Cari Icrewers siamo in presenza di una manifestazione culturale che ha dell’incredibile. Sto parlando della
XXII edizione di FESTIVALETTERATURA
dal 5 – 9 settembre 2018
che si tiene a Mantova, città della Lombardia entrata a pieno diritto nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, insignita del titolo di Capitale italiana della cultura nel 2016, facente parte dal 2017 della Regione Europea della Gastronomia-Lombardia Orientale e, dulcis in fundo, Città Europea dello sport per il 2019.
Ogni anno, sin dal 1997, il Comitato Organizzatore, sempre lo stesso, prendendo spunto da iniziative simili viste e vissute nei paese anglosassoni, ha creato un intreccio di appuntamenti che abbracciano ogni genere di argomento che abbia attinenza con la letteratura, e che vengono ospitati a rotazione nelle piazze, chiese, teatri e palazzi di cui questa splendida città è lo scrigno.
E come una magnifica opera d’arte prende vita grazie al suo artista, così Mantova apre le sue porte al mondo.
Si avete letto bene, al mondo, perchè quest’anno il Festivaletteratura sarà un crogiolo multietnico; sono oltre trenta i Paesi di provenienza degli artisti e scrittori ospiti, una linea di confine segnata solo sulla carta visto che questa manifestazione cerca di sovvertire i canoni della frontiera per raccogliere nuove storie e fare in modo di ritrovare un’idea condivisa.
Leggendo il nutrito programma mi sono chiesta come sia possibile racchiudere tanta roba… perchè è veramente tanta, e così tanti personaggi illustri in un arco temporale così breve.
E la risposta è una sola, l’elemento base che fa di Festivaletteratura una manifestazione unica nel suo genere è l’INCONTRO. Incontrarsi qui significa RITROVARSI, allargare i discorsi, approfondire scambi, idee, verificare con il pubblico dove si vuole arrivare e come farlo, prendendosi il giusto tempo e creando l’atmosfera.
Gli appuntamenti potranno essere simili a tanti altri eventi dello stesso genere sparsi per l’Italia e potreste obiettare e chiedermi perché dovremmo andare a visitare questa piuttosto che una che trovoverei… dietro l’angolo…
La mia risposta è: “perchè qui riuscirete a vedere cose che – VOI UMANI – non avete visto e provato da nessun’altra parte.”
Potrete dare sfogo alla vostra passione letteraria, intraprendere un progetto da tempo accantonato, ricominciare un discorso in sospeso. Potreste addirittura trovarvi trasportati, come per magia, all’epoca dei Gonzaga.
Ce n’è per tutti i gusti. Dall’esperto in relazioni internazionali all’inviato di guerra, con Bruno Tertrais, Franco Farinelli e Valerio Pellizzari. Donatella Di Cesare e Francesca Rigotti interverranno sulla necessità di una “filosofia della migrazione”, Agus Morales sul valore simbolico del rifugiato come nemico. La reinvenzione della tecnica del fotoracconto di Carlos Spottorno e Guillermo Abril e il racconto di Ascanio Celestini a partire dai manichini creati dall’artista Giovanni Albanese.
Scrittori europei del calibro di Diana Bosnjak Monai, Eduardo Mendoza, György Dragomán narratore e Géza Szocs poeta; Agi Mishol, poetessa isrealiana oggi tra le più note al mondo. Robert Menasse, il narratore e saggista austriaco vincitore del Deutscher Buchpreis 2017, Sergej Lebedev, tanto per citarne alcuni.
Anche le immagini parlano per me:
E l’elenco potrebbe continuare, ma non voglio tediarvi ulteriormente con le parole, i fatti sono migliori ed il mio consiglio è di andare a Mantova; tanto il tempo di programmarvi lo avete.
Se poi proprio non doveste riuscire, date un’occhiata al programma… le iniziative che fanno da “contorno” all’edizione di settembre sono già iniziate… ma sono poca cosa in confronto.