È vero, scrivere un articolo sul mondo del lavoro, a pochi giorni dalle sospirate vacanze suona un po’ strano; è anche vero, però, che è proprio durante le ferie che a volte si fa un punto della situazione della situazione professionale. Gestire se stessi. Le chiavi del successo, di Peter F. Drucker, edito da ROI Edizioni, potrebbe essere il libro giusto per chi ha necessità di fare delle riflessioni sulla propria posizione lavorativa.
Si tratta di un libricino di circa novanta pagine, che ripropone in un formato inedito, due importanti saggi scritti dal padre del management Peter F. Drucker. Pagina dopo pagina il lettore sarà guidato alla ricerca dei segreti che permettono di gestire al meglio le proprie inclinazioni professionali e allo sviluppo delle chiavi per esercitare una leadership solida nei confronti dei colleghi.
Gestire se stessi. Le chiavi del successo, di Peter F. Drucker
Diciamoci la verità, la fine dell’anno lavorativo – che per i più coincide con il mese di agosto – è un po’ come la fine dell’anno a dicembre. Si lascia il posto di lavoro pieni di buoni propositi per la stagione che verrà e, molte volte, si decide di mettersi d’impegno per migliorare la situazione professionale. A settembre cerco un posto nuovo, a settembre chiedo l’aumento, a settembre… quante volte hai pronunciato anche tu queste frasi?
Se anche quest’anno, prima di abbandonarti al relax della spiaggia, ti farai qualche riflessione sul lavoro, potrebbe esserti utile il libro Gestire se stessi. Le chiavi del successo, scritto da Peter F. Drucker e uscito nel mese di giugno per ROI Edizioni.
Libro che contiene due saggi scritti dall’uomo che è considerato il padre del management e il precursore di tutti gli sviluppi della fine del ventesimo secolo. I suoi scritti sono tradotti in più di settanta lingue.
Nel primo dei due saggi, chiamato Gestire se stessi, Drucker focalizza l’attenzione sull’importanza di saper autogestire il proprio percorso professionale. L’autore propone sette domande chiave che ogni lavoratore dovrebbe porsi ciclicamente. Per ognuna di queste domande, poi, aggiunge una riflessione utile a prendere per mano l’eventuale risposta.
Quali sono i miei punti di forza? Come lavoro? Sono un lettore o un ascoltatore? Come imparo? Quali sono i miei valori? Qual è la mia vocazione? Che tipo di contributo dovrei dare?
Ti sei mai fatto queste domande, amico iCrewer?
Il punto secondo me, giusto per arricchire con il non richiesto mio parere personale, è focalizzare bene quali sono le nostre ambizioni e che ruolo gioca il lavoro nella scala dei valori della nostra vita. Conosco persone che decidono di sacrificare la famiglia e la vita sociale per immergersi completamente nei doveri del lavoro: sono i cosiddetti uomini, o donne, in carriera.
Conosco anche persone per cui, invece, il lavoro è soltanto il mezzo per garantirsi una entrata economica. Persone che non hanno nessun interesse per quel che succede nella giornata lavorativa e alle cinque e venticinque sono già pronti con le chiavi della macchina in mano davanti alla timbratrice per l’uscita.
Tu da che parte stai? Credo che, come in tutte le cose, il giusto stia nel mezzo. Per me è così.
L’impegno e la voglia di fare bene sul posto di lavoro ha sempre caratterizzato il mio comportamento; affidabilità, serietà, puntualità e uno spiccato senso del dovere sono le skills personali che solitamente inserisco nel Curriculum Vitae.
Allo stesso tempo, a proposito di conoscersi e di gestire se stessi, so bene che il mio limite è quello di non voler sacrificare per niente al mondo la vita fuori: famiglia, passioni, tempo libero e… libri!
Tu da che parte stai?
Pensandoci bene, questa breve e molto semplificata riflessione personale, in effetti risponde ad alcune delle sette domande proposte dall’autore di Gestire se stessi, che come detto, si compone di due saggi.
Il secondo invece si focalizza sulle caratteristiche che deve avere un manager nei tempi moderni. Un piccolo vademecum dei punti di forza e dei comportamenti che rendono un capo un ottimo leader.
Prendere decisioni, fare la cosa giusta nel momento giusto e pensare di squadra e non individualmente sono soltanto alcuni degli esempi che si possono trovare leggendo Gestire se stessi.
Il pensiero di Peter F. Drucker, riassumendo e concludendo, si potrebbe sintetizzare con l’importanza di saper lavorare su se stessi anche in ambito professionale. Grazie a una spiccata intelligenza e a una buona capacità di lettura, indipendentemente dal punto di partenza, può essere possibile salire ai vertici dell’azienda per cui si lavora. Sempre che lo si desideri, aggiungo io.
Gestire se stessi. Le chiavi del successo, in libreria per ROI Edizioni, potrebbe essere il valore in più per la revisione dei piani durante la tua estate?
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