Caro lettore, oggi ti voglio parlare del ghiro, un roditore dalle abitudini notturne. Stavo scherzando con mio marito e l’ho paragonato ad un gran dormiglione e così, come spesso accade, ho deciso, un po’ per scherzo e un po’ per un caso del destino, l’argomento della rubrica Animalibri.
Il corpo è lungo 30 centimetri, di cui circa la metà compone una coda grossa, pelosa e lunga. Presenta orecchie piccole e tonde. Gli occhi, contornati di peli neri, sono grandi e sporgenti. Il muso, dalla forma allungata, presenta le vibrisse, con funzione tattile, proprio come nei gatti. Ha denti incisivi molto aguzzi a crescita continua, che gli consentono di rosicchiare il legno.
Il manto sulla schiena è grigio o marroncino, sul ventre il colore è più chiaro. Il peso varia tra i 100 e i 150 grammi. La sua alimentazione è costituita da castagne, faggiole, frutti di bosco, gemme, germogli, ghiande, noci, nocciole, uova di altri animali.
La sua attività diurna è dormire in un nido composto, sulle chiome degli alberi, con fili d’erba, foglie e rametti; al tramonto si dedica alla ricerca di cibo. Nel periodo che va da ottobre ad aprile si costruisce un nido d’ibernazione in un tronco vuoto o sottoterra, o nel sottotetto delle case, dove trascorre il letargo invernale, avvolgendosi su se stesso. In questo periodo si sveglia periodicamente per consumare la scorta di cibo accumulata durante la stagione più calda.
La sua vita dura in media 6 anni. Raggiunge l’età adulta a 10 mesi, epoca in cui avviene il primo accoppiamento, quindi la primavera o più raramente l’autunno successivo alla sua nascita. I cuccioli, da 2 a 8, nascono, ciechi e glabri, nel periodo estivo, dopo circa 1 mese di gestazione.
È un animale molto rumoroso: emette continuamente squittii, compreso quando dorme. Quando osservate un ghiro in posizione eretta, è la sua postura di allarme; emette un ronzio sbattendo le zampe anteriori, così da segnalare il pericolo al resto del branco.
Ultima curiosità: in tedesco ghiro si dice Siebenschläfer, che vuol dire sette volte dormiente.
Consigli letterari sul ghiro
I primi libri di oggi, per i piccoli lettori, sono due coloratissimi cartonati ricchi di illustrazioni: Che pigrone. Tibò, un ghiro un po’ pigro di Chiara Carrer e Ghiri Ghiri di Leslie Praticelli.
Ora ti voglio parlare di due tenere storie illustrate: La cura del ghiro di Antonella Capetti e Silvia Molteni, dedicata alla ricerca di cibo e alla costruzione del nido per trascorrere il letargo invernale; I sette letti di Ghiro di Susanna Isern, dove il piccolo lettore potrà sfogliare una storia illustrata da M. Somà e scoprire perchè Ghiro non vuole dormire nel suo letto.
In Le avventure di Biro – Il piccolo ghiro di Re Bemolle, il piccolo lettore potrà leggere la storia di Biro che ha paura del buio e di come imparare a vincere questo timore.
Se, invece, il piccolo lettore apprezza le letture in rima, il libro giusto è Cosa inghiottono i ghiri ghiotti di Giovanna Monterosso, dove una serie di giochi di consonanti e vocali, invogliano alla lettura.
Il ghiro Lapo decide di costruire il nido in un giardino, conoscerà così un piccolo umano con il quale stringerà un grande rapporto di amicizia. Questa storia è raccontata nel libro Il ghiro Lapo di Francesca Petrucci. Oppure, se vuole conoscere Almiro – Il ghiro, dovrà sfogliare il libro illustrato di Adriano Munarin.
Ti piacerebbe leggere una biografia di Byron? Il libro che stai cercando è L’estate di un ghiro. Il mito di Lord Byron di Vincenzo Patanè.
L’ultimo libro di oggi è Nella tana del ghiro di Valerio Innocenti, dove il poeta narra i suoi ricordi in rima.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!