Caro iCrewer, oggi vorrei parlarti di un poeta vissuto nel secolo scorso e vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1977.
Vicente Aleixandre
Figlio di un ingeniere ferroviario, è nato nel 1898 a Siviglia, visse fino al 1909 a Malaga per poi trasferirsi con la famiglia a Madrid dove proseguì gli studi e nel 1920 si laureò in Legge, diventando assistente universitario.
Lavoro che abbandonò nel 1925 quando una grave forma di nefrite tubercolare lo obbligò a vivere una vita ritirata, trasferendosi a Miraflores de la Sierra, tenenendolo lontanto dalla Guerra Civile che in quegli anni infuriava in Spagna a causa del colpo di stato del 1923 ad opera capitano generale della Catalogna, Miguel Primo de Rivera. Nonostante non potè intervenire attivamente alla rivolta, volle dare il proprio contributo e collaborò con la rivista rivoluzionaria Hora de España.
Nel 1926 Vicente Aleixandre, pubblicò le sue prime liriche sulla Revista de Occidente, mentre l’anno successivo partecipò, con altri poeti, all’evento organizzato dalla rivista Verso y prosa in omaggio al poeta Góngora, entrando così a far parte di quella che fu definita generazione ’27, ne facevano parte tutti gli autori che intorno all’anno 1927 diventarono un punto di riferimento per la letteratura spagnola.
Tornò a vivere a Madrid, più precisamente in Via Velintonia e la sua casa divenne il punto d’incontro per molti intelletuali e scrittori dell’epoca, tanto che venne nominata La casa della poesia e dell’amicizia.
Nel 1928 pubblica Ambíto – Ambito, ispirato ai paesaggi di Malaga e ai lavori del poeta spagnolo Joan Ramón Jiménez . Ma è nei tre successivi libri che la sua poesia si ammanta di surrealismo come si può riscontrare nelle poesie appassionate e violente di Espadas como Labios – Spade come labbra pubblicato nel 1932. Lo stesso anno a causa di un ulteriore aggravamento della sua malattia, gli venne asportato un rene.
Nel 1935 pubblicò l’opera con la quale vinse il Premio nacional de literatura: La destrucción o al amor – La distruzione o l’amore in cui Vicente Aleixandre tinteggiò la vita dell’uomo piena di imperfezione e dolore, identificando l’uomo con il cosmo. Lo stesso anno pubblicò Pasión de la tierra – Passione della terra, scritto in prosa e focalizzato sui temi dell’amore e la morte.
Dal 1936 al 1944 non potè scrive a causa di una messa al bando della sua poesia. L’impronta surrealista trova nel positivismo di Sombra del Paraiso – Ombre del Paradiso pubblicato nel 1944 e nel negativismo di Mundo a Solas – Mondo in solitudine pubblicato nel 1950, il suo compimento divenendo opere d’ispirazione per i poeti spagnoli delle generazioni successive al dopo-guerra.
Nel 1949 fu chiamato a far parte dell’Accademia Reale Spagnola.
Vicente Aleixandre pubblicò inoltre nel 1952 Poemas paradisíacos – Poemi paradisiaci e l’anno successivo Nascimento ultimo – Nascita ultima. Nel 1954 la Historia del corazón – Storia del cuore, un testo incentrato sulla solidarietà, sull’amore e sulla morte, e come i precedenti, di fondamentale importanza per la cultura spagnola.
Fecero seguito nel 1958 Les encuentros – Gli incontri con protagonisti alcuni tra i più importanti personaggi del panorama culturale del suo tempo. I testi successivi sfumarono dal surrealismo al filosofico, incentrandosi sulla triste condizione umana e sulla solitudine come En un vasto dominio – In un vasto dominio del 1962, Poemas de la consumación – Poesie della consumazione del 1968 e Diálogos de conocimiento – Dialoghi del conoscere del 1974, nei quali Vicente Aleixandre oscillava tra la felicità e la disperazione.
Nel 1977 viene assegnato a Vicente Aleixandre il Premio Nobel per la letteratura con la motivazione
Per una poetica creativa che illumina la condizione dell’uomo nel cosmo e nella società presente, rappresentando allo stesso tempo il grande rinnovamento delle tradizioni della poetica spagnola fra le guerre.
Nel 1978 gli venne assegnata l’onoreficenza Gran Croce dell’Ordine di Carlo III istituita con il motto Virtuti et Merito da re Carlo III di Spagna con il decreto regio datato 19 settembre 1771. Vicente Aleixandre non si sposò mai e malgrado visse gran parte della sua vita affetto da una malattia invalidante morì il 10 dicembre 1984 a Madrid.