La tempesta è un’opera teatrale in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1610 e il 1611.
Il protagonista è Prospero, il vero duca di Milano, che, esiliato, cerca di riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche.
Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia i passeggeri su un’isola.
Prospero riesce a rivelare la vera natura di Antonio, a riscattare il Re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando.
La narrazione è incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte, tesse trame con cui costringe gli altri personaggi a muoversi secondo il proprio volere.
La realtà è spesso ambigua e a volte non è facile afferrarne il senso; altre volte non c’è nemmeno un senso.
E forse è proprio vero che la nostra vita e noi stessi siamo fatti della stessa materia impalpabile e fugace di cui sono fatti i sogni.
Io ci penso spesso al confine che c’è tra la realtà e il sogno, tra ciò che è e ciò che non riesco neanche a vedere e immaginare perché la mia stessa natura mi impedisce di andare oltre le mie abitudini, ciò che ho imparato, le mie esperienze.
Tante volte mi fermo a pensare se quello che penso è reale oppure l’ho costruito io con la mia mente, i miei pensieri limitati e limitanti. E allora cerco di aprirmi a nuovi punti di vista e a nuove realtà che possono nascere grazie al confronto, alla lettura, alla conoscenza.
Questo argomento mi fa venire in mente un corso di pnl (Programmazione Neuro Linguistica) che ho seguito qualche hanno fa dove ho imparato questa frase chiave che mi ha aperto un mondo:
La mappa non è il territorio
Ognuno di noi ha la sua mappa, fatta di informazioni selezionate attraverso una serie di filtri genetici, biologici, individuali, familiari, culturali e sociali.
Ciò che entra nella mappa dipende dalla selezione che viene fatta in termini di quantità e qualità delle informazioni e, soprattutto, in base a come e dove si ferma la nostra attenzione, cambia anche la nostra esperienza. Infatti lo stesso fatto può essere vissuto diversamente da ogni persona essendo collegato a emozioni e sentimenti diversi per ognuno.
Si può concludere che c’è una sola realtà ma ognuno vive solo la propria mappa della realtà.
Per approfondire questo argomento un libro molto interessante che ti consiglio è PNL Corso base di Ileana Moretti e Vincenzo Palma.
Un punto di partenza per capire cos’è la programmazione neurolinguistica e come può essere utilizzata per migliorare la propria vita personale e professionale. Con esercizi, esempi pratici, e schemi che aiutano a comprendere bene ogni capitolo.
Un altro libro che mi ha aperto la mente sul tema delle credenze limitanti è Psych-k di Robert M Williams.
Questo libro spiega come sviluppare il pensiero integrato, che coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali,
per accedere al tuo potenziale innato e consentirti di creare una vita che rifletta la parte migliore di te.
Questo processo passa attraverso la creazione di credenze che aiutino a determinare obiettivi che anche la mente subconscia possa comprendere e rendere realizzabili.
Nel libro l’autore scrive: Psyck-k è un processo di risveglio personale e di scoperta o rivelazione spirituale, un metodo facile per entrare in contatto con il vostro Mago interiore, divinamente ispirato, per un mondo…in cui i sogni che osiamo sognare possono effettivamente realizzarsi.
Grazie per aver preso questo caffè motivazionale letterario con me questa mattina e come sempre buona lettura!!