Il 22 maggio 2022 è scomparsa una grande scrittrice italiana, Teresa Buongiorno Veroi, che ha dedicato la sua vita alle sue due grandi passioni: la Storia e i ragazzi.
Sentendo enumerare la sua produzione – più di quaranta volumi – viene da pensare che si tratti del lavoro di tutta una vita, che l’autrice non abbia fatto altro che battere su carta avventure ambientate nei tempi antichi, costruite ad arte per affascinare giovani lettori, rendendoli al contempo più consapevoli della Storia.
Invece il percorso di Teresa Buongiorno è iniziato da punti diversi. Prima di tutto si è laureata all’Università degli Studi di Roma La Sapienza, in Storia medievale; poi è approdata al mondo della televisione. Per il piccolo schermo ha creato la rubrica “Dalla parte dei piccoli“, nonché format indimenticabili come Giocagiò e L’albero azzurro.
Sono stati dei suoi cari amici, già scrittori, a convincere Teresa Buongiono a darsi una chance e provare a comporre un libro. Da quel momento non ha più smesso, diventando autrice di romanzi storici per ragazzi, testi di divulgazione, raccolte di racconti e fiabe.
Partendo da Ragazzo etrusco, facciamo un piccolo tour delle opere di Teresa Buongiorno
Ovviamente, è impossibile parlare in un solo articolo di tutti i libri pubblicati da questa scrittrice, quindi ho deciso di proporti una selezione di titoli, cercando d’incuriosirti e tentarti un po’. Ti avviso già ora: se ti interessano volumi più particolari, o pubblicati tempo fa, forse è meglio consultare prima di tutto i cataloghi delle biblioteche, perchè non tutti sono facilmente reperibili in commercio.
Ragazzo etrusco è stato il suo romanzo d’esordio, e quindi è giusto presentarlo per primo. Si tratta di una storia che prende forma negli anni in cui il potere di Roma (quella antica, ovviamente), si sta espandendo sempre più, a scapito delle civiltà con essa confinanti. Veio è un ragazzo etrusco, e quando la sua città cade, dopo dieci lunghi anni di assedio, l’unica cosa che può fare è fuggire insieme ai suoi amici, e cercare di costruirsi una nuova vita altrove. Ci riuscirà?
Teresa Buongiorno ha, invece, ambientato Il mio cuore è una piuma di struzzo tra passato e presente. Corinna, la protagonista, mai avrebbe potuto immaginare che una visita al Museo egizio si sarebbe trasformata in un viaggio nell’Oltretomba, così come lo immaginavano gli antichi egizi. La domanda che deve farsi, però, al momento è una sola: il suo cuore sarà abbastanza leggero da superare la prova e pesare meno della piuma posta sul piatto della bilancia della dea Maat?
Come già il titolo ci suggerisce, Camelot: l’invenzione della tavola rotonda parla di altri luoghi e altri tempi. Questa volta lo scenario è la Britannia pagana, in cui scorrazzano fate e throll, giganti e nani. Proprio qui, un gruppo di ragazzi si riunisce grazie a un sogno: costruire una Tavola Rotonda, in modo che nessuno sia in una posizione di potere rispetto al suo vicino. E una volta seduti, tutti uguali e di pari valore, parlare di giustizia, di lealtà e di pace. Forse l’avrai già intuito, ma tra questi giovani vi erano anche Artù, Merlino, Ginevra e Morgana.
Il ragazzo che fu Carlomagno, vincitore del Premio Andersen 1985, narra la storia del grande imperatore, ma non quella che conosciamo già. Teresa Buongiorno non parla di assedi e di paladini, di incoronazioni o del prode Orlando, no. L’autrice si concentra sull’infanzia di questo importante personaggio storico, su quei fai che, per non creare aloni sulla sua splendente reputazione, sono stati nascosti, celati. Quest’opera è il punto d’incontro tra ricerca storica e divulgazione per ragazzi.
Infine, Olympos: non la solita cronaca, o il solito volume tutto d’un pezzo. Al contrario, si potrebbe quasi dire che questo romanzo si quasi una raccolta di racconti, di novanta avventure – o potremmo definirli episodi – che ci narrano la vita della protagonista, Ebe, coppiera degli dei. Il suo cruccio? L’eterna giovinezza. Esatto, quel dono che in molti, nella letteratura e nella storia di tutto il mondo, si sono dannati per ottenere, lei c’è l’ha già, ma non lo sopporta; detesta vedere tutti gli altri crescere, maturare, invecchiare, mentre lei rimane sempre identica al giorno precedente.