Quest’oggi vorrei farvi conoscere una delle donne più celebri della storia greca: Aspasia.
Diventare “famose” non era certo facile per le donne greche. Secondo lo stesso Pericle, infatti, “la gloria più grande per una donna è che non si parli di lei”. Del resto i Greci non erano certo dei femministi. Il poeta Esiodo definisce le donne un “male necessario” e basta dare uno sguardo alle donne del mito per farsi un’idea di questo “male”: Pandora aveva liberato tutti i mali del mondo, Elena scatenato una guerra, Medea aveva ucciso il marito e i figli. L’unico modello accettabile per la donna greca era, forse, Penelope, la moglie di Ulisse, che attende fedele e operosa il ritorno del marito.
Aspasia, tuttavia, è riuscita a “far parlare di lei”. Per questo gli antichi (e anche qualche studioso moderno!) non hanno affatto un giudizio positivo di lei. La ricordano quasi unicamente come l’amante di Pericle.
Ma chi era davvero? Scopriamolo assieme!
Aspasia – l’Amante
Non si sa molto di lei. Nacque probabilmente a Mileto da una famiglia agiata che le diede un’ottima istruzione. Come e perché giunse ad Atene rimane un mistero ma qui si legò a Pericle, il prode statista, dopo che questi aveva ripudiato la prima moglie.
Il loro legame dovette suscitare parecchio scandalo tanto che in molte commedie Aspasia è presentata come una “etera”, una sorta di “prostituta di lusso” che aveva irretito e sedotto l’uomo più influente della città tanto da averlo in pugno.
A diffondere ulteriormente questa “fama”, certamente comune tra la popolazione ateniese, contribuì, tra le altre cose, anche la notizia di un processo tra i cui imputati figuravano, oltre alla sua amante anche altri amici stretti di Pericle. Aspasia fu l’unica a salvarsi grazie alle “molte lacrime” versate da Pericle per la sua difesa mentre gli altri furono condannati all’esilio.
I comici non si sprecarono certo e le affibbiarono gli appellativi più infamanti. Alcuni la accusarono addirittura di aver indotto Pericle a scatenare la guerra contro Sparta a seguito del furto di due prostitute di Aspasia!
Ma questo è un giudizio sicuramente ingiusto. Se c’è una cosa in cui i comici antichi erano bravi era la satira politica. E la satira, si sa, tende ad esagerare, soprattutto sui personaggi più “chiacchierati”. E Aspasia rappresentava tutto ciò che i Greci odiavano di più: era una straniera e una donna, e addirittura colta!
Aspasia – la Maestra
Ma allora qual è la verità sul suo conto?
La risposta non è semplice (né certa). Senza dubbio Aspasia era in vista e ben istruita. Platone la indica chiaramente come maestra di Socrate e questo ruolo pare sia confermato anche da altri autori antichi, allievi del famoso filosofo ateniese.
Per quanto difficile in un mondo maschilista come quello greco, non era impossibile per una donna diventare una maestra, una filosofa o un esponente di spicco del mondo culturale. Vi abbiamo già parlato, ad esempio, di Saffo, la straordinaria poetessa che, ben prima di Aspasia, istruiva le ragazze di Lesbo a diventare brave mogli.
Ecco, da quel che scrive Plutarco possiamo considerare Aspasia come una sorte di “Saffo ateniese” giacché secondo lo storico: “Socrate andava spesso a visitarla e i suoi amici le portavano le mogli perché l’ascoltassero”.
Del suo insegnamento, purtroppo, c’è rimasto ben poco, soffocato in gran parte dai pregiudizi e dalle maldicenze sul suo conto. In base a quel poco che la Storia ci ha restituito, però, sembrerebbe che l’amante di Pericle si sia distinta per le sue discussioni sull’amore e sulla vita coniugale.
Insomma, per utilizzare un’espressione certamente imprecisa (tanto da far rizzare i capelli a qualche storico!) ma che rende bene l’idea possiamo considerare Aspasia una specie di “consulente matrimoniale” della Grecia antica.
Vi riporto, al riguardo, un aneddoto che vede protagonisti lo storico Senofonte (allievo di Socrate) e sua moglie “in seduta” da Aspasia che li interroga così:
“Dimmi, ti prego, moglie di Senofonte, se la tua vicina ha dell’oro migliore del tuo, quale preferiresti: il tuo o il suo?” Rispose: “Il suo”.
“Ecco, allora se quella avesse un marito migliore del tuo, preferiresti il suo o il tuo?” A questo la moglie arrossì.
Aspasia allora cominciò a parlare con lo stesso Senofonte: “Senofonte, se il tuo vicino avesse un cavallo migliore del tuo, preferiresti il tuo cavallo o il suo?”. “Il suo” disse.
“Se avesse una moglie migliore della tua, preferiresti la tua o la sua”. Ma a questo punto anche Senofonte tacque.
Aspasia disse: “Poiché entrambi non avete risposto soltanto all’unica domanda di cui volevo sentire la risposta, io stessa vi dico cosa pensate entrambi: Tu, moglie, vuoi avere il marito migliore e tu, Senofonte, vuoi avere la moglie migliore in assoluto. Quindi comportatevi in modo tale che non ci sia un uomo né donna migliore sulla terra”
Insomma Aspasia consigliava ai due coniugi di dare il meglio di sé, così che entrambi potessero vantarsi di avere il partner migliore in assoluto. Un consiglio veramente ardito (e moderno!) per un greco per il quale, di solito, l’idea di famiglia prevedeva un marito a cui era concesso tutto e una moglie “invisibile”, devota e sottomessa.
In conclusione, ci verrebbe da dire che la storia non cambia, anzi tende a ripetersi! Aspasia è stata una donna colta, intelligente e intraprendente che ha probabilmente lottato duramente per guadagnarsi il suo posto in quei circoli culturali che erano tipicamente maschili. Sapevate, ad esempio, che la parola “maestro” in greco non ha il femminile? Infatti, Platone e gli altri sono costretti a chiamarla “la maestro”!
Ma nonostante tutto, la reputazione di Aspasia come amante di Pericle, l’uomo più famoso e potente di Atene, ha finito per schiacciare quella di Aspasia come intellettuale e così, purtroppo, per lungo tempo la Storia l’ha ricordata semplicemente e ingiustamente come una donna approfittatrice e manipolatrice.
Non sappiamo ancora quale sia la verità sul suo conto ma di una cosa siamo certi: Aspasia è riuscita a guadagnarsi il suo posto nella Storia. E questo per una donna greca del V secolo a.C. è già un immenso traguardo.