Non mi sveglierò mai da questo sogno, perché è vero, è tutto vero: sono diventato campione del mondo, gioco in serie B con la mia squadra, con il mio 10 sulla schiena.
Alessandro Del Piero da Dieci +
Cari iCrewers, oggi sono qui con voi per parlarvi di un campione, anzi come piace definirlo a me di un vero e proprio mito. Sto parlando di Alessandro del Piero.
Se posso essere sincera con voi sono strane le emozioni che mi sta suscitando nel cuore questo articolo. Per noi nati negli anni Ottanta questi sono i calciatori importanti. Quelli con la C maiuscola, che hanno fatto la storia, la nostra storia, regalandoci notti magiche. Erano e resteranno due: Roberto Baggio e Alessandro del Piedro o Alex del Piero, come piace ricordarlo a me.
Alessandro del Piero
Eh già quanti ricordi!
Il numero 10
Un enorme talento, baciato dalla fortuna.
Sarà proprio con la maglia della Juventus e con il numero 10 sulla schiena che Del Piero nel 1994 contro la Fiorentina segnerà quel goal che entrerà per sempre nei nostri cuori.
Detto tra Noi
Detto tra noi è l’ultimo romanzo scritto da Alessandro del Piero, questa è la sua trama:
“Mi sono ritrovato lì, in campo, a combattere contro me stesso allontanando il pensiero che fosse finita, che non avrei più giocato in quello stadio e con quella maglia. Nessuno, me per primo, si era ancora reso conto che quel momento potesse arrivare davvero. I titoli di coda del film del quale ero il protagonista stavano per scorrere e io non avevo idea di come sarebbe stata l’ultima scena. Sapevo soltanto che la partita contro l’Atalanta doveva essere una festa, e una festa è stata.
Questa contraddizione tra i due opposti – l’euforia per il trionfo e la tristezza per l’addio – è stata forse la chiave della straordinarietà di quel finale. In quella partita ho anche fatto gol, volevo farlo. È l’unica cosa che, in qualche modo, ero riuscito a mettere in conto, che avevo programmato. E mi è andata bene.
Da quel momento in poi è successo qualcosa di unico, inedito e irripetibile, come solo ciò che è improvvisato, spontaneo e naturale sa essere. Ho trovato, ripensandoci, delle similitudini forti tra quanto è accaduto quel giorno e il mio modo di giocare nei tanti anni trascorsi correndo dietro a un pallone. Le cose migliori sono sempre arrivate quando la genuinità, l’istinto e la mia libertà hanno preso il sopravvento sulla dimensione razionale, pur sempre presente (a volte anche troppo).
Il modo in cui si è materializzata quella spremuta di cuori, allo Stadium, mi ha davvero ricordato quando, nelle tante battaglie con la maglia della Juve, il senso del gioco che avevo dentro mi guidava oltre ciò che prima potevo soltanto immaginare ma che poi, magicamente, si concretizzava su quel prato verde. Ecco, la gente mi ha restituito questo, con la stessa naturalezza e la stessa empatia, come se la mia dimensione calcistica si fosse quasi trasformata in un sentimento condiviso.
Io mi sforzavo di continuare a pensare al cerimoniale per la celebrazione dello scudetto, alla consegna del trofeo che avevo tanto sognato di sollevare ancora una volta, l’ultima volta. Ma i tifosi no, loro volevano altro. Volevano un momento tutto per noi. Solo loro e io: il resto non doveva contare più nulla.C’erano soltanto la mia storia e tutti noi che l’abbiamo vissuta insieme.”
Il 13 maggio del 2012 il pianeta Calcio si è fermato per celebrare uno dei suoi più grandi campioni: Alessandro Del Piero. Quello struggente, clamoroso e poetico addio si è trasformato in un bellissimo “arrivederci” a tutte le persone capaci di riconoscere nella parabola sportiva e umana dell’ex capitano juventino i tratti del fuoriclasse assoluto, in campo e fuori dal campo. Ora, dopo le fantastiche esperienze come ambassador in Australia e in India, in questo dialogo social con i suoi fan, Del Piero svela passato, presente e futuro, confermando che la sua passione per il calcio è rimasta come quella di un bambino: perché certi amori non finiscono mai.
Se la celebre rivista Vanity Faire ha recentemente dedicato al calciatore un numero contente immagini di un Alessandro del Piero che si spoglia per dire addio alla sua Juventus.
Noi preferiamo lasciarvi con l’immagine con cui a me piace ricordare Alessando del Piero.
Un grande bomber, talentuoso e simpaticamente sbruffone.
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