Oggi si sogna con Antonio Cardamone, autore del thriller Il trasformista. I nostri sono sogni speciali però. Sono Sogni di carta. Hanno la consistenza effimera della carta, ma hanno anche la capacità di soddisfare la naturale curiosità che può prendere leggendo un libro. Normale la curiosità che spinge il lettore a chiedersi chi è, come vive, cosa ha vissuto la persona che scrive.
Scrivere può significare mettere se stessi in gioco o esprimere il bisogno intimo di comunicare, di avere qualcosa da dire. Scrivere può diventare anche terapeutico, soprattutto quando le parole che muoiono in gola parlando, diventano vive stampate su carta o fissate su uno schermo.
Ed eccoci con Antonio Cardamone
Per conoscere un po’ meglio il nostro ospite, la prima domanda è quasi di rito. Chi è l’uomo Antonio Cardamone?
Mi ritengo una persona estremamente curiosa, in ogni ambito della vita. Proprio questa curiosità mi ha sempre spinto a leggere tanto ed appassionarmi poi alla scrittura, così da dar sfogo alla parte più creativa di me.
Chi scrive lo fa in genere per il bisogno interiore di fermare su carta le proprie emozioni… Tu sei un appassionato di thriller polizieschi, da dove viene questa passione?
Ho sempre avuto una passione per la criminologia in generale e per il “criminal profiling” in particolare, per cui ho cominciato a leggere molti saggi sull’argomento. Cercare di capire la mente criminale mi ha sempre affascinato e questo, unito alle letture di romanzi thriller polizieschi, mi ha portato a mettere su carta la storia che avevo in mente.
Pensi che scrivendo gialli, al di là dell’intrigo della storia, uno scrittore possa esprimere la sua interiorità?
Credo che che doveroso mettere nella scrittura anche una parte di sé. Alcuni personaggi de Il Trasformista, per esempio, sono un mix di vari miei aspetti caratteriali.
Cosa e chi ispira la tua scrittura?
Per il mio stile di scrittura importante è stata l’influenza dei grandi scrittori di thriller americani quali James Patterson, Michael Connelly e Jeffery Daverio, ma anche la visione di serie tv come Criminal Minds.
Antonio Cardamone e Il trasformista
Se non erro, Il trasformista è il solo romanzo che fin ora hai scritto. È una storia particolarmente intricata da cosa è nata l’ispirazione? C’è stato qualche aggancio con il reale?
Importante per la nascita de Il Trasformista è stato il modus operandi dell’assassino. Mi sono chiesto chi potrebbe farlo? Perché? Da lì è partita la stesura della storia e la caratterizzazione dei protagonisti e mano a mano che andavo avanti mi si formava nella mente l’intreccio e le varie vicende da incastrare tra di loro.
I personaggi del romanzo sono, qualcuno più qualcuno meno, abbastanza ben delineati psicologicamente, ritieni che la componente psicologica sia importante nell’ambito di una storia in giallo?
Credo che sia un elemento imprescindibile. A volte anche un dettaglio, una sfumatura caratteriale può farci cogliere aspetti importanti per la sfera psicologica. Il lettore deve entrare in empatia con i personaggi, provare delle emozioni mentre legge le loro vicende. Ho cercato, quindi, di instaurare questo legame tra il lettore ed i protagonisti del romanzo.
Una mia personale curiosità che, fra l’altro ho anche espresso stilando la recensione del tuo libro. Hai adottato uno stile di scrittura veloce e dinamico, senza dilungarti in particolari o eccessive descrizioni… È una strategia per evitare che il lettore si annoi o si distragga nel corso della lettura?
Sì, è stata una strategia ben precisa. Con Il Trasformista ho cercato di scrivere la storia che avrei voluto leggere, veloce, con tensione e ritmi sempre alti e soprattutto senza tempi morti che avrebbero rallentato la narrazione e portato il lettore ad annoiarsi.
Come in un buon giallo che si rispetti, solo alla fine di Il trasformista il lettore scopre chi è l’autore dei delitti… Una scoperta amara, considerata la bella delineazione psicologica che fai del personaggio. Trovi sia più carnefice o più vittima?
Direi entrambi. Il confine tra vittima e carnefice, infatti, è molto labile nel romanzo. Questa ambiguità porterà il lettore a farsi una propria idea su chi sia in realtà il Trasformista.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Li vedi ancora colorati di giallo?
I miei progetti futuri saranno ancora nel segno del giallo infatti a breve uscirà il mio secondo romanzo “L’innocenza del Male”, che avrà come protagonisti la coppia Morgan e Paul e chissà… Magari ve ne parlerò prossimamente sempre qui.
Nell’attesa di leggere ancora e con piacere Antonio Cardamone, lo ringrazio per la disponibilità e per aver rivelato i retroscena di un bel giallo come Il trasformista e, naturalmente, gli faccio un grosso in bocca al lupo.
Alla prossima Antonio Cardamone!