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Recensione: Gatti e misfatti di Cristina Origone

Maura Radice 4 anni fa Commenta! 3
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gatti e misfatti, cristina origone

Cristina Origone ci porta sulla riviera ligure per due gialli racchiusi in un libro dal titolo Gatti e misfatti, doppia indagine nella riviera ligure edito da Golem edizioni. La riviera ligure è la terra dell’autrice e traspare la conoscenza dei luoghi nei suoi testi.

Sangue e champagne e Furto al basilico sono i due racconti gialli che compongono il libro di Cristina Origone, direi racconti lunghi in quanto hanno tutte le caratteristiche per essere definiti tali. Questo libro da l’avvio alla serie The waiter’s investigations in cui il cameriere Simone Marini, sempre con il suo fedele gatto Mameo, terrà le fila dell’intera trama.

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Infatti in entrambi i racconti di Gatti e misfatti  i protagonisti sono il commissario Bonelli, alle prese con un omicidio, e il giovane Simone, appassionato di intrighi e di gialli, che si trova casualmente sui luoghi dei delitti e collabora, anche se non dovrebbe, con i carabinieri.

Cosa dire di questi gialli di Cristina Origone

anzi cosa ne dice lei stessa:

Nel primo dei due romanzi brevi di questo libro, la sera di Capodanno su uno yacht, ormeggiato nella baia di Portofino, scoppia un incendio. Accusato di aver appiccato il fuoco è Arnaud Picard lo chef del rinomato ristorante “Le Chat Rouge”. Simone, ragazzo curioso, appassionato di gialli, che ha lavorato in passato con Picard, decide di aiutarlo provocando l’irritazione del maresciallo Bonelli, incaricato di seguire il caso. Simone, però, continuerà a condurre delle indagini personali e si troverà invischiato in un intreccio dove un piccolo indizio, evanescente come le bollicine dello champagne, lo aiuterà a trovare il colpevole.

Nel secondo romanzo Simone si troverà, suo malgrado, a dover indagare sul furto di un diamante e su un omicidio e dovrà capire se i due fatti sono collegati tra loro.

golem cristina origone

Due romanzi, o racconti che dir si voglia, scritti bene, non ci sono errori, i dialoghi sono chiari, gli eventi ben narrati e i luoghi descritti con abbastanza cura.

Qualcosa però non è andata per il verso giusto.

Troppi personaggi hanno reso poco individuabili quelli più importanti in quanto l’autrice non si è potuta soffermare su ognuno e ha così perso di vista delle caratteristiche che potevano essere fondamentali per far risaltare questo o quello nelle varie situazioni. E il gatto? Sinceramente, è una mia opinione, non l’ho trovato così fondamentale da inserirlo nel titolom e in copertina

Troppi anche i passaggi temporali, si salta dal presente a un giorno prima per poi finire a quindici giorni dopo, questo crea confusione nel lettore che è obbligato a tornare al capitolo precedente per capire in che lasso temporale si trova.

Consiglierei a Cristina Origone di semplificare la trama così da poter approfondire alcuni aspetti che renderebbero più accattivante lo scritto. La riviera ligura offere tantissimi spunti e le descrizioni possono essere veramente bellissime

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