Giorgina Reid. La donna che ha salvato il faro di Montauk, un monumento storico americano, dall’erosione.
Chi è Giorgina Reid?
Nasce a Trieste nel 1908, poi si trasferisce in America con la madre. Fin da piccola è una bambina molto curiosa e determinata.
E’ dotata di un grande talento per l’arte e frequenta la scuola d’arte Leonardo Da Vinci di New York a solo quindici anni. Successivamente si iscrive al design tessile e qui conosce il suo futuro marito.
I due si stabiliscono sulle scogliere di Rocky Point a Long Island senza sapere che la costa era minacciata dall’erosione e che le case costruite lì erano destinate ad affondare.
Suo marito voleva vendere la casa, ma Giorgina si rifiutò e cominciò a usare una tecnica giapponese con delle canne e delle piante organizzate in terrazzamenti che impedivano all’acqua di portare via tutta la terra quando pioveva o c’erano grandi onde.
Dopo aver salvato la sua casa Giorgina è riuscita a salvare anche un monumento storico americano: il faro di Montauk, costruito nel 1796 per volere del primo presidente americano, George Washington.
Nonostante fosse un tesoro storico i budget non erano sufficienti a salvarlo. Nel 1970 Giorgina riuscita ad ottenere di utilizzare il suo metodo antierosione per prevenire la distruzione del faro, promettendo di non far spendere un solo dollaro allo Stato.
Si è messa così al lavoro e con l’aiuto di volontari della zona hanno piantato diversi terrazzi ricoperti di vegetazione.
Per quindici anni, ogni domenica Giorgina da sola o in compagnia ha proseguito il suo lavoro..
riuscendo a fermare l’erosione della zona e ha fatto in modo che il faro non venisse distrutto e non solo, ma diventasse un monumento storico aperto ai turisti .
Purtroppo Giorgina poi si è ammalata di Alzheimer, ma il suo lavoro è stato un esempio di determinazione e di amore per tutti.
La sua storia è stata raccontata insieme a quella di tante altre donne che non si sono date mai per vinte, anche davanti ad ostacoli che agli occhi dei più erano insormontabili, nei due volumi di Indomite a cura di Pénélope Bagieu editi Bau Publishing.
Indomite. Storie di donne che fanno ciò che vogliono è il primo di due volumi. E’ un fumetto che in pochissime pagine, circa tre, quattro a testa, racconta la vita di queste donne che con la loro caparbietà, il loro coraggio, la loro intelligenza hanno ottenuto quello che volevano, portando anche dei miglioramenti nella società e nell’epoca in cui hanno vissuto.
Indomite: storie di donne che fanno ciò che vogliono è il secondo, che continua con altre quindici biografie illustrate per raccontare in maniera divertente la vita di donne che sono diventante eroine perché hanno scelto di fare quello che volevano.
E ispirata a questi due volumi di Indomite c’è anche una serie a cartoni animati prodotta da Rai Ragazzi, davvero molto interessante da vedere. Magnetica direi.
Ciò che mi ha colpito della storia di Giorgina è il fatto che spesso ci si ferma davanti al pensiero: “se nessuno lo fa, neanche io posso farlo”, invece lei ha pensato esattamente il contrario: “se nessuno lo fa, lo farò io e dirò agli altri come si fa per poter utilizzare questa conoscenza a favore del bene comune”.
La condivisione del sapere e la collaborazione come strumento di abbattimento dei costi e di creazione di una comunità che ha a cuore il benessere dell’ambiente e della terra che ci ospita con tutte le meraviglie che l’uomo ha costruito e che spesso lui stesso distrugge.
Questa storia mi è sembrata attualissima e assolutamente da utilizzare come ispirazione nel nostro quotidiano.
Come sempre buona lettura!