Caro iCrewer il 1933 è un anno storico molto importante e quindi non posso sorvolare sull’accennarti un fatto storico. Poche righe e poi passiamo ad argomenti più leggeri, ma devi sapere che in storia il 1933 è celebre per la stipula del Patto a quattro.
Dopo le atrocità della Prima Guerra Mondiale alcune nazioni, ovvero: Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna, decisero di radunarsi presso Palazzo Venezia a Roma e di firmare un patto che è passato alla storia come il Patto a Quattro.
Patto a Quattro: 7 Giugno 1933
In Italia venne annunciato da Mussolini il 7 giugno 1933; il suo discorso venne affisso in tutti i comuni del Regno d’Italia. La firma del Patto avrebbe dovuto mettere la parola fine al periodo angoscioso del dopoguerra e comunemente è considerato una tentativo di pace. L’impegno delle nazioni consisteva nel cercare un accordo comune per il perseguimento della pace e della ricostruzione economica del dopoguerra. Il trattato prevedeva anche la tutela di Austria e Cecoslovacchia da possibili attacchi ed occupazioni tedesche e quindi un vantaggio per l’Italia che poteva così scongiurare un’eccessiva presenza tedesca nelle aree limitrofe ai confini della penisola. Nonostante le buone intenzioni il Patto a Quattro non verrà mai attuato e da lì a qualche anno una nuova e ancora peggiore guerra si sarebbe abbattuta sull’Europa e sul mondo intero.
Bene. Conclusasi questa piccola ed inevitabile parentesi passerei ad argomenti più leggeri e che riguardano le mie passioni: i Libri, il Cinema e la Musica.
Si parte da Wilbur Smith
Importantissimo scrittore in particolare di libri d’avventura, Wilbur Addison Smith, noto come Wilbur Smith, è nato il 9 gennaio 1933 a Broken Hill, Zambia. Ha conseguito una laurea in Scienze Commerciali nel 1954 presso la Natal and Rhodes University e successivamente è entrato a far parte della Goodyear Tyre and Rubber Co. di Port Elisabeth e qui lavora dal 1954 al 1958. Dopo di che, tra gli anni 1958 e 1963 si associa alla H. J. Smith and Son Ltd di Salisbury.
Tra le curiosità che lo riguardano spiccano i suoi quattro matrimoni. Il primo con Jewell Sabbert; il secondo con Anne; il terzo con la scrittrice Danielle Antoinette Thomas la quale in seguito a una malattia muore nel 1999 e successivamente Wilbur Smith convoglierà alle quarte nozze con Mokhiniso.
Alla terza moglie sono dedicati ciascuno dei libri dello scrittore, sembra che sia stata Danielle Antoinette Thomas la musa ispiratrice dell’autore e anche che la scrittrice lo abbia aiutato a comporre i suoi scritti, in particolare per le scene d’amore. Si vocifera anche che era abitudine dello scrittore iniziare un nuovo libro proprio nel giorno del loro anniversario. A Mokhiniso è invece dedicato i Figli del Nilo.
Dai quattro matrimoni ha avuto tre figli: due con Anne, la seconda moglie e uno con il matrimonio con Danielle. Wilbur Smith ha molte proprietà e tra esse spicca la sua residenza situata a Città del Capo sulle pendici della Table Mountain che viene descritta nel libro Stirpe di uomini. Lo scrittore possiede anche una tenuta di 27.000 acri posta nel cuore del Sud Africa, Leopard Hill.
Tra le sue passioni è molto grande quella rivolta alla storia sudafricana e delle regioni limitrofe. Conosce molte lingue, tra le quali: l’Inglese, l’Afrikaans, lo Zulu ed altri idiomi dell’Africa. Nonostante il suo enorme successo letterario devi sapere che le sue prime esperienze letterarie furono un disastro. Non solo gli editori sudafricani, ma anche quelli europei che ricevettero le sue bozze, si rifiutano di pubblicarle e così lo scrittore tornò alla sua professione di contabile.
Nonostante questa sconfitta ricevette da un Editore di Londra un’interessante proposta e così Wilbur Smith decise di fare quello che a un certo punto tutti gli scrittori decidono di compiere, ovvero: scrivere prima di tutto per se stessi. Inizia quindi a comporre testi in cui venivano descritte le vicende che più amava: gli ampi spazi delle praterie, le avventurose foreste, le ripide montagne, gli incredibili paesaggi dell’Africa, belve feroci, la vita degli indigeni…
Il suo libro d’esordio si intitola Il destino del leone, primo volume della serie Ciclo dei Courteney. Da questo romanzo in poi ha venduto milioni di copie le cui cifre sono in continuo aggiornamento. Lo scrittore è molto apprezzato in Italia e alcuni romanzi come ad esempio i Figli del Nilo, 2001 è stato presentato in anteprima mondiale proprio nella nostra penisola. Secondo i numeri sono più le donne che gli uomini a prediligere i suoi racconti e alla veneranda età di 87 anni ancora sforna libri.
Il suo ultimo romanzo è Il Fuoco della Vendetta, pubblicato a marzo del 2020, HarperCollins.
Liliana Cavani
Grande personalità del mondo del cinema, Liliana Cavani è nata il 12 gennaio del 1933 a Carpi, in provincia di Modena.
Cresce con i nonni e per via dell’assenza del padre nella sua vita Liliana sceglierà di mantenere il cognome della madre, Cavani. Sempre merito della mamma è anche la passione di Liliana legata al mondo del cinema: è stata lei portarla nelle sale tutte le domeniche.
Ha una laurea in lettere antiche, ottenuta nel 1959 presso l’Università di Bologna e ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma presso il quale si è diplomata vincendo un Ciak d’Oro con il cortometraggio La Battaglia. Nel 1999 ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università Lumsa.
All’inizio della sua carriera in campo cinematografico si occupa della realizzazione d’inchieste di stampo sociale e documentari per la Rai tra di essi ti cito: La storia del Terzo Reich, La donna nella resistenza e La casa in Italia.
Francesco d’Assisi, 1966 è il suo primo film; ad esso seguiranno altri film dedicati alla vita del Santo, l’ultimo dei quali è andato in onda nel 2014 su Rai 1. Ad esso seguono film biografici come Galileo, 1968 e Al di là del bene e del male, 1977 in cui narra gli ultimi anni della vita di Friedrich Nietzsche.
Nel 2012 ha ricevuto, in occasione del BIF&ST, Bari International Film Festival, il Premio Federico Fellini 8 ½ e nello stesso anno ha ricevuto un David alla carriera.
Gino Taddei
Illustre tenore italiano Gino Taddei è nato Cogoleto, nel 1933 e morto a Savona, nel 2017. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita presso Varazze.
La sua prima importante apparizione ebbe luogo nel 1964 presso il Maggio Musicale Fiorentino nel Doktor Faust di Ferruccio Busoni, nel ruolo di Belzebub esotto la direzione artistica di Fernando Previtali. Il suo grande talento ha varcato i confini Italiani con grandi affermazioni all’estero. Ha calcato i palcoscenici dei teatri più illustri come: la Scala, la Fenice di Venezia, il Massimo di Palermo, il San Carlo di Napoli, il Giuseppe Verdi di Trieste, i Teatri di Modena, Ferrara, Reggio Emilia…
Tra gli anni ’60 e ’70 ha recitato in rappresentazioni teatrali sia italiane che estere e ha donato la sua voce per alcuni programmi Rai e reti radiofoniche-televisive straniere. Con Raina Kabaivanska ha inciso Madama Butterfly.
Spero che questo piccolo viaggio nell’anno 1933 sia stato di tuo gradimento, alla prossima caro iCrewer.