Cari iCrewers vi è mai capitato di leggere un libro e dire: “incredibile! Ma l’artista sta parlando di me?!” Ecco a me è appena successo con l’opera “Un romantico a Milano” di Sergio Gerasi edito Bao Publishing di cui ora vado a parlarvi.
L’irrequietezza dell’artista
Questo Graphic Novel mi ha attirato fin dalle sue anteprime apparse nei blog, ho desiderato leggerlo con una sensazione di crescente curiosità, non ne comprendevo il motivo; si amo leggere, adoro i graphic novel eppure questo titolo “Un romantico a Milano” stava diventando un chiodo fisso.
Prima che la Bao Publishing – casa editrice che in questi anni sta pubblicando un capolavoro dietro l’altro; editando le opere di autori degni di nota come: ZeroCalcare, Stefano Turconi, Teresa Radice, Capitan Artiglio a cui riservo i miei migliori complimenti – avevo trovato questo libro a fumetti in fiera a “Tempo di Libri” ecco come si presenta.
Un romantico a Milano
Graficamente l’opera è meravigliosa.
Si tratta di un cartonato 19×25, lo stile di Gerasi è differente in ogni pagina. Abbiamo disegni in stile pittorico, realizzati con Marco Zambelli, altri realizzati a matita, alcuni hanno dei tratti più confusi, altri più puliti.
I disegni si fondono con la trama, è questo quello che ho amato, i colori e le tecniche usate danno una seconda dimensione alle parole.
Frasi e disegni si completano a vicenda superando i loro limiti e catturando il lettore in un vortice di emozioni.
Eccovi un’immagine; a mio parere i viola, il porpora, come le tinte blu utilizzate enfatizzano l’inquietudine del protagonista che si trova a esprimere ad alta voce il suo più grande desiderio, il motivo per cui l’artista scrive:
Voglio vivere per sempre.
Lo esprime parlando con un gatto (animali da sempre considerate delle sagge guide con poteri quasi divini) il gatto gli suggerisce di saltare giù, di compiere il salto, esorcizzando le paure e mostrando coraggio.
L’edificio su cui si trovano il protagonista e il suo animale guida è La Torre Velasca e si può notare come sotto di loro le strade siano vuote. Non ho mai visto in tutta la mia vita una Milano tanto silenziosa e vuota quanto quella rappresentata da Gerasi.
Il tutto dona oniricità, desolazione, perdita, irrequietezza, ma anche realtà… In che senso?
Quante volte camminando per Milano capita in mezzo a quella frenetica confusione di sentirsi soli, nel ritmo frenetico della città regna la solitudine perfettamente rappresentata da Gerasi.
Il protagonista o i protagonisti?
Inizio con una mia curiosità: mi chiedo quanto ci sia di Sergio Gerasi in Drogo? Dove inizi l’uno e finisce l’altro?
Io da scrittrice che tutti i giorni ci prova non ho potuto evitare di immedesimarmi in Drogo.
Drogo Colombo è un artista, ha avuto un momento di fama, tuttavia il mondo dell’editoria non è un mondo facile e così per sopravvivere svolge come lavoro quello di illustrare libri per l’infanzia.
Come gli ricorda Pietro Manzoni (uno dei tanti illustri personaggi con cui Drogo intrattiene conversazioni nei bar milanesi) è comunque un lavoro inerente al suo campo.
E già!
Peccato che Drogo sogna di essere un fumettista famoso come Zerocalcare, citato con una simpatica ironia nel corso dell’opera.
Drogo da romantico artista sogna l’immortalità, è ossessionato dal voler essere e dal non voler diventare come suo padre e tutto questo si rispecchia in un suo continuo desiderio di vedere il mare e in una sua insana abitudine a interloquire con grandi personalità milanesi del ‘900.
Ho amato questa battuta di Alda Merini:
“Io vivevo sui navigli sa? […] Scherza? Avrei vissuto volentieri in un bel palazzone del centro cosa crede? Non avevo una lira.”
Che Alda Merini, una delle maggiori poetesse italiane non avesse una lira mi ha fatto sorridere.
Drogo Colombo ha un passato che pesa sul suo presente e che si manifesta in un profondo sentimento di malessere che non consente al diamante che ha dentro di sé di tornare a splendere.
È uno di quegli alunni che vengono definiti dalle maestre con la tipica frase:
“ha le capacità, ma non si impegna.”
In poche parole Drogo Colombo è uno di noi, rappresenta il sognatore schiacciato dal peso della realtà che deve combattere contro il cinismo del mondo per riacquistare se non l’immortalità almeno un briciolo di serenità.
Riflessioni personali
La mia valutazione è di 5 stelle, sono contenta che questo Graphic novel abbia trovato il modo di raggiungermi, mi ha dato molto, da artista anche io sono in una costante ricerca del mare e in una lotta continua contro il blocco dello scrittore.
Mi è piaciuto il modo in cui Drogo si smarrisce fino a perdere se stesso e ho apprezzato quello che Gerasi ha scelto come suo finale, quelle tre persone che appaiono sorridendo in conclusione sono l’ispirazione che fa muovere il sole e le altre stelle.
Sergio Gerasi
Sergio Gerasi nato a Milano nel 1978. È un disegnatore, storyboarder/regista di videoclip musicali e cortometraggi e tanto altro…
Ha esordito come disegnatore presso la Star Comics con “Lazarus Ledd”. Ha collaborato con numerose serie a fumetti tra le quali: “Rourke” come copertinista, “Jonathan Steele“, “Nemrod“, “Cornelio” , “John Doe“, “L’Insonne“, “Trigger“, “San Michele“, “Valter Buio“, “Agenzia Incantesimi” e per Planeta DeAgostini “Harry Moon“.
E infine è approdato alla Sergio Bonelli Editore a cui lavora a “Dylan Dog” e “Mercurio Loi“.
Nel 2011 inizia a collaborare con la trasmissione televisiva “Servizio Pubblico” di Michele Santoro nella quale si occupa delle illustrazioni per le “Inchieste a Fumetti”.
Per ReNoir Comics ha realizzato “G&G”, un omaggio a Giorgio Gaber, recentemente è stato ristampato da BeccoGiallo e “Le Tragifavole” un libro a fumetti con allegato un disco.
Ha collaborato con Tito Faraci alla trasposizione in fumetto di un racconto di Alan D. Altieri apparsa nel volume antologico di Mondadori dal titolo “Internationoir”.
Per il mercato internazionale, statunitense ha prodotto “Connect” e “Horrorama”, producendo dei volumi antologici curati dal regista Brian Yuzna.
Con BAO Publishing ha pubblicato nel 2014 “In inverno le mie mani sapevano di mandarino”.
È inoltre un batterista e fondatore della band punk rock 200Bullets.