Catena Fiorello Galeano è tornata in libreria, dal 24 Giugno, con Cinque donne e un arancino. Le signore di Monte Pepe, per Giunti Editore. Se stai pensando che è in ottima compagnia, ti dico subito che è la stessa cosa che ho pensato pure io. In primo luogo perchè la compagnia femminile di ben cinque donne ha la sua ragion d’essere e in seconda istanza, perchè anche l’arancino ha la sua ragion d’essere.
Catena Fiorello Galeano è una che di arancini se ne intende, specifico arancinI con la I e non come usano chiamarli nella zona del palermitano, arancine con la E. Chiariamo subito una cosa: l’arancino è masculo e non si discute. Scherzi a parte, saprai dell’annosa diatriba fra l’est e l’ovest della Sicilia, sul sesso da attribuire al famoso timballo a base di riso condito come solo l’estro siculo sa fare…
Io che abito esattamente a metà, fra l’est e l’ovest dell’incomparabile triangolo, ho sempre conosciuto l’arancino al maschile e, pur non avendo assolutamente niente contro i transgender, detto proprio alla sicula, l’arancino maschio lo preferisco, a prescindere. E maschio lo preferisce anche Catena Fiorello Galeano, dal momento che fa accompagnare le cinque donne del suo ultimo libro da un arancino. Con la O.
Catena Fiorello Galeano, bellezza, solarità, ironia estro…
Un nuovo romanzo ambientato tra la Sicilia e New York per Catena Fiorello Galeano che della sua terra eredita e conserva la bellezza, la solarità, l’estro, l’ironia, l’affabulazione e la magia. Già il titolo Cinque donne e un arancino. Le signore di Monte Pepe, ispira e fa intuire, oltre che curiosità e simpatia, la capacità tutta femminile di trovare e sperimentare strade nuove, cosa che è confermata dalla lettura della trama del romanzo.
Il nuovo romanzo dell’autrice siciliana, racconta la storia di cinque donne, con un vissuto diverso per ognuna, che uniscono le loro capacità e si inventano una nuova vita e un nuovo lavoro, in un paesino sperduto dell’entroterra siciliano che Catena Fiorello Galeano chiama Monte Pepe. Un’invenzione per descrivere, attraverso le vicende delle protagoniste del romanzo, una Sicila inedita, lontana dagli stereotipi che la vedono terra prettamente di mare e di turismo.
Ci sono angoli nascosti incantevoli. L’ho scritto per invitare a non dimenticare le meraviglie italiane. Nel caso specifico i paesi di montagna della Sicilia, che sono stupendi. Non affatto sono gelosa custode dei segreti della mia Terra, anzi, miro a farli conoscere a tutto il mondo.
Così si esprime Catena Fiorello Galeano in un’intervista e io siciliana di montagna, da sempre vissuta in uno di questi angoli nascosti incantevoli, confermo in pieno. E aggiungo che la Sicilia interna, oltre alle bellezze naturali ha una storia millenaria che affonda le sue radici non solo nella Magna Grecia ma addirittura in epoche precedenti, epoche in cui il mare rappresentava un pericolo, per la facile accessibilità che regalava ai nemici e le popolazioni preferivano vivere sui monti.
E sui monti siciliani, Peloritani, Nebrodi, Madonie, Erei ed Iblei (tanto mare ma anche tanti monti, come vedi) la civiltà arrivò prima che nei posti di mare, lasciando testimonianze di antica ed imperitura bellezza, forse ancora poco conosciuta.
E vabbè, si vede che sono innamorata della mia terra? Un pochino sì, si vede… Del resto lo è anche Catena Fiorello Galeano che, se non erro, sceglie quasi sempre la sua Sicilia per ambientare i suoi romanzi. Sicilia ‘nto cori. E non aggiungo altro.
Un romanzo, Cinque donne e un arancino. Le signore di Monte Pepe che, oltre ad avere un titolo chilometrico, conta ben trecentotrentasei pagine. Non ho ancora letto il libro, confido di farlo a breve, ma le recensioni che lo riguardano esprimono all’unisono pareri positivi.
Le pagine che scorrono lievi, con leggerezza densa, capace di infondere speranza in quello che verrà. Una narrazione a colori, quella di Catena, che si riconferma attenta conoscitrice dell’animo umano, capace di entrare con gentilezza nelle vite degli altri e farci dono di delicati paesaggi interiori, suggerendoci, discretamente, una ricetta per la felicità.
Catena Fiorello Galeano siciliana DOC
Attualmente l’autrice siciliana è impegnata in un giro promozionale per il suo romanzo e ovunque porta il racconto delle inedite bellezze dell’entroterra siciliano.
Ho avuto modo di vedere recentemente, attraverso un programma TV, una sua intervista e sinceramente, sentendola parlare in modo così partecipe ed appassionato della Sicilia interna, che ti devo dire? Se già mi ispirava simpatia, non solo per il suo indubbio valore di scrittrice, adesso, covid o non covid, distanza sociale o contagio, a vederla da vicino, di una stretta di mano con tutto il cuore non potrei fare a meno.
Io nel mio piccolo provo a far risorgere la mia terra. Lo so, non bastano pochi arancini per fare la rivoluzione, tuttavia anche un chicco di riso può essere un seme per infondere speranza.
Cinque donne e un arancino. Le signore di Monte Pepe, di Catena Fiorello, ora Catena Fiorello Galeano, un omaggio, attraverso l’adozione del doppio cognome che l’autrice vuole fare a sua madre è un libro che si legge tutto d’un fiato, che riempie il cuore, che consola e infonde speranza. Una narrazione che riconferma la garbata tenacia dell’autrice, sempre dai toni gentili, ma che mostra una gran capacità nel mordere la vita.
Qualche cenno biografico
Catena Fiorello Galeano, nata a Catania, 10 agosto 1966 è scrittrice ed autrice televisiva, nonchè sorella dello showman Rosario e dell’attore Giuseppe. Numerosa la sua produzione letteraria: Picciriddra nel 2006, Casca il mondo casca la terra nel 2012, Dacci oggi il nostro pane quotidiano nel 2013, Un padre è un padre nel 2014, L’amore a due passi nel 2016, Tutte le volte che ho pianto nel 2019.