Visto di punta può suonare strano come titolo per una rubrica e forse un pochino lo è. Più che strano è più appropriatamente una svirgolata di fantasia, un trastullo o un gioco e in effetti è un gioco di parole ricavato dal sintagma “punto di vista”. Se, per puro divertimento, si invertono i termini cambia il significato? Poco, in effetti. Punto di vista o Visto di punta hanno matrice comune. Cambia piuttosto la posizione di chi guarda…
Il significato di “punto di vista” è più che noto a chiunque: se non dovesse esserlo per qualcuno, il più che solidale web viene in soccorso a chiunque. Basta fare un giretto telematico fra le pagine dei vari siti e gli arcani più misteriosi vengono svelati in un battito di ciglia. L’informazione che si avvale della nuova tecnologia migliora la vita non c’è dubbio, anche se non manca e non è indifferente, un deleterio rovescio della medaglia. Questa è un’altra storia però, che racconterò in un altro momento.
Se si escludono i vari significati estensivi che la frase può avere, considerando solo quello letterario, il punto di vista è, in un testo narrativo, l’angolatura nella quale si pone colui che narra per osservare e descrivere secondo la sua visuale. In poche e più potabili parole povere, il punto di vista o come piace a noi che frequentiamo i giochi di parole, il visto di punta si riduce all’esprimere ciò che si pensa su quanto accade intorno, possibilmente senza peli sulla lingua e nei limiti del lecito consentito (ovvia ‘sta cosa, se non si vuole essere querelati).
Il punto di vista ha due aspetti specifici: può essere definito “dal di dentro” nel caso in cui il narratore conosce tutto di una storia, di un fatto o di un qualsiasi avvenimento e in qualche modo ne è coinvolto. Oppure può essere un punto di vista “dal di fuori”, quindi esterno e in questo caso il narratore esprime il suo parere in base a ciò che osserva e interpreta.
E fin qui il discorso non fa una piega. “Ma il Visto di punta, che mi rappresenta?” Immagino ti starai formulando questa domanda mentre stai leggendo… E hai ragione: se si ha il ghiribizzo di intitolare una rubrica Visto di punta, un minimo di spiegazione occorre darla a chi ha la pazienza di leggere.
Perché Visto di punta?
Hai presente un angolo? Un punto di osservazione a margine, forse anche un po’ defilato ma con un’ampia visuale che consente di osservare a 360° quasi senza essere notati? È lì, su quell’angolo, su quel margine, su quella punta acuta e appuntita, dove si sta scomodi e non propriamente rilassati che porrà la sua residenza chi curerà questa rubrica, per essere pungolato e pungolare, pungolare per provocare, provocare per suscitare reazioni e stabilire scambi di opinione.
E se stai pensando perchè mai tale scelta e che scopo può avere, ti rispondo semplicemente che il perché non è uno solo. Ce ne sono mille, come i problemi che restano da risolvere ai cantanti del tormentone estivo che ancora invade radio e affini, in questo primo scorcio di autunno.
Visto di punta vuole essere o meglio, si pone l’obiettivo di diventare una rubrica di opinione (si dice così in lingua post-moderna), dove chiunque può intervenire e interagire.
In un contesto sempre più indifferente a ciò che accade intorno, sempre più distante dai problemi sociali e civili, sempre più distaccato dalla Politica (quella con la P maiuscola e non quella dei politicanti di partito), concentrato sul futile e sul superfluo, un contesto in cui si tende a parlare senza ascoltare e ascoltarsi, un contesto in cui “l’io sono io e voi siete m..de”, dilaga e impera, Visto di punta ha la velleità di porsi come un luogo in cui si osserva e si racconta con occhi disincantati e quanto più possibile obiettivi.
Visto di punta si propone di essere un angolo, un posto, un luogo dove incontrarsi e guardare insieme il mondo per vedere meglio, perché molto spesso si guarda ma non si vede. Interloquire, scambiarsi opinioni, esprimere il proprio parere, il proprio punto di vista, questo è lo scopo primario di Visto di punta: un incontro di idee anche diverse e discordanti che può diventare un modo per allargare i propri orizzonti mentali, cosa che non hai mai fatto male a nessuno e mai ne farà. Anzi.
E quindi? Quindi, a rileggerci qui!
Wow finalmente “si smuove” qualcosa? Sarà molto interessante “sotto tutti i punti vista”, o “visto di punta” l’angolatura sarà perfetta, soprattutto perchè io vi guarderò con un altro occhio. E brava la mia Pina un grande bacio
Cara Ornella… Ci manchi, torna sto sito aspetta a tte…
Grazie, un abbraccione!