5 libri per il lettore femminista che è in te
Caro Lettore, le novità qui ad iCrewPlay Libri non finiscono mai. Oggi sono qui per presentarti un nuovo appuntamento settimanale: ogni mercoledì parleremo di 5 libri immancabili per una determinata categoria di lettori.
Oggi ti presenterò 5 libri must per ogni femminista, uomo o donna che sia. Perché sì, dobbiamo smettere di pensare che il femminismo sia un “capriccio” tutto al femminile: alla lotta per la parità di genere devono prendere parte anche e soprattutto gli uomini. Proprio di questo argomento parla il primo libro che ti voglio presentare.
«Io vorrei che tutti cominciassimo a sognare e progettare un mondo diverso. Un mondo piú giusto. Un mondo di uomini e donne piú felici e piú fedeli a se stessi. Ecco da dove cominciare: dobbiamo cambiare quello che insegniamo alle nostre figlie. Dobbiamo cambiare anche quello che insegniamo ai nostri figli».
Questo è quello che troviamo scritto sulla copertina di Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie, un saggio in cui l’autrice spiega come le donne non dovrebbero dedicare la propria vita secondo i voleri, le necessità e le aspirazioni degli uomini, ma come esse stesse dovrebbero aspirare a raggiungere una propria indipendenza e dedicarsi alle proprie ambizioni in campo professionale. Il femminismo concerne i diritti umani, e la disuguaglianza tra uomo e donna coinvolge e riguarda tutta l’umanità
«In questo saggio molto personale, scritto con grande eloquenza – frutto dell’adattamento di una conferenza TEDx dal medesimo titolo di straordinario successo – Chimamanda Ngozi Adichie offre ai lettori una definizione originale del femminismo per il XXI secolo. Attingendo in grande misura dalle proprie esperienze e riflessioni sull’attualità, Adichie presenta qui un’eccezionale indagine d’autore su ciò che significa essere una donna oggi, un appello di grande attualità sulle ragioni per cui dovremmo essere tutti femministi. In un contesto in cui il femminismo era considerato un ingombrante retaggio del secolo scorso, la posizione di Adichie ha cambiato i termini della questione»
Il secondo libro che voglio presentarti è rivolto alle più piccole aspiranti femministe. Dobbiamo infatti tenere a mente che gli insegnamenti che vengono dati ai bambini su questo argomento sono di vitale importanza: le giovani generazioni devono essere educate fin da subito al valore della parità di genere. È solo così che possiamo sperare che quella mentalità patriarcale e maschilista, che si insidia così subdolamente nella società, possa scomparire ed essere soppiantata da una mentalità che non contempli alcun tipo di dislivello tra i due generi. Il libro in questione è Storie della buonanotte per bambine ribelli di Francesca Cavallo ed Elena Favilli.
«Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi. C’era una volta una bambina che amava le macchine e amava volare; c’era una volta una bambina che scoprì la metamorfosi delle farfalle… Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kalo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e illustrate da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo. 100 esempi di forza e coraggio al femminile, per tutte le donne, grandi e piccole, che puntano sempre in alto. 100 donne straordinarie che hanno cambiato il mondo, 100 favole per sognare in grande!»
Il terzo romanzo che ogni femminista dovrebbe leggere è Il racconto dell’ancella, un romanzo distopico di Margaret Atwood del 1985, da cui è stata tratta anche la serie The Handmaid’s Tale. Il romanzo unisce metafora, mito e storia per creare una satira energica contro i regimi totalitari. Il tema portante è quello della sottomissione della donna in una società teocratica e totalitaria.
«In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione.»
Il quarto libro che ho scelto è un’opera di una grande scrittrice della letteratura inglese e mondiale, Virginia Woolf. Una stanza tutta per sé è un saggio che ripercorre la storia letteraria della donna. Lo scopo di Virginia Woolf è quello di rivendicare il diritto delle donne ad essere ammesse a una cultura che fino ad allora era appannaggio maschile, decostruire un linguaggio di stampo patriarcale e dare voce e spazio alla figura femminile affinché possa essere finalmente rappresentata la prospettiva femminile.
«Nell’ottobre del 1928 Virginia Woolf viene invitata a tenere due conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”. È l’occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Il risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione, attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva “denaro e una stanza tutta per sé”? Si snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla condizione femminile. Un classico della scrittura e del pensiero.»
Infine, l’ultimo dei 5 libri che a mio parere ogni femminista dovrebbe leggere è I racconti delle donne, a cura di Annalena Benini. Una serie di racconti che descrivono con uno sguardo estremamente sincero che cosa significhi essere donna. Da Virginia Woolf a Chimamanda Ngozi Adichie, da Clarice Lispector a Patrizia Cavalli, le venti storie che animano questo libro sono prima di tutto meravigliose: con intelligenza, sincerità e ironia descrivono un mondo vivissimo e sempre in movimento. Annalena Benini compone un canone imprevisto e contemporaneo, in cui le donne riconosceranno molto di sé e gli uomini, oggetto d’amore e di guerra, potranno specchiarsi.
«Che cosa pensano le donne, a che cosa credono, quante vittorie, sconfitte, speranze e segreti hanno dentro di sé? Quanta rabbia e quanto divertimento? Fuori dal solito affresco di eroine affrante, abbandonate, sottomesse, oppure impossibili e ribelli, c’è un mondo vivissimo, sorprendente e complesso che chiede di essere raccontato, e c’è il movimento mai stanco della scrittura e dell’esistenza. È la festa della società sovversiva delle ragazze. Annalena Benini è andata a cercare, fra i racconti piú belli della narrativa mondiale, i luoghi in cui le donne dicono chi sono davvero, dentro il semplice e inesauribile groviglio dell’essere vive. Dal valzer con un imbranato di Dorothy Parker all’invidia di Kathryn Chetkovich per il fidanzato Jonathan Franzen, dal ricordo del tradimento in Alice Munro al pozzo in cui a volte cadono le donne nella visione di Natalia Ginzburg, fino alla vertigine del suicidio di Saffo secondo Marguerite Yourcenar. È un patto con la verità: non nasconderemo niente, ma è anche la scoperta di un’idea concreta, intima e spietata della realtà e della letteratura. L’amicizia, l’invidia, l’amore, lo smarrimento, il sesso, la paura, l’ambizione, i figli, gli uomini, le risate, il coraggio. E la libertà: conquistarla, gettarla via, riprendersela in un istante di grazia. Raccontare le donne significa raccontare una forza che all’improvviso squarcia tutto, oppure si nasconde, o cammina piano e prepara la strada a chi verrà dopo.»
Che bello! Un articolo che reputo molto interessante e ben argomentato. Buona fortuna e lunga vita a questa nuova rubrica.
Sono contenta che ti sia piaciuto! Grazie mille per le tue belle parole!