Nessuna opera d’arte erotica è una porcheria,
quand’è artisticamente rilevante,
diventa una porcheria solo tramite l’osservatore,
se costui è un porco.
Egon Schiele
In anteprima dal 20 al 30 novembre 2017, al Cinema Spazio Oberdan Milano, mentre nei cinema italiani solo il 27, 28, 29 novembre, la Fondazione Cinetica Italiana presenta il film di Egon Schiele di Dieter Berner, tratto dal romanzo di Hilde Berger.
EGON LEON ADOLF SCHIELE (Tulln an der Donau, 1890 – Vienna, 1918)
Un fascino conturbante avvolge la sua breve vita. Si rapporta a Gustav Klimt, uno dei più importanti artisti austriaci di sempre, un talento esplosivo ed esponente di spicco dell’Espressionismo.
Morto all’età di soli 28 anni per aver contratto la Spagnola, Schiele ci lascia circa trecentoquaranta dipinti e duemila ottocento tra acquerelli, dipinti a olio e disegni.
LA VITA
Nato in un piccolo paese austriaco, nei pressi di Vienna.
A soli 15 anni perde il padre morto di Sifilide. La sua vita ha quindi una svolta drammatica che per alcuni critici d’arte influenzerà l’arte di Egon.Infatti, nelle sue opere, l’erotismo appare spesso tragico e tormentato.
Con la morte del padre, Schiele viene affidato allo zio che ne riconosce il talento artistico e lo fa iscrivere all’Accademia di Belle Arti di Vienna.
Gli insegnamenti dell’accademia gli staranno un po’ stretti e Egon Schiele comincia a sperimentare uno stile tutto suo, al di fuori dei rigidi canonici imposti dagli insegnanti.
L’Incontro con il destino
A soli 17 anni, in un caffè di Vienna, conosce Gustav Klimt, padre della Secessione Viennese. È un incontro con il destino, che gli cambierà la vita. Klimt lo aiuterà procurandogli le modelle da ritrarre e i contatti che porteranno Schiele a vantare una mostra personale nel 1908.
Schiele, nonostante il successo avuto a Vienna, decide di trasferirsi con la modella Wally Neuzil. È un piccolo paese contadino di Krumau, in cerca di ispirazione. Ma durerà poco per via degli abitanti che non amano lo stile di vita dell’artista e non apprezzano il fatto che viva con una donna senza esserne il marito.
Il processo
Nel 1912, viene accusato di aver sedotto, rapito e traviato una giovane modella quattordicenne.
Questo lo porterà a subire un processo con il pericolo di una condanna a parecchi anni di carcere. Nell’attesa della sentenza sarà segregato in carcere per un mese e centoventicinque disegni gli vengono segregati.
Al termine del processo le accuse più gravi decadono, ma permarrà quella di avere esposto opere considerate pornografiche.
Nel 1914 la modella Edith Harms diverrà sua moglie e la sua unica musa ispiratrice. Moriranno entrambi nel 1918 per febbre Spagnola.
LE OPERE
Schiele è passato alla storia come un artista dall’animo profondo e inquieto. Il suo stile di vita, unito alla capacità di ritrarre nudi molto provocanti con oggetto il corpo di modelle adolescenti ha spesso attirato sull’artista l’occhio malevolo dei suoi contemporanei.
I suoi soggetti sono spesso i corpi femminili che vengono ritratti in modo crudele e profondamente sensuale. Schiele è un profondo artista capace di cogliere l’animo delle sue modelle e del mondo in cui vive e di ritirarlo nelle sue opere d’Arte.
Le sue opere uniscono sensualità, erotismo, morte e malattia e sono in grado di far sprofondare lo spettatore in profondi dubbi sull’esistenza.
IL FILM
Tratto dal celebre romanzo Tod und Mädchen: Egon Schiele und die Frauen di Hilde Berger, il film è stato scritto dalla Berger con Dieter Berner ed è prodotto con il supporto di Film Fund Luxembourg, Austrian Film Institute, Vienna Film Fund, FISA – Film Industry Support Austria, Eurimages, Lower Austria, in collaborazione con ORF Film/Television-Agreement. In Italia è distribuito da Draka Distribution in collaborazione con Twelve Entertainment.
È interpretato da un affascinante Noah Saavedra. Il film racconta la vita del giovane, seduttore, provocatorio e affascinante Schiele e della sua provocante, sotto tutti i punti di vista, espressione artistica.