Strano ma vero ad affermarlo è Katherine Dunn scrittrice, poetessa, giornalista, autrice di Il circo del Ring, dispacci dal mondo dello sport una delle novità letterarie che 66thand2nd editore ha distribuito nelle librerie e sul digitale in questi giorni. Di lei ho scoperto che fin da piccola si spostava con i genitori nelle varie fattorie alla ricerca di un lavoro stagionale. Frequenta poi le scuole superiori e l’università nell’Oregon dove i genitori decidono di stabilirsi e dove vince una borsa di studio per scrivere nel 1969 Attic il suo primo romanzo. Nel 1970 pubblica Truck e parte per l’Europa dove rimane per oltre dieci anni.
Katherine ritorna negli Stati Uniti e lavora come lettrice in un programma radiofonico e nel 1980, durante la stesura di Cuori Sgozzati, inizia ad occuparsi di pugilato diventando la giornalista americana specializzata di box. Nel frattempo pubblica nel 1989 Geek Love finalista al National Book Award.
Senza dubbio la Dunn, scomparsa nel 2016, non ha mai nascosto la sua grande passione per la boxe, da sempre, e per luoghi comuni che per altro, ad appannaggio del settore e pubblico maschile. Ne ha scritto per anni su vari giornali specializzati come “The Ring”, “Sports Illustrated”, “New York Times”, “Esquire”, “Playboy”, “Vogue” e “Willamette Week”.
Cosa ha spinto Katherine Dunn ad amare così tanto la boxe? Si racconta che nel 1980 assiste alla TV a un incontro di pugilato del quale rimane incantata. Convince così il marito ad accompagnarla a un incontro per capire meglio le dinamiche violente” su cui sembrava basarsi lo sport. Per un anno decide di frequentare le palestre locali e la realtà le restituisce un mondo di “sangue ma anche di fatica, e voglia di riscatto”.
Katherine inizia così a scrivere su Willamette Week in una rubrica dedicata a profili di personaggi particolari in cui mescola storie di atleti illustri e di personaggi oscuri, pittoreschi: dilettanti, allenatori, preti boxeur. Scoprendone la personalità mette in risalto anche la realtà esterna dai risvolti, a suo parere, affascinanti “che si nutre di ambizioni, rivalità e romanticismo”. Tra le figure leggendarie trattate spiccano Roberto Durán, Sugar Ray Leonard, Marvin Hagler e Mike Tyson, riscattato finalmente dall’infamia del morso all’orecchio di Holyfield.
L’attirano soprattutto le contraddizioni di figure controverse, irresistibili, come il tenero psicotico Johnny Tapia, o le protagoniste del discusso pugilato femminile, tra cui l’olandese Lucia Rijker, campionessa anche di kickboxing, o le figlie d’arte Laila Ali e Jacqui Frazier-Lyde.
Arriviamo ora a Daniele Vecchioni
Di libri e autori che si occupano della pratica sportiva più antica del mondo te ne ho consigliati tanti, ognuno convinto del proprio metodo e tutti molto utili per riprendere la forma. Se posso permettermi, e lo dico per esperienza diretta almeno da un punto di vista didattico, dietro il concetto della corsa c’è un mondo di regole che vanno chiarite una volta per tutte. Che si voglia riprendere la forma perduta è comprensibile, ma attenzione ognuno è diverso dall’altro e per ognuno le regole cambiano. Insomma è importante avere le idee chiare sulle motivazioni per le quale decidiamo di avvicinarsi a questo sport e poi partire ma senza esagerare mi raccomando!
Detto questo lascio la parola al pensiero di Daniele Vecchioni autore di Felici di Correre, come allenarsi, vincere e divertirsi fino a 100 anni
esperto di movimento e Master Running Coach, si è formato con i più grandi esperti a livello mondiale. È triatleta, Personal Trainer e Preparatore Atletico oltre che laureando in Scienze Motorie. Insomma di tutto di più. Non solo è ancora ex manager, MBA graduate e imprenditore, con i suoi progetti e le sue azioni vuole portare quante più persone possibile a, (dice lui) “sognare di più, imparare di più, muoversi di più, diventare di più e dare il meglio di sé, nello sport e nella vita.”
La sua storia personale nasce a Civitanova Marche dove è nato. Da grande segue un percorso di studio e lavoro che lo porta a viaggiare per il mondo confrontandosi con culture e ambienti diversi. Numerosi infortuni legati alla corsa lo spingono ad intraprendere un percorso specifico viaggiando, correndo, lavorando e studiando con i migliori coach e atleti.
Confrontandosi con i maggiori esperti di running a livello mondiale, come ad esempio Lee Saxby, e coach di atleti di alto livello, come quelli della Premier League inglese, Daniele Vecchioni rinforza l’idea dell’importanza della corsa e il desiderio di aiutare le persone a superare i propri limiti. Oggi Daniele promuove la Cultura del Running attraverso l’Europa e con Correre Naturale vuole portare questo messaggio in Italia, mirando a raggiungere milioni di persone, dai bambini, agli amatori fino ad atleti professionisti che desiderano scoprire cosa significa davvero essere “Nati per Correre”.
Con Correre naturale, Daniele Vecchioni ha in qualche modo voluto esorcizzare la mentalità che circonda questa pratica così diffusa spiegando le cause all’origine degli infortuni e insegnando come portare il corpo ad esprimere il pieno potenziale.
Il suo obiettivo, che tra l’altro condivido, è il raggiungimento del proprio potenziale attraverso l’allenamento valido per chi inizia da zero, chi corre per perdere peso o combattere lo stress, chi prepara maratone o ultramaratone.
Grazie al metodo Correre Naturale e a un esclusivo test di autovalutazione, potrete capire il vostro livello di condizione fisica e apprendere le tecniche, gli strumenti e le strategie per rivoluzionare in meglio la vostra corsa.
Insomma se vuoi saperne di più e avere ben chiaro cosa devi fare il libro di Daniele Vecchioni è una buona possibilità per arricchire le tue conoscenza ma, mi raccomando, medita su cosa vuoi davvero, eviterai di fare errori!!
Buona Lettura!