Il Fondo Oriana Fallaci sarà presto accessibile online. Entro la fine del 2025, il Consiglio regionale della Toscana metterà a disposizione del pubblico l’archivio digitale dedicato alla giornalista e scrittrice fiorentina, grazie alla donazione di Edoardo Perazzi, nipote ed erede di Oriana.
Fondo Oriana Fallaci: un patrimonio culturale tra lettere, bozze e interviste storiche
Il Fondo Oriana Fallaci raccoglie oltre 26.000 documenti digitalizzati, custoditi per anni nella casa di campagna della scrittrice a Casole, nel comune di Greve in Chianti. Si tratta di un vero e proprio tesoro, composto da:
- Bozze di libri con annotazioni a mano
- Appunti personali e materiali di lavoro
- Ritagli di giornali sottolineati
- Lettere private, fotografie, vinili e nastri audio
- Riviste e pubblicazioni in cui comparivano i suoi articoli
Due le sezioni principali: una bibliografica, con oltre 800 volumi — tra cui non solo opere di Fallaci, ma anche testi da lei consultati — e una archivistica, che racconta il processo creativo e il lavoro giornalistico svolto in decenni di carriera.

Digitalizzazione dell’Archivio Oriana Fallaci: un progetto per tutti
“Per Oriana la scrittura era la vita, e questo l’archivio lo restituisce pienamente”, ha dichiarato Monica Valentini, responsabile dell’Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana.
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha sottolineato l’importanza di questo lavoro:
“Digitalizzare significa costruire memoria, democratizzare l’accesso alla cultura e renderla disponibile a tutti, ovunque e in qualunque momento. Il Fondo Oriana Fallaci è un primo passo, ma anche una scelta precisa per mettere la Toscana all’avanguardia.”
Perché è importante la digitalizzazione del Fondo Fallaci?
La digitalizzazione dell’archivio Oriana Fallaci risponde a due obiettivi chiave:
- Conservazione del materiale storico, proteggendolo dall’usura del tempo.
- Accessibilità globale, permettendo a studenti, studiosi e appassionati di esplorare il patrimonio di una delle figure più complesse e incisive del Novecento italiano.
Si tratta della prima esperienza di digitalizzazione di un archivio storico da parte del Consiglio regionale della Toscana. Un progetto pilota che potrebbe aprire la strada alla valorizzazione di altri fondi e figure culturali del territorio.