Lo Steampunk: conosciamolo insieme attraverso questo saggio dal titolo Vapore, ingranaggi e sogni meccanici. Lo steampunk e i nuovi vittoriani di Elettra Dafne Infante edito da NeroPress Edizioni, un testo che ho trovato realmente accattivante ed interessante. Mi è piaciuto leggerlo, mi sono immersa in questo mondo che, devo essere sincera, conoscevo poco.
Elettra Dfane Infante nasce a Roma nel 1971. Si appassiona allo studio, tanto che dopo il diploma in lingue, si trasferisce a N.Y. ove acquisisce un secondo diploma. Si laurea in Letteratura angloamericana alla facoltà di Lingue e Culture Straniere di Roma Tre, con lode. Autrice di vari testi, una donna piena di talento che ha sempre coniugato la sua passione per i viaggi con quella per i libri andando ad esplorare quei luoghi e sempre alla ricerca di quei personaggi con i quali è cresciuta.
Partiamo con la cover di questo volume, personalmente la trovo parecchio suggestiva con tutti questi ingranaggi in rilievo, questo vapore scuro che si intreccia e che corre verso il cielo, questi colori scuri… però, se guardi con attenzione sotto tutti i congegni meccanici potresti scorgere altre figure: io, ad esempio, attraverso tutto quel fumo riesco a intravedere quasi un volto, ti sembra strano? Scruta con attenzione anche tu, ritagliati qualche secondo ad osservare bene le immagini. Tutto questo, probabilmente, sta proprio a voler indicare lo steampunk: scoperte future collocate nel passato.
Facciamo conoscenza con lo Steampunk!
Cosa è lo Steampunk? Letteralmente steam significa vapore, fonte energetica, ed è un movimento, ma anche un modo di pensare, una corrente che ruota intorno a concetti fondamentali, primo fra tutti il cosiddetto What if? ovvero Cosa sarebbe successo se…? Cosa sarebbe accaduto, ad esempio, se la rivoluzione industriale non fosse avvenuta nei tempi e con le dinamiche che conosciamo e la storia avesse avuto un altro sviluppo? Cioè a dire: se una scoperta del futuro fosse avvenuta prima, come sarebbe stato il passato?
«Cultura, storia, cambiamenti sociali e curiosità: lo steampunk è tutto questo e molto di più. C’è molto alto dietro la superficie. C’è una forte componente emotiva che anima gli autori di allora e gli scrittori vittoriani di oggi.»
La Londra vittoriana è solitamente lo scenario prediletto dagli scrittori steampunk o comunque l’Ottocento e il Novecento, dove i macchinari, ad esempio, vengono alimentati dal vapore od anche da congegni ad orologeria piuttosto che dall’elettronica.
In questo saggio compiremo un viaggio, un itinerario affascinante partendo proprio dalla Londra Vittoriana di Charles Dickens e Conan Doyle, leggeremo di personalità come Elephant Man e Jack lo squartatore e del mistero irrisolto che aleggia attorno allo stesso, si passa quindi alle origini dello steampunk; faremo poi un salto nel cinema per vedere come questo genere viene intercalato al suo interno. Tra i vari film citati, troveremo la trilogia di Back to the future e come questa viene posta in stretta correlazione proprio con lo steampunk «La trilogia di Back to the Future spazia, è il caso di dirlo, tra epoche e generi diversi, toccando nel secondo capitolo e – in particolare – nel terzo, l’aspetto distopico ma, soprattutto, steampunk».
Leggere ciò è stato come fare un tuffo nei ricordi, quasi nostalgico, direi.
Il testo, poi, passa ad analizzare il panorama angloamericano e quello mondiale, con attenzione a quello giapponese e finanche a quello italiano. L’autrice, in tutti i casi citati, va ad analizzare opere classiche rivedute con occhio post moderno, sempre sulla base del What if?
Riguardo all’aspetto tutto italiano, non ti svelo quali sono le opere che vengono prese in considerazione ma ti posso dire che viene addirittura ricordato un programma che di certo conoscerai, che vede quali protagonisti personalità piuttosto note soprattutto fra i giovanissimi di qualche anno fa; ciononostante, e sebbene siano passati parecchi anni, questi personaggi – ancora oggi – sono molto apprezzati fra il pubblico. Non poteva mancare un capitolo dedicato allo Steampunk in raffronto con la post-modernità, dove vengono citati film parecchio conosciuti: non me ne volere ma devo serbare il mistero anche qui, per sapere di quali film si tratta devi leggere il saggio.
«Lo Steampunk è tutto quanto detto finora con l’aggiunta della tecnologia di oggi.»
Il libro, dal punto di vista tecnico, si presenta così suddiviso: una prefazione, a cura della prof.ssa Maria Anita Stefanelli, dell’Università Roma Tre, una premessa e una introduzione, in questa ultima l’autrice spiega, appunto, cosa troveremo nella sua opera. Otto capitoli, ciascuno composto da propri titoli e da propri paragrafi. Nel libro sono presenti parecchie note predisposte a pié di pagina.
Vengono riportati passi originali delle opere citate con relativa traduzione: tutto ciò rende ancora più interessante tutto il testo.
Il volume si presenta ben scritto, parole fluide e vocaboli ricercati che scorrono senza mai interrompersi, nessun refuso riscontrato. Trattandosi di un saggio si potrebbe pensare ad una lettura pesante, ove si richiede una particolare concentrazione, in verità non è così: il libro non si rende mai noioso, anzi, è stato davvero entusiasmante compiere questo itinerario alla scoperta dello Steampunk.
Lo Steampunk un mondo tutto da scoprire!
Forse in tutti questi nuovi scrittori, come sostiene l’autrice, vi è solo voglia di andare a ricercare, a ritrovare quelle emozioni che forse oggi, causa l’incedere della tecnologia, vanno perdendosi «E parlando di steampunk, un’ultima precisazione è d’obbligo, perché nelle tante pagine di questo saggio ne abbiamo analizzato, descritto e sviscerato origini e motivazioni. Abbiamo parlato di letteratura, pellicole, serie tv e post modernismo, ma c’è un elemento, che nemmeno lo strutturalismo e l’analisi più approfondita possono passare al setaccio: l’emozione, qualcosa che ci fa stare bene, ci diverte, ci rilassa, ci indica il nostro posto nella vita e ci fa sentire parte di qualcosa.»
Alla fine dell’opera troviamo le Appendici, la prima analizza alcune opere letterarie, ove si analizza nel dettaglio letterario e non uno degli investigatori più noti e intuitivi mai esistiti: sul nome, però, devo glissare, a meno che tu non lo abbia intuito.
Segue poi l’appendice relativa ai nomi di tutti i personaggi citati nel saggio, con una breve biografia e infine una appendice fotografica piuttosto affascinante. Terminano il testo la bibliografia, la filmografia e varie e la sitografia consultate.
Questo è un testo del quale ne consiglio la lettura, anche ai giovanissimi, perché no, fosse solo per tutte le opere letterarie citate; un saggio, insomma, che bisognerebbe leggere anche solo per cultura personale, un’opera appassionante perché l’autrice ha saputo renderla tale.
Gentilissima Alessandra, grazie per le splendide parole che hai speso nei miei confronti, ma, soprattutto, verso il mio saggio. Sono sempre felice quando vedo che le intenzioni che mi hanno portato a scrivere questo libro, ovvero, la passione e la voglia di far conoscere questo genere al mondo, arrivano. Come hai ricordato tu, ho visitato personalmente tutti i luoghi di cui parlo in dettaglio, alla ricerca di ciò che mi/ci ha formato nei nostri anni più belli, e che ancora mi emoziona; e lo Steampunk, attraverso questo sguardo retrofuturistico del mondo, fa sognare e riflettere tanto secondo me. Grazie, Elettra Dafne
Carissima Elettra,
è stato per me un piacere leggere il tuo saggio che ho trovato realmente interessante, oltre che accattivante: si denota la tua passione e il lavoro da te svolto. Quindi, sono io che ringrazio te!
🙂