Sono giorni di forte tensione in Ucraina o in Russia, dove il popolo cerca di manifestare in tutti i modi possibili contro la guerra. Anche in Europa, dalle più grandi alle più piccole città, si stanno organizzando marce per la pace. E il mondo dell’editoria e degli scrittori non resta in disparte come semplice spettatore, ma reagisce ed agisce.
Il mondo del libro contro la guerra in Ucraina
Il mondo del libro, in ogni sua parte, dagli scrittori agli editori fino ai librai, si mobilita contra la guerra in Ucraina. Tutti hanno deciso di firmare una lettera aperta di PEN International nella quale è sottolineato che “non può esserci un’Europa libera e sicura senza un’Ucraina libera e indipendente”, come riporta anche il Guardian.
Aveva espresso la sua solidarietà al popolo ucraino, nei giorni scorsi, anche l’Associazione Librai Italiani- Ali Confcommercio ha infatti invitato le librerie a vestire le vetrine di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. Come ha affermato il presidente Paolo Ambrosini:
I libri, la lettura, da sempre sono dei ponti tra culture e storie diverse, e da donne e uomini che amano la cultura guardiamo con grande preoccupazione a quanto avviene in queste ore e auspichiamo che le parole possano prevalere sul rumore della guerra; per questo abbiamo suggerito che in vetrina trovino posto anche opere russe, perché tutti noi dobbiamo molto a quella tradizione culturale e non possiamo accettare che oggi la Russia sia causa di una tragedia annunciata.
Lo scrittore americano Jonathan Safran Foer, ha una nonna ucraina di origini ebraiche sopravvissuta alla guerra e all’Olocausto, è stato intervistato da La Stampa, e ha dichiarato:
È molto facile esprimere solidarietà, appuntarsi uno sticker sul petto o andare a una marcia per la pace ma non è necessariamente voglia di cambiamento. Lo abbiamo visto con il clima. La stragrande maggioranza degli americani si dicono preoccupati, il 70 per cento, compresi la maggioranza dei repubblicani, vogliono che gli Stati Uniti stiano negli accordi di Parigi, ma pochissime persone poi, a livello personale, fanno quello che sarebbe necessario.
Anche gli scrittori russi sono contro la guerra e all’invasione dell’Ucraina. Online troviamo una lettera aperta firmata da oltre mille scrittori russi, che mostra il loro palese dissenso contro questo disumano conflitto bellico:
Noi editori di libri russi, librai, editori, traduttori, critici, illustratori, designer, tipografi, correttori di bozze, tipografi, bibliotecari, rivenditori di libri, protestiamo contro la guerra scatenata dalle autorità della Federazione Russa in Ucraina. La guerra deve essere immediatamente fermata e gli iniziatori ei partecipanti all’aggressione militare devono essere spogliati dei loro ranghi e dei loro ranghi e assicurati alla giustizia.
Il libro è una delle principali forme di conservazione e trasmissione dell’esperienza umana. E tutta questa esperienza accumulata nei secoli ce lo insegna: la guerra è un crimine, e il valore della vita umana è incondizionato. La guerra deve essere fermata!
Il presidente di AIE Ricardo Franco Levi ha commentato:
Sosteniamo e applaudiamo al coraggio di editori, librai, distributori, autori, bibliotecari, traduttori russi, che in più di mille hanno firmato un appello a favore della pace e per la fine delle operazioni militari in Ucraina, dimostrando così il loro dissenso rispetto alle scelte del presidente Vladimir Putin. Sappiamo tutti quanto in condizioni come queste manifestare e comunicare il proprio dissenso possa essere pericoloso: consapevoli e ammirati di tanto coraggio, siamo loro vicini.
In questo momento è più che mai importante essere uniti contro la guerra in Ucraina. Sembra che la Storia non serva a niente, che sia solo legata ad eventi del passato, eppure tutti vediamo punti in comune tra questo conflitto e i milioni di conflitti passati.