Caro iCrewer, dopo aver parlato dei dipinti a scomparsa nel taglio dei libri, oggi ti voglio presentare un’altra forma d’arte che mischia plichi di carta e illustrazione: il flip book! Non so se si può considerare a tutti gli effetti una tipologia di libro tradizionale, però racconta una storia attraverso le immagini in movimento… Se sei così bravo a sfogliare le pagine con la giusta velocità!
Cos’è un flip book?
Sicuramente avrai già visto un volumetto di modeste dimensioni e ricco di illustrazioni, che ad una prima occhiata sembrano identiche, ma che in realtà differiscono l’una dall’altra in piccoli dettagli. Se provi a leggerlo come un comune libro, non succederà niente di insolito. Se invece lo afferri per la costa con una sola mano, mentre con l’altra fai scorrere velocemente tutte le pagine insieme, il disegno prenderà vita sotto i tuoi occhi.
Com’è possibile tutto ciò? Grazie ad un effetto ottico, che deriva dal rapido sfoglio della carta (il termine inglese «flip» indica questo gesto) e dalle immagini in successione: muovendo le pagine, i graduali cambiamenti nei disegni danno l’illusione di avere davanti un’immagine animata invece che della semplice carta stampata!
Questa tecnica è conosciuta nell’ambiente cinematografico, infatti viene usata per gli studi di animazione, però la sua invenzione non sembra collegata alla settimana arte. Sono stati trovati degli esempi rudimentali di flip book risalenti al XV secolo, anche se è impreciso definirli come tali: le illustrazioni non sono in sequenza e non danno l’illusione di un’azione fluida. Ci voleva l’occhio del litografo inglese John Barnes Linnett per correggerne gli errori e creare nel 1868 il primo vero flip book, che lui chiamò kineograph, ovvero «immagine in movimento».
Da allora il librettino animato ha fatto tanta strada e ha assunto un ruolo fondamentale nel cinema, come ho già anticipato. Però è diventato famoso anche nelle librerie e in chiave più pop: grazie alla sua capacità di intrattenere sia grandi che piccini, i flip book sono considerati un modo divertente e originale per narrare una storia senza testo. Guardando le immagini in movimento, è possibile infatti assistere ad un racconto che prende vita sotto ai nostri occhi e che non ha bisogno di parole per essere eloquente!
Per alcuni aspetti, può essere associato ai silent book, ovvero quei libri interamente illustrati e senza testo che ti permettono di inventare tutte le storie che vuoi, usando solo i disegni come canovaccio. È un paragone azzardato, tuttavia trovo che entrambi siano un motore dell’immaginazione, che ci permette di creare la nostra personalissima storia, partendo da un disegno.
Come si fa un flip book?
Caro iCrewer, se ti piace disegnare e ami raccontare delle storie, perchè non provi a realizzare un flip book? È davvero molto semplice: ti basta un blocchetto di carta per appunti, una matita e la tua immaginazione!
Riempi il plico a pagine alternate, ricordandoti di ritrarre il soggetto dal lato del taglio, cioè quello non rilegato: in questo modo, il disegno sarà visibile quando il blocchetto verrà sfogliato.
Altra raccomandazione molto importante: il disegno deve essere sempre nello stesso punto! Un trucco è quello di realizzare come prima cosa la scena finale e di ricalcarlo sul foglio precedente, se la carta è fine quanto basta per vedere i tratti di matita sottostanti. Un altro consiglio è quello di disegnare la prima pagina e di ricalcarne i contorni in un secondo momento, aiutandoti con la carta carbone.
Fra uno sketch e l’altro cambia dei piccoli dettagli per creare movimento: per esempio, nella prima pagina puoi disegnare un omino con un braccio abbassato, mentre nella seconda lo stesso braccio è alzato.
Quando l’illustrazione è pronta, con una mano afferra il blocchetto chiuso dalla parte della rilegatura e con l’aiuto dell’altra mano sfoglia rapidamente le pagine. Se sei veloce quanto basta, vedrai il tuo disegno animarsi!
Ecco fatto, caro iCrewer: hai appena realizzato un bellissimo flip book!