Caro Lettore, oggi nella nostra rubrica Autori in tasca parliamo di un matematico, statista ma soprattutto del principale drammaturgo spagnolo dell’ultimo quarto del XIX secolo: José Echegaray y Eizaguirre.
Insieme al poeta provenzale Frédéric Mistral, è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1904.
E’ nato il 19 aprile 1832 a Madrid in Spagna. Si è laureato alla Scuola di Ingegneria Civile di Madrid, dove poi ha lavorato anche come insegnante.
Le sue idee politiche ed economiche liberali lo hanno portato a partecipare alla Free Society of Political Economy, in difesa delle idee di libero scambio. A lui si deve un’importante iniziativa: la creazione della Banca di Spagna.
Ha occupato diverse cariche politiche e un uomo di grande prestigio: deputato nella costituente Cortes, direttore generale dei Lavori pubblici (1868-69), ministro dei Lavori pubblici (1869-70) e ministro delle finanze (1872-73) e ancora presidente dell’Ateneo de Madrid, direttore dell’Accademia reale spagnola, senatore a vita e due volte presidente dell’Accademia di scienze esatte, fisiche e naturali.
Le opere di José Echegaray y Eizaguirre
La sua prima commedia, El libro talonario (Il libretto degli assegni), fu prodotta nel 1874, quando aveva 42 anni; ma ha avuto comunque una carriera molto prolifica, producendo circa due spettacoli all’anno per il resto della sua vita.
È autore di numerose commedie e drammi che hanno contribuito al rinnovamento del teatro spagnolo avvicinandolo al mondo poetico di Henrik Ibsen.
I suoi primi lavori sono quasi interamente romantici , ma poi sotto l’influenza di Ibsen e altri, nei suoi lavori successivi si è spostato sul dramma di tesi, ricorrendo all’inversione satirica.
In O locura o santidad ha dimostrato che l’onestà è condannata come follia dalla società.
Fu però il dramma storico En el fño de la Espada (1875) che lo portò alla popolarità.
Molte delle sue opere rappresentavano eventi reali e furono tradotte in diverse lingue.
Tra le opere teatrali: O locura o santidad (1877; Pazzia o santità), La muerte en los labios (1880; La morte sulle labbra), El gran galeoto (1881; Il grande galeotto), considerato il suo capolavoro, Mancha que limpia (1895; Macchia che pulisce).
Nel 1904 ottenne, insieme a Frédéric Mistral, il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: “in recognition of the numerous and brilliant compositions which, in an individual and original manner, have revived the great traditions of the Spanish drama”.
“Come riconoscimento delle numerose e brillanti composizioni che in maniera originale e personale hanno fatto rivivere la grande tradizione del dramma spagnolo”.
Come sempre buona lettura e al prossimo appuntamento alla scoperta di nuovi autori insieme a noi.