La scrittrice e filosofa femminista argentina Tamara Tenenbaum torna in libreria con il nuovo libro Tutte le nostre maledizioni, edito da Fandango Libri: il racconto della vita di una ragazza nata e cresciuta nella comunità ebreo-ortodossa a Buenos Aires e da essa più o meno fuoriuscita.
Vediamo insieme la trama del romanzo!
La trama di Tutte le nostre maledizioni di Tamara Tenenbaum
L’unica volta che mia madre ha visto nascere un pidocchio è stato sopra la mia testa.
Si apre così questo romanzo di infinitesimali dettagli che, come ha scritto Guadalupe Nettel, fanno scoppiare mine.
Ecco la sinossi!
Dipinge piccole storie, vite riassunte in tre, quattro righe, mentre va avanti o ristagna quella della protagonista: una bambina, poi ragazza, poi adulta, che prova a pensare da sé. Persino la morte del padre, ucciso in un attentato, è elaborata con poche, precise parole, anch’esse lontane dai percorsi canonici del lutto.
Ma pensare da sé non è impresa facile: Tamara fraintende e sragiona, le sfuggono contraddizioni e trame latenti nel quotidiano. Come districarsi, in un mondo che, tanto dentro quanto fuori dalla fede, non fa altro che imporre riti e dogmi? Come spiegarsi comportamenti umani, la cui origine è remota nel tempo, e i cui legami con l’oppressione sono spesso occulti?
Smontando e sviscerando cerimonie, disarticolando la normalità, irridendo persone, oggetti e luoghi, ma soprattutto se stessa: la capacità di ragionare sulla sensazione e di metterla a nudo, di dubitare di quel che fa sentire comodi e di quel che, al contrario, scomoda è il fulcro della scrittura di Tenenbaum.
È la presa di coscienza, femminista innanzitutto, a spiegare le ragioni degli eventi: quanto più piccoli, maggiore il loro peso. Come in un Lessico famigliare d’oltreoceano, l’autrice riscatta e cristallizza le anomalie del quotidiano, in cui riecheggiano eventi lontani e sovrastrutture, strascichi di quel che non si vede ma persiste sottotraccia, ombre di storie.
L’autrice Tamara Tenenbaum
Nata a Buenos Aires nel 1989, Tamara Tenenbaum è docente di Filosofia all’Università di Buenos Aires e scrive per quotidiani e riviste, in particolare per El Diario e La Nación.
Ha pubblicato nel 2017 il libro di poesie Reconocimiento de terreno (Pánico el panico) e nel 2019 la raccolta di racconti Nadie vive tan cerca de nadie (Emecé) e il saggio El fin del amor (Ariel – Seix Barral), giunto in patria alla nona ristampa e pubblicato da Fandango Libri nel 2022 con il titolo: La fine dell’amore. Amare e scopare nel XXI secolo.
Nello stesso anno ha debuttato come drammaturga con l’opera Una casa llena de agua e partecipato, come sceneggiatrice e attrice, alla serie Amazon Prime La fine dell’amore, incentrata sulla sua vita.