Premio Nobel per la letteratura nel 1993.
Medaglia Presidenziale della Libertà 2012
“All’autore Toni Morrison che ha saputo usare la grande letteratura come strumento di denuncia della condizione dei neri senza snaturarla.”
Mi piace iniziare il mio articolo con le parole che il Presidente degli Stati Uniti, nel 2012, ha usato nel procedere alla consegna del premio.
Ma chi è Toni Morrison? E’ lo pseudonimo di Chloe Anthony Wofford (Lorain 18 febbraio 1931), scrittrice statunitense afroamericana.
Attraverso i suoi scritti ha cercato di descrivere i cambiamenti delle comunità dei neri nel periodo della migrazione degli anni ’40, questo lo ritroviamo nel suo secondo romanzo del 1973 SULA, o BLACK BOOK del 1974 in cui raccoglie numerosi documenti che testimoniano i 300 anni di storia afroamericana.
Una Donna che si è fatta strada in un contesto americano in cui, pur lasciando spazio al gentil sesso, è sempre stato “braccino corto” per quel che concerne l’essere donna e soprattutto nera. A chi afferma che la letteratura non può essere politicizzata, la Morrison risponde con i suoi romanzi in cui la politica è la sua bandiera, perché lei non disconosce il suo impegno politico, ma lo utilizza per ribaltare la questione e vedere tutto da un’angolazione diversa.
Il tema fondamentale dei suoi romanzi è la perdita di identità del suo popolo nel momento in cui ha subito la maggiore minaccia della storia americana.
I suoi scritti sono un inno continuo alla valorizzazione del popolo nero privato della sua memoria, della vendita dei figli, della cancellazione dei nomi, dei paesi, delle lingue d’origine e lo fa con delicatezza e con toni in cui, più che uno scritto, appare un canto corale, dove le brutture dei gesti diventano quasi bellezza.
Una Donna che ha usato tutto ciò di cui disponeva ed ha saputo imporsi attraverso la letteratura offrendoci una chiave di lettura nuova su argomenti vecchi: le atrocità commesse dal Bianco; facendo in modo però che chi ha causato tutto ciò rimanga nei limiti dell’umano.
E in un’epoca in cui il “razzismo” non è mai cessato, anzi ritorna prepotentemente alla ribalta, ritornare a leggere i romanzi di Toni Morrison potrà aiutarci, forse, a capire il mondo e l’uomo e, magari, ad agire per il meglio.