Caro lettore di ICrewpaly, ecco le novità che Bompiani che dall’ 8 settembre ha portato per te in libreria!
Le novità di Bompiani:
Il primo romanzo che Bompiani ci presenta è il libro di Camilla Cederna intitolato Camilla, la Cederna e le altre e appartiene alla collana Amletica leggera, una collana avviata negli anni Sessanta da Umberto Eco.
Le donne di Camilla Cederna sono tante che bastano, da sole, a raccontare un’epoca. Quella in cui solo le giornaliste raccontano la rivoluzione più radicale: quella delle donne, appunto.
La delusa, la snob, l’eterna bambina, l’ex bellissima. Ma anche Maria Callas, Anna Magnani, Ava Gardner. La fioraia della Scala e la regina Elisabetta; le pareti nere dell’inventata (ma quasi vera) contessa di Belminy e la vestaglietta rosa di Licia Pinelli la notte in cui rimase vedova. Le donne di Camilla Cederna sono tante che bastano da sole a raccontare un’epoca.
E in questa raccolta di articoli pubblicati tra il 1939 e il 1991 emerge anche il ritratto di una cronista al lavoro, che svela trucchi del mestiere ancora attuali: quasi un manuale di scrittura di costume.
Sono gli anni in cui nelle redazioni ci sono solo bagni maschili; e in cui i colleghi scrivono di lei che è una “merlettaia”, una “zitella”, e che difende gli anarchici perché “perlomeno odorano d’uomo”.
Ma sono anche gli anni in cui solo le giornaliste – come la Cederna così la Fallaci, la Mulassano, la Aspesi, tutte con l’articolo davanti al cognome come una tassa o la cifra di una carboneria – si accorgono della rivoluzione più radicale tra quelle in atto: quella, appunto, delle donne.
E nel racconto degli amori, delle frustrazioni, dei vezzi e delle nevrosi delle signore che diventano “moderne” si vedono i germogli dei nostri vezzi, delle nostre frustrazioni, delle nostre nevrosi. E naturalmente dei nostri amori.
Vi piacerebbe un’analisi più approfondita su F(t)E(a)M di questo romanzo?
Cos’altro ci propone Bompiani?
Il secondo romanzo che Bompiani ci propone appartiene alla collana Campo aperto e s’intitola Mettere al mondo il mondo, scritto da Stefano Bartezzaghi:
TUTTO QUANTO FACCIAMO PER ESSERE DETTI CREATIVI E CHI CE LO FA FARE
Sopra, l’alto cielo da cui le Muse offrono ispirazioni divine alle privilegiate aspirazioni degli artisti e dei geni. Sotto, il livello terreno a cui la legge di gravità tiene ancorati noialtri, gente della strada. E in mezzo?
A un certo punto del secolo scorso si è sentita risuonare una parola rotonda ed espressiva: “creatività”. I discorsi sulla creatività si sono presto infittiti e allargati a ogni ambito dell’attività umana: la creatività è dei designer e dei cantautori, degli stilisti e dei programmatori di computer, dei pubblicitari e dei bricoleur, dei bambini e dei tecnologi.
Che cosa esattamente esprima una parola tanto espressiva è difficile, anzi, impossibile da precisare. Intanto questi discorsi hanno però finito per edificare una sorta di piramide che dalla terra punta verso il cielo.
La creatività eleva: come l’artista con la sua opera sembra voler emulare il Creatore, così chiunque può sperare di parere un artista, grazie alla propria creatività.
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