Ciao iCrewer! Sei mai stato in Irlanda? Io non ancora, però è sicuramente una delle mie mete dei desideri. C’è un sito, in particolare, che si divide tra l’essere un’attrazione turistica e un luogo di storia e sapere. Si tratta del Trinity College e, nello specifico, della sua biblioteca.
Essa, infatti, non solo è la più grande e antica del Paese, ma con le sue sale e i manufatti contenuti al loro interno, rappresenta una delle tappe fondamentali di chiunque si rechi in visita a Dublino.
Il Trinity College e la sua biblioteca
Tutto ebbe inizio nel lontano 1592, quando un gruppo di cittadini dublinesi ricevette dalla regina Elisabetta I il permesso di istituire il Trinity College, frequentato all’epoca esclusivamente da protestanti.
Man mano che la comunità cresceva, aumentavano anche i terreni a sua disposizione e i fondi che la corona le destinava. Fu così possibile procedere con l’acquisto del primo nucleo della neonata biblioteca.
Negli anni il numero di corsi, gli studiosi, gli studenti e le possibilità del College aumentarono, tanto da portare a massicci lavori di ampliamento. Così, tra il 1712 e il 1732 anche i – già numerosi – volumi cambiarono residenza: fu costruita quella che ora chiamiamo Old Library. Non solo una biblioteca, ma vero e proprio museo. Perché? Beh, al suo interno, oltre a rare e preziose opere, si trovano anche sculture, busti in marmo, quadri e uno dei più antichi esemplari di arpa in legno e metallo, simbolo ufficiale dell’Irlanda. Particolare è soprattutto la Long Room, un corridoio di 65 metri che da solo ospita circa duecentomila volumi.
Nel 1802 la biblioteca del Trinity College ebbe il privilegio di diventare deposito legale di tutti i testi pubblicati nel Regno Unito e in Irlanda (un po’ come avviene alla Biblioteca bodleiana di Oxford).
Nel complesso, gli scaffali di questa biblioteca, frequentata da studiosi e studenti di tutte le facoltà e gli indirizzi, contengono più di sei milioni di volumi stampati, compresi diari, manoscritti, mappe, spartiti che raccontano più di quattrocento anni di storia.
Tra gli esemplari più preziosi possiamo sicuramente citare il Libro di Kells e il Libro di Durrow, nonché la Collezione Ussher e la Collezione Fagel.
Se, poi, dalle foto lo scenario della biblioteca del Trinity College ti appare familiare, probabilmente è perché è stata anche sfondo delle avventure cinematografiche di uno dei maghi più famosi di sempre. Hai capito di chi sto parlando, vero? Chi se non il solo e unico Harry Potter?
Il fiore all’occhiello della collezione: il Libro di Kells
Il Libro di Kells, conosciuto anche come Grande Evangeliario di san Columba, noto in inglese con il nome di Book of Kells e in gaelico come Leabhar Cheanannais, è un manoscritto miniato, contenente la traduzione in latino dei quattro Vangeli, con annesse note introduttive ed esplicative.
Fu realizzato dai monaci irlandesi intorno all’800 d.C. e grazie alla perfezione della tecnica e alla bellezza delle sue illustrazioni e miniature, magnificamente e sontuosamente colorate, è considerato una delle maggiori opere d’arte dell’epoca. Vari studi indicano come monastero d’origine quello di Iona. Il nome, tuttavia, deriva dal suo secondo luogo di permanenza, il monastero di Kells, dove venne trasferito per sfuggire alle incursioni dei vichinghi e in cui rimase per circa duecento anni. Venne trafugato, nel 1007, e tornò in Irlanda solamente nel 1661, quando venne donato al Trinity College, dove si trova da allora.
È composto da 340 fogli di pergamena (con spessori che variano enormemente dall’uno all’altro), raccolti in 38 fascicoli. Tuttavia, si pensa che 40 pagine siano andate perdute nel corso secoli. Le parole sono vergate con inchiostro di svariati colori: rosso, nero, giallo e purpureo. In alcuni fogli sono addirittura ancora visibili i tratti tracciati per guidare l’amanuense!