66thand2nd editore ha distribuito nelle librerie e sulla piattaforma digitale Un oceano,due mari, tre continenti il romanzo di Wilfried N’Sondé un libro molto interessante con il quale lo scrittore e musicista congolese si è aggiudicato nel 2018 il Prix Ahmadou Kourouma. Di lui non abbiamo ancora parlato quindi, che ne dici di scoprire qualcosa in più sulla sua vita?
Wilfried N’Sondé, le origini e il pensiero dello scrittore congolese
I primi primi cenni biografici, quelli legati alle sue origini, ci dicono che è nato a Brazzaville nel 1969, è emigrato in Francia all’età di 5 anni dove si è laureato alla Sorbona con un dottorato in scienze politiche all’Università di Nanterre.
E fin qui tutto normale se non fosse che lo scrittore dopo 15 anni sceglie di trasferirsi a Berlino e di dedicarsi alla musica e al lavoro di educatore. Ritornerà in Francia e nel 2016 insegna all’Università di Berna come professore ospite.
Le esperienze vissute nella periferia parigina lo influenzano, spingendolo ad abbracciare una letteratura le cui storie e personaggi riflettono la realtà dell’emarginazione, privata della speranza e senza un futuro. Con Il morso del leopardo il primo dei suoi romanzi, tradotto in italiano da Morellini che lo pubblica nel 2009, lo scrittore si aggiudica il prix des Cinq continents de la Francophonie e del prix Senghor. Raccoglie forti consensi anche dopo aver pubblicato Un oceano, due mari, tre continenti con il quale a N’Sondè viene assegnato il prix Ahmadou Kourouma nel 2018.
“Preferivo immaginare il mondo, invece di affrontarne la bruttezza. Mi spaventava. Chiudevo gli occhi, creandomi un’immensa alcova sulla scia dei miei ricordi, e ci navigavo”
L’oceano, due mari, tre continenti è un romanzo dai toni forti ma il messaggio di N’Sondé spinge a riflettere su concetti di solidarietà, amicizia e amore.
Il viaggio di Nsaku Ne Vunda ha inizio nel 1583 in una notte di tempesta, nel piccolo villaggio di Boko, «una contrada di misteri e magia, dove i morti a volte si aggiravano tra i vivi in una promiscuità mistica che sfidava le leggi della ragione». Cresciuto nel rispetto degli antenati e delle tradizioni del suo popolo, studia alla scuola dei missionari nella capitale del regno del Congo, dove viene ordinato prete con il nome di don Antonio Manuel.
Tornato nel villaggio natale, si dedica alla costruzione di una cappella e percorre la provincia allo scopo di convincere donne e uomini a unirsi alla comunità dei cristiani. Un destino inaspettato però lo attende. Convocato da re Alvaro II, viene nominato ambasciatore presso la Santa Sede con una missione segreta: informare il papa della tratta degli schiavi che riduce i suoi connazionali in catene.
Comincia così una grande avventura attraverso un oceano, due mari e tre continenti, che lo condurrà prima in Brasile, poi in Portogallo, in Spagna e infine a Roma, tra assalti di pirati, naufragi e persecuzioni della Santa Inquisizione. Scoprirà il valore dell’amicizia e anche quello dell’amore, senza mai arrendersi anche quando la sua fede vacillerà di fronte agli orrori di cui sarà testimone.
66thand2nd: l’ultimo romanzo di Alexi Zentner
Alexi Zentner, l’autore di Il colore dell’odio, è il secondo autore segnalato da 66thand2nd editore. Poche righe per conoscerlo meglio. Nato a Kitchener in Ontario nel 1973, vive a Ithaca nello stato di New York con la moglie insieme a due figlie e due cani; insegna scrittura creativa alla Binghamton University.
Dopo un primo corso di perfezionamento al Grinnel College ha conseguito un Master alla Cornell University e i suoi romanzi sono stati pubblicati in sedici paesi in più di una dozzina di lingue.
Alexi scrive la serie The Hatching e The Mansion sotto lo pseudonimo di Ezekiel Boone e il successo non tarda ad arrivare. I suoi racconti sono apparsi in numerose riviste quali l’Atlantic Monthly, il Narrative Magazine, Tin House e Glimmer Train. Nel 2008 Touch, il primo dei suoi racconti, si è aggiudicato il Premio O. Henry Prize Stories. Autore dei romanzi The Lobster Kings e Il ghiaccio fra le mani, l’esordio letterario scritto nel 2011 e pubblicato da Einaudi nel 2012.
Il colore dell’odio è un romanzo duro, realistico. Jessup il protagonista del romanzo vive il continuo contrasto tra le sue origini troppo influenzate da un’atmosfera al limite del razzismo e il desiderio di dissociarsi da essa.
“L’odio ha un colore netto, le ragioni per cui si odia sono sfumate quel che vedo in America mi spaventa: opporsi all’odio è diventato difficile, è assai più facile restare in silenzio” afferma Alexi Zentner
Jessup è un adolescente come tanti, gioca come linebacker per la squadra della scuola, frequenta una ragazza e ha un unico sogno: dare il massimo in classe e in campo, ottenere una borsa di studio per l’università e andarsene il più lontano possibile dal posto in cui è cresciuto.
Ma quando, dopo quattro anni passati in carcere, il patrigno David John torna a casa, Jessup si trova di fronte a un bivio: prendere le distanze da quell’uomo premuroso che gli ha dato una sorella e ha salvato sua madre dall’alcolismo, o accettarne anche il tratto più scomodo, l’affiliazione alla Santa chiesa dell’America bianca, il cui pastore, fratello di David John, è un noto esponente del suprematismo bianco locale.
Prima ancora di poter scegliere, però, Jessup si vede coinvolto in un litigio con un running back avversario, un ragazzo nero, e nello spazio di una notte la sua vita cambia per sempre. Esplorando gli angoli più bui dell’America contemporanea, dilaniata da opposti estremismi e da conflitti di classe troppo a lungo taciuti.
In questo thriller Zentner racconta a ritmi incalzante la storia di un ragazzo che si crede già uomo e vuole sfuggire all’ambiente white trash cui appartiene, liberandosi dai pregiudizi che l’hanno sempre circondato. Ma è davvero possibile voltare le spalle al proprio passato?
Ma come si può amare le persone che odiano? è la radice del disprezzo che anima l’odio? gli chiede un giornalista in una recente intervista,
“Talvolta non è semplice nella vita trovare un terreno comune con le persone alle quali siamo legati per vincoli famigliari. Non è semplice far capire loro quanto ci possano ferire le cose in cui credono o i comportamenti come per esempio il razzismo che non è innato” risponde Zentner. “L’odio è animato dalla paura, nasce da ciò che si ignora.”
Credo sia un pensiero su cui è doveroso riflettere e il romanzo dello scrittore americano è il primo passo per tentare di dare una risposta personale.
A presto con altre novità firmate 66thand2nd editore.
Buona lettura!