Intervista ad Andrea Ponticelli, co-fondatore di Bo-oks
E’ il 9 maggio 2024 e sono al Salone del libro di Torino in compagnia di Andrea Ponticelli, co-fondatore di Bo-oks, una piattaforma digitale che ha grandi ambizioni. Per prima cosa spieghiamo ai lettori cos’è Bo-oks e come funziona.
Partiamo dal nome, Bo-oks: abbiamo pensato di scriverlo in quel modo perché quel trattino vuole ricordare la connessione tra il libro e il lettore, perché ci piaceva sottolineare l’elemento di match. In effetti è proprio il concetto del matching che fonda la nostra piattaforma, la quale vuole essere un modo nuovo per scoprire i libri. Di solito gli utenti (cioè i lettori) cercano attivamente il libro a cui sono interessati (in libreria, in biblioteca o sugli store digitali) ma, se non sanno quale libro comprare, non hanno la possibilità di farsi consigliare. Noi facciamo proprio questo, partiamo dai loro interessi e li indirizziamo verso possibili match con libri inclusi nel nostro catalogo.
Addentriamoci un po’ nei meandri informatici. Come funziona esattamente il match tra libro e lettore?
La piattaforma si basa su un algoritmo di intelligenza artificiale che si affida a due modelli di ricerca. Quando un utente si iscrive, gli chiediamo di fornirci alcune informazioni su di lui, sui suoi interessi, su cosa gli piace leggere, etc. In base a quei dati, il software si fa una prima idea delle possibili letture che potrebbero interessargli. Poi però per l’utente c’è anche la possibilità di cliccare su una di queste emoji che rappresentano ciascuna un’emozione (felicità, amore, trasgressione…), così da spostare il match verso un testo che sia più in linea con lo stato d’animo che prova in uno specifico momento. Dopodiché l’utente può decidere se comprare l’edizione cartacea oppure leggere il libro in streaming sulla nostra piattaforma.
Una questione importante, per i sistemi di raccomandazione, è legata al feedback dell’utente: come fate a sapere se il libro che avete consigliato è stato effettivamente apprezzato? Esiste un sistema di valutazioni che permette all’utente di lasciare i propri voti sul sito, per darvi indicazioni per i suoi successivi suggerimenti?
Certamente. Dopo la lettura l’utente può esprimere il suo gradimento (o meno) attraverso un sistema di like, di recensioni esterne oppure salvando il titolo nella sua lista. Tutte queste azioni ci daranno nuove informazioni per decidere in che modo promuovere l’opera ad altri utenti che hanno un profilo simile al suo.
Con che tipo di case editrici siete entrati in contatto?
Abbiamo fatto una scelta precisa, ci siamo rivolti solo a editori indipendenti ma facendo un’attenta selezione e creando accordi solo con coloro che pubblicano opere di qualità.
Attualmente è già presente un nutrito numero di collaborazioni con case editrici medio-piccole: quanto è stato facile (o difficile) coinvolgerle nel progetto? Avete raggiunto la quota che vi eravate prefissi, oppure vi siete imposti nuovi, più ambiziosi obiettivi?
La risposta è stata positiva fin da subito, credo perché noi andiamo dagli editori con un’offerta unica, nel senso che mettiamo fin da subito in chiaro che non vogliamo sostituirci a loro, che – almeno per i primi due anni – non pagheranno niente per stare sulla piattaforma. Noi siamo per loro semplicemente un canale di vendita alternativo, quindi tutti hanno aderito con entusiasmo. Al momento abbiamo coinvolto una trentina di case editrici e – senza poter dare una stima precisa di quanti editori ancora entreranno nel progetto – direi che siamo abbastanza a buon punto perché, come dicevo, l’idea è di non aprire il progetto a chiunque ma solo agli editori indipendenti che noi reputiamo di qualità.
Ultima domanda: a quando il lancio vero e proprio della piattaforma?
Proprio oggi, qui, al Salone del libro di Torino!