Buongiorno iCrewer! È di nuovo giunto il momento di scoprire insieme uno dei grandi nomi della letteratura, le cui opere sono state così importanti, da far sì che gli venisse attribuito il Premio Nobel per la Letteratura. Oggi parliamo di Seamus Heaney.
Non è raro che, per gli articoli di Autori in tasca, io sia portata fuori dalla mia zona di confort letterario. Molto spesso ho parlato di scrittori e scrittrici che conoscevo – forse come te – per la prima volta, e ammetto che anche oggi sono stata in questa situazione.
Tuttavia, un aspetto mi ha subito colpito di Seamus Heaney: era una persona normale, con un’incredibile cultura (e non poteva essere altrimenti, visto dove ha lavorato!). A parte un lutto in tenera età, la sua non è la storia di un sovversivo, un rivoluzionario o di qualcuno completamente estraiato dalla società.
Per quanto ho potuto appurare – e se tu sai qualcos’altro, non esitare a comunicarmelo – Seamus Heaney è stato un uomo del suo tempo, con uno straordinario talento letterario, che ha deciso di usare questa sua dote per farsi portavoce di chi non veniva ascoltato e per esprimere la sua opinione su argomenti anche scomodi. Ovviamente non si tratta di azioni da poco, anzi, ma in qualche modo fanno sì che mi appaia molto più approcciabile di altri.
Il poeta Premio Nobel 1995: Seamus Heaney
“Per gli impianti di bellezza lirica e di profondità etica, che esaltano i miracoli giornalieri e la vita passata”
Questa è la motivazione espressa dalla giuria di Stoccolma, nell’indicare il vincitore del Nobel per la Letteratura del ’95. Tuttavia, come sempre, è meglio fare un passo indietro, e cercare di conoscere un po’ meglio quello che è stato definito uno tra i migliori poeti del Ventesimo secolo.
Seamus Heaney è nato nel 1939, a Castledawson, una cittadina dell’Irlanda del Nord e si è spento a Dublino, nel 2013. Primo di nove figli, passò l’infanzia e l’inizio della giovinezza in campagna – la sua era una famiglia di contadini – per poi spostarsi a Belfast per studiare Lettere all’università.
Da qui ebbe inizio la sua carriera accademica, che lo portò a stare in cattedra nella sua Alma mater, a Dublino e persino a Harvard.
I suoi componimenti sono sempre stati legati al folclore, alla descrizione dei paesaggi a lui cari, e a temi caldi dell’attualità irlandese. Seamus Heaney non si è mai tirato indietro di fronte a temi potenzialmente controversi e spinosi.
Ha composto versi di politica, di cronaca, ha parlato delle sofferrenze e delle difficoltà della sua gente durante anni molto complessi e particolari. Il tutto sempre in uno stile peculiare, cercando di portare avanti tradizioni di generazioni, anche se, invece di usare una pala, impugnava una penna.
Scavando
Tra il mio pollice e l’indice
sta la comoda penna, salda come una rivoltella.
Sotto la finestra, un suono chiaro e graffiante
all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso:
è mio padre che scava. Guardo dabbasso
finché la sua schiena piegata tra le aiuole
non si china e si rialza come vent’anni fa
ritmicamente tra i solchi di patate
dove andava scavando.Con lo stivale tozzo accoccolato sulla staffa, il manico
contro l’interno del ginocchio sollevato con fermezza,
sradicava alte cime e affondava la lama splendente
per dissotterrare le patate novelle che noi raccoglievamo
amandone tra le mani la fresca durezza.
Il mio vecchio potrebbe impugnare una vanga presso Dio,
proprio come il suo vecchio.Mio nonno estraeva più torba in un giorno
di qualsiasi altro uomo su, alla palude Toner.
Una volta gli portai del latte in una bottiglia
turata alla meglio con un pezzo di carta. Si raddrizzò
e lo bevve, poi subito riprese a lavorare
intaccando e dividendo, mentre con piote
sulle spalle andava sempre più a fondo
in cerca di buona torba. Scavando.L’odore freddo dei solchi di patate, il tonfo
e lo schiaffo dell’umida torba, i tagli netti di una lama
tra le radici vive si destano nella mia memoria.
Ma non ho una vanga per succedere a uomini come loro.
Tra il mio pollice e l’indice
sta comoda la penna. Scaverò con quella.
Traversare l’inverno
Ho deciso di presentarti la raccolta di poesie Traversare l’inverno, in cui Seamus Heaney mostra tutte quelle qualità che verranno poi premiate dalla giuria del Nobel. In particolare, questa è l’edizione curata da GCE nel 2019, con testo in inglese a fronte.
Seamus Heaney è considerato tra i più importanti poeti di lingua inglese del ventesimo secolo.
“Traversare l’inverno” tende la mano anche a temi politici importanti per l’Irlanda degli anni ’70 (un’epoca cruenta, sanguinosa, intrisa di repressioni e spaccature). Heaney non ne è indifferente e cambia il titolo della raccolta. Se originariamente è previsto “Winter Seeds” (Semi Invernali) è “Wintering Out” (Traversare l’inverno) a imporglisi poco prima della consegna del manoscritto: titolo denso, evocativo, terrorizzante persino.
La critica affermerà come Heaney sia riuscito a superare i temi delle sue precedenti raccolte attestando la propria maturità stilistica; e sarà Heaney stesso a dire come quelle di “Traversare l’inverno” sono poesie che nascono aldilà della parola e del pensiero. Da singole espressioni ecco nascere interi “wordscapes”, paesaggi di parola: drammi in movimento dove religione, politica, folklore persino e letteratura, collidono e fondono.
Heaney ci consegna un’opera perfettamente riassunta dalla motivazione del Premio Nobel assegnatogli nel 1995.