Wonderstruck: il nuovo film di Haynes dal romanzo La stanza delle meraviglie
Wonderstruck è l’ultimo film di genere drammatico del grande regista Todd Haynes. In Italia l’uscita è prevista per il 22 marzo 2018 e sarà distribuito da 01 Distribution. Precedentemente la pellicola è stata presentata, il 18 maggio 2017, all’ultima edizione del Festival di Cannes; la distribuzione negli USA è iniziata ad ottobre dello scorso anno.
Il film è basato sul romanzo illustrato La stanza delle meraviglie (Wonderstruck) dello scrittore Brian Selznick edito da Mondadori, lo scrittore è anche autore della sceneggiatura. Gli interpreti principali sono Oakes Fegley, Julianne Moore, Michelle Williams oltre a Millicent Simmonds al suo esordio.
Il libro La stanza delle meraviglie, indicato per ragazzi dai 12 anni, è uscito in Italia per Mondadori nel maggio del 2012. Tratta di due storie lontane cinquant’anni; la particolarità è che una è raccontata in parole, l’altra in immagini.
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Ricordiamo che già un altro romanzo di Selznick è arrivato al grande cinema grazie a Martin Scorzese: parliamo de La straordinaria invenzione di Hugo Cabret del 2007.
Trama:
Due storie, ambientate in epoche diverse, scorrono parallele fino al finale, dove avviene un particolarissimo incontro. Wonderstruck inizialmente è ambientato nel 1927 in New Jersey, dove la piccola Rose (Millicent Simmonds) colleziona articoli e ritagli di giornale che ritraggono la sua attrice preferita (Julianne Moore). Nel Minnesota del 1977, il giovane Ben (Oakes Fegley) sogna di incontrare il padre che non ha mai conosciuto. Ben e Rose, uniti dall’idea di incontrare qualcuno che, in qualche modo, ha accompagnato la loro infanzia, partono verso New York. Il loro viaggio è dato per Ben da un indizio scoperto in casa e per Rose da un titolo di giornale che ha attratto la sua attenzione. Nonostante i cinquant’anni che li separano, sono misteriosamente collegati tra loro
La particolarità di questa pellicola è il modo in cui il regista ci presenta le due epoche: infatti la storia di Rose è in bianco e nero, quella di Ben è trattata con i colori tipici del cinema degli anni settanta. Il grande lavoro sui colori e le scene di buio hanno forse penalizzato la fotografia. Bianco e nero, cinema muto, stop-motion, un omaggio a David Bowie,.. Troviamo veramente di tutto, forse troppo per rendere compatto e lineare questo film.