Ciao iCrewer! Oggi, per il nostro consueto appuntamento di Spazio ai Classici, vorrei parlarti di un autore molto caro a me, che ci ha lasciato inoltre quasi più di un anno fa; mi sto riferendo a Carlos Ruiz Zafón famoso per aver scritto La sombra del viento, ossia tradotto, L’ombra del vento, La città di vapore infine Marina.
Chi è Carlos Ruiz Zafón?
Carlos Ruiz Zafón nasce a Barcellona nel 1964.
Nel 1993 si trasferisce negli Stati Uniti, precisamente a Los Angeles, dove muore il 19 giugno 2020.
Studia giornalismo, per lavorare nella pubblicità e come sceneggiatore, anche se nel 1992 lascia questo lavoro per dedicarsi a quello che veramente gli interessa, ossia la scrittura.
La sua prima opera, ossia la Trilogía de la niebla (La trilogia della nebbia), è indirizzata a un pubblico giovane: si tratta di un insieme di tre romanzi brevi colmi di mistero e fantasia. Segue poi, la pubblicazione di Marina (1999), un libro a metà fra la narrativa per adolescenti e per gli adulti.
L’opera grazie alla quale Carlos Ruiz Zafón consegue maggiore successo a livello internazionale è il romanzo La sombra del viento (L’ombra del vento) pubblicato nel 2002, tradotto in quarantacinque lingue e vincitore di moltissimi premi.
Ci sono molti aspetti ricorrenti nei romanzi di Carlos Ruiz Zafón; un esempio è l’amore che egli professa per la sua città natale, nella quale ambienta le sue opere, inoltre anche l’importanza che viene data al contesto storico.
Oggi analizzeremo insieme l’opera Marina, alla quale sono molto legata perché mi ricordo del mio esame di maturità, quando mi uscì appunto questo autore e questo romanzo.
Marina di Carlos Ruiz Zafón
Questo romanzo di amore e mistero fu pubblicato nel 1999 però non riscosse molto successo da parte del pubblico. Solo dopo la pubblicazione, nel 2002, de La sombra del viento (L’ombra del vento), comincia a “svegliarsi” l’interesse dei lettori.
Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell’età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero.
In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All’interno, un antico grammofono suona un’ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l’oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso.
Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l’irrevocabile fine della sua adolescenza
Inoltre Marina e Óscar, insieme, cercheranno di ricostruire la storia di un uomo strano, Kolvenik, che nel suo desiderio di aiutare gli altri e di vincere la morte darà vita a esseri mostruosi. Svelato l’enigma, la giovane Marina, affetta da un male incurabile, muore.
Marina di Carlos Ruiz Zafón, è una storia macabra simile al romanzo Frankenstein di Mary Shelley.