Ciao lettore/lettrice!
Oggi nuovo appuntamento con una nuova recensione. Il libro in questione è un thriller intitolato Verità e Bugie, scritto da Caroline Mitchell, edito Newton Compton editori.
Verità e bugie: la trama
La nostra protagonista è Amy Winter, una giovane e rispettata detective, la quale ha perso da poco il padre, detective anch’egli, morto improvvisamente.
La vita di Amy, viene scossa da un ulteriore evento: le viene recapitata una lettera proveniente dal carcere. Il mittente è Lillian Grimes, nome molto noto ad Amy, poichè il padre aveva indagato sul caso della donna, contribuendo a farle ricevere l’ergastolo per l’omicidio di sei ragazzine compresa una delle sue figlie.
Nella lettera Lillian afferma di voler finalmente rivelare dove si trova il corpo di una delle vittime; lo rivelerà solo e solamente ad Amy. Le due, all’apparenza può sembrare non abbiano niente in comune, e invece condividono il proprio patrimonio genetico; Amy è la figlia minore di Lillian.
La detective ha sempre saputo di esser stata adottata; ha ricordi molto vaghi della sua infanzia e non ha mai chiesto di voler sapere chi fossero i suoi veri genitori… Adesso che sa da chi proviene, è spaventata: sa che dentro si sé scorre il DNA di due serial killer soprannominati “Le bestie di Brentwood” per la loro brutalità negli omicidi, e questo non la fa stare tranquilla; ha il terrore di poter diventare come loro,
Nel frattempo scompare un’altra ragazzina, e Lillian lascia intendere che il premio finale del gioco che ha orchestrato sarà proprio la liberazione della giovane.
Considerazioni personali
Il romanzo Verità e bugie è ricco di flash-back: sono i ricordi di Poppy (il vero nome di Amy prima di cambiare famiglia) che pian piano riaffiorano.
La lettura è scorrevole, linguaggio chiaro e semplice; il ritmo è incalzante. La storia è ricca di colpi di scena, tanta suspense che fa sussultare a ogni minimo rumore che si sente, in più il finale lascia con il fiato sospeso fino alla fine, è travolgente, inaspettato e quasi lascia possibilità di un continuo.
L’autrice cura ogni minimo dettaglio: i personaggi sono ben delineati; i luoghi ben descritti. Sembra di guardare ogni situazione dall’alto come uno spettatore. Se chiudo gli occhi posso sentire il rumore delle sbarre di metallo del carcere aprirsi e chiudersi, le urla dei inquieti di notte, la paura di Poppy verso il padre, i denti battere per il terrore.