Le uova di Pasqua rappresentano uno dei simboli più antichi e ricchi di significato legati alla festività pasquale, intrecciando tradizioni pagane, cristiane e artistiche. Fin dall’antichità, l’uovo è stato considerato emblema di vita, rinascita e fertilità, simboleggiando l’unione tra terra e cielo e l’inizio di un nuovo ciclo vitale con l’arrivo della primavera. Con l’avvento del Cristianesimo, questo simbolo si è arricchito di un nuovo significato spirituale: l’uovo divenne metafora della resurrezione di Cristo, racchiudendo in sé la promessa di nuova vita e speranza.
Sai perché si regalano le uova di Pasqua?
La tradizione delle uova di Pasqua affonda le sue radici ben prima dell’arrivo del cioccolato. Molto prima, addirittura, del Cristianesimo.
Fin dai tempi più antichi, l’uovo è stato considerato un simbolo universale di vita. Molto prima della nascita del Cristianesimo, molte civiltà credevano che il cielo e la terra fossero uniti in un gigantesco uovo primordiale. Questa credenza, nota come mito dell’uovo cosmogonico, era diffusa in culture lontane tra loro: dalla Polinesia alla Grecia, dalla Fenicia all’Indonesia, fino alle coste dell’America centrale e meridionale, passando per la Finlandia e l’Africa.

Nella tradizione persiana, per celebrare l’arrivo della primavera, si usava donare uova di gallina, viste come simbolo di fertilità e rinascita. Anche gli antichi Egizi attribuivano un forte significato all’uovo: lo consideravano il punto di incontro tra i quattro elementi fondamentali della natura — aria, acqua, fuoco e terra.
Simboli simili si ritrovano anche nella cultura greca e cinese. I Greci, ad esempio, avevano l’Omphalus, una pietra ovale conservata nel tempio di Apollo a Delfi, considerata l’ombelico del mondo, il centro sacro dell’universo.
Con l’avvento del Cristianesimo, il simbolismo dell’uovo si arricchisce di nuovi significati: tra le prime comunità cristiane si diffuse l’usanza di tingere le uova di rosso, in memoria del sangue di Cristo versato sulla croce. L’uovo diventa così emblema di resurrezione e di vita rinnovata.
Durante il Medioevo, soprattutto in Germania, si sviluppò la consuetudine di decorare le uova bollendole con foglie e fiori, per poi donarle ai domestici. Nel frattempo, tra la nobiltà prese piede l’abitudine di regalare uova ornamentali, realizzate con materiali preziosi. Un esempio celebre è quello di Edoardo I d’Inghilterra che, alla fine del 1200, fece realizzare quasi 500 uova d’oro da donare in occasione della Pasqua.
Le prime uova decorate della storia
Nel Medioevo le uova vere venivano decorate a mano e regalate durante le festività pasquali, soprattutto tra famiglie nobili o reali. In molte culture, queste uova erano anche benedette in chiesa.
In Russia, ad esempio, si sviluppò una vera e propria arte delle uova dipinte, soprattutto in ambito ortodosso: venivano usate per rappresentare la luce, il sacrificio e la speranza.
Nel XIX secolo, una delle espressioni più straordinarie di questa tradizione si ebbe con le uova Fabergé.

Commissionate dallo zar Alessandro III come regalo per la zarina Maria Fëdorovna, le uova Fabergé erano veri e propri capolavori orafi, spesso in oro, smalto, pietre preziose e con sorprendenti meccanismi interni (musicali o a sorpresa). Ne furono realizzate 50 tra il 1885 e il 1916, oggi esposte nei musei più prestigiosi del mondo.
Queste uova preziose, pur non essendo legate direttamente alla Pasqua, incarnano perfettamente il valore simbolico dell’uovo come dono: qualcosa che contiene una sorpresa, un significato nascosto, un gesto di amore e rinascita.
Quando arrivano le uova di Pasqua in cioccolato?
La nascita delle uova di cioccolato viene fatta risalire a Luigi XIV, che nel Settecento incaricò il cioccolatiere di corte, David Chaillou, di creare uova pasquali in cioccolato da donare durante le festività, al posto delle tradizionali uova d’oro. Le prime versioni, però, erano ben diverse da quelle che conosciamo oggi: erano piene, molto compatte e dalla superficie ruvida, quindi piuttosto difficili da gustare.
Un passo fondamentale si compie nel 1823, a Vevey, in Svizzera, dove François Louis Cailler fonda il primo stabilimento per la produzione di cioccolato. Grazie a macchinari innovativi, il cioccolato diventa più morbido e facilmente lavorabile, dando origine alle prime tavolette.
Il processo evolutivo prosegue con Daniel Peter, genero di Cailler, che inventa il cioccolato al latte aggiungendo latte condensato — molto in voga negli Stati Uniti — e farina di latte, un prodotto tipicamente svizzero. Ancora oggi, questa ricetta è la base del cioccolato al latte che troviamo in commercio.
Nel 1825, l’olandese Coenraad van Houten rivoluziona la lavorazione del cacao introducendo il processo detto dutching, che prevede l’immersione delle fave in liquore, la loro pressatura e la separazione dei grassi. Il pH del cioccolato veniva aumentato, rendendolo più scuro e maneggevole: è a lui che si attribuisce la creazione delle prime uova di cioccolato vuote, simili a quelle moderne. Pare che già nel Settecento, a Torino, fosse nata la consuetudine di inserire piccole sorprese all’interno delle uova vuote.
Un’altra tappa cruciale arriva nel 1879 con Rodolphe Lindt, fondatore dell’omonima fabbrica. Lindt inventa la macchina per il concaggio, un sistema che, grazie a un agitatore e un miscelatore, permette di distribuire in modo omogeneo il burro di cacao. Il risultato? Un cioccolato più lucido, morbido e vellutato, in netto contrasto con le versioni precedenti, ancora piuttosto ruvide.
La diffusione vera e propria delle uova di Pasqua in cioccolato si deve però all’inglese John Cadbury, che a partire dal 1875 sfrutta le nuove tecniche per introdurre nel mercato un’ampia varietà di uova: al latte, fondenti, bianche, con granella di mandorle o nocciole, e persino a strati di diversi tipi di cioccolato.
Una curiosità degna di nota: nel 1897, per celebrare le nozze di un discendente della casa Stuart, un pasticcere inglese realizzò l’uovo di Pasqua più grande mai creato. Alto ben 9 metri e largo 18, entrò nel Guinness dei Primati. Al suo interno conteneva le bomboniere per gli invitati.
Oggi le uova di Pasqua sono un’icona culturale: un dono per i bambini, un gesto di affetto tra adulti, un’idea decorativa, un’opera d’arte per gli appassionati. Dalle pasticcerie artigianali alle edizioni di lusso, questo piccolo oggetto continua a raccontare una storia antica, fatta di rinascita, creatività e meraviglia.

Dalle uova dipinte dell’antichità, passando per lo sfarzo delle uova Fabergé fino ad arrivare al cioccolato dei nostri giorni, le uova di Pasqua restano un simbolo eterno, che unisce sacro e profano, arte e golosità, tradizione e innovazione.