Caro iCrewer, oggi ti porto alla scoperta di Robert William Arthur Cook meglio noto con lo pseudonimo di Dereck Raymond e della sua Serie Factory pubblicata da Fanucci Editore.
Si tratta di una collezione di sei volumi, così composta:
- Factory #1: E morì ad occhi aperti.
- Factory #2: Aprile è il più crudele dei mesi
- Factory #3: Come vivono i morti
- Factory #4: Il mio nome era Dora Suarez
- Factory #5: Il museo dell’inferno
- Factory #6: Quando cala la nebbia rossa
Questi sei capolavori noir sono già disponibili in versione cartacea, ebook e audiolibro e presto diventeranno una fiction.
A produrre la serie TV saranno Maxim Jakubowski e FX Network in collaborazione con la compagnia di produzione televisiva britannica Hardy, Son and Baker.
La serie Factory
Ogni Factory racconta un omicidio e ogni nuovo caso è il punto di partenza per un pericoloso viaggio nella mente folle di un omicida.
Cos’hanno in comune questi sei romanzi? Ovviamente sono tutti casi affidati ai Delitti Irrisolti, il dipartimento di Scotland Yard in cui finiscono i casi che non interessano a nessuno. Il tipo di indagine che ogni poliziotto vorrebbe evitare, omicidi per cui gli altri dipartimenti non sono disposti a perdere tempo.
Le indagini sono condotte da una squadra di poliziotti cinici e disillusi guidati dal sergente Senza Nome, un uomo indurito dalla strada, ma che sa fare bene il suo mestire proprio perchè conosce gli abissi dell’animo umano.
Derek Raymond con la serie Factory ha rivoluzionato il genere noir spostando le indagini, dalla ricerca delle prove, al labirinto che si cela dietro la mente di un assassino. I suoi racconti vanno ben oltre l’azione e colpi di scena tipici di una spy story, Cook è capace di far sentre il dolore delle vittime e mostra fino a che punto l’uomo sia in grado di generare violenza.
La sua letteratura arricchisce il genere noir con una connotazione metafisica e psicologica. Nei suoi romanzi gli omicidi, le indagini e i colpi di scena sono puro corollario al messaggio che cerca di trasmettere, quello che secondo lui è il punto focale di ogni male.
Tutto il male della società, compresi i delitti efferati nati da menti deviate, nascono dall’indifferenza. Chi non fa nulla per fermare il male è responsabile quanto chi uccide.
La spiccata curiosità per il lato oscuro della società sono stati una costante nella vita di Robin Cook. A innescare tale curiosità sin da bambino sono stati sicuramente i traumi provocati dai Bombardamenti del 1940, ma anche le sue scelte di vita lo hanno condotto e ricondotto ciclicamente negli abissi della società.
Si può dire che per tutta la sua esistenza è stato un cacciatore di inquietudini, di esperienze ai margini. Il risultato di questo confronto costante con l’oscurità e le nefandezze umane gli ha permesso di creare personaggi in bilico tra il bene e il male, anime tormentate e senza pace, non sempre in grado di fare la scelta giusta.
Derek Raymond
All’anagrafe Robert William Arthur Cook, da tutti conosciuto come Robin Cook. È stato un giallista londinese (1931 – 1994), ad oggi è considerato uno dei padrini del noire britannico moderno.
Fin da giovane ha preso le distanze dalle sue origini aristocratiche, abbandonando gli agi e scegliendo di vivere a modo suo. Ha svolto i lavori più disparati mentre viaggiava e soggiornava tra Marocco, Turchia, Italia e Francia. Ha avuto ben cinque matrimoni e due figli, e anche la letteratura è stata uno strumento per allontanarsi dalla famiglia e raccontare i lati più oscuri della società.
Il suo romanzo d’esordio nel 1968 è stato The Crust on Its Uppers, successivamante ha pubblicato una decina di gialli.
Ma è solo con La serie Factory e l’autobiografia Stanze nascoste, firmate come Dereck Raymond, che riesce finalmente a raggiungere la popolarità.