Quando senti parlare di età vittoriana, a che genere letterario pensi, iCrewer? Probabilmente ai pizzi, merletti, balli e debutti in società del Regency. Eppure, ci sono anche altri romanzi ambientati in quell’epoca, che nulla hanno a che fare con la corte. Sono opere di Steampunk, storie narrate con il fischiare del vapore in sottofondo, con il cigolio degli ingranaggi nelle orecchie e le dita sporche di olio.
Il termine che individua questa categoria letteraria – “steampunk” appunto, dove steam sta per vapore – è stato coniato, sembra, dallo scrittore K. W. Jeter, a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 del secolo scorso, per cercare di raggruppare le sue opere, quelle di Tim Powers e quelle di James Blaylock.
Steampunk: tratti fondamentali
Londra, 1850. Le macchine sbuffano, il calore del vapore arrossa la pelle, gli ingranaggi stridono, le mani sono sporche d’olio, nell’aria c’è odore di ferro.
Il manutentore, abbarbicato sulla cima della locomotiva, si riposiziona i grandi occhialoni metallici, quasi come un aviatore pronto alla partenza, e riprende il lavoro.
In una bottega, al di là della strada, nascosta in un vicolo che sembra sbirciare la stazione ferroviaria quasi con soggezione, un uomo è chino sul banco da lavoro e, con pinze sottilissime ed estrema precisione, sta inserendo l’ultimo ingranaggio in un animale meccanico. Una volta che il piccolo cuore di metallo sarà al suo posto, l’uccellino comincerà a sbattere le ali e cinguettare.
A questo punto, forse avrai già intuito i caratteri peculiari di questo filone di narrativa, ma sempre meglio specificare, no? Immancabile è la componente meccanica, sia essa diluita o parte fondamentale del racconto. Poi tocca alle invenzioni scientifiche – sempre comunque relative al vapore, non all’elettronica – che a tratti possono sembrare quasi anacronistiche. Tendenzialmente, lo scenario di tutto ciò è l’Inghilterra vittoriana del IXX secolo.
Ovviamente, come tutti i generi letterari, lo Steampunk ha poi un’infinità di diverse sfaccettature, ed è per questo che si può parlare, ad esempio, di Steampunk fantasy (o Steamfantasy), in cui magia, creature mitologiche, leggendarie o fantastiche s’intrecciano alle componenti meccaniche, a volte in un contesto diverso dalla Terra. Oppure, Steampunk storico, dove personaggi e luoghi veramente esistiti sono messi in relazione con uno sviluppo tecnologico diverso, rispetto a quello realmente avvenuto. O ancora, Steampunk western, un connubio tra Far West e fantascienza. Fino allo Steampunk con ambientazione futura dove, in una sorta di retro-futurismo, tecnologia molto avanzata indossa le vesti del passato.
Sono molte le opere che si possono citare in rappresentanza di questo genere letterario, da Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne a La macchina della realtà di William Gibson e Bruce Sterling. Un americano alla corte di re Artù di Mark Twain, e Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa (è il mio manga preferito, potevo forse non citarlo?). O ancora L’orologiaio di Filigree Street di Natasha Pulley, Vapore, ingranaggi e sogni meccanici. Lo Steampunk e i nuovi vittoriani di Elettra Dfane Infante e Victorian Vigilante Vol. 1 – Le infernali macchine del dottor Morse di Federica Soprani e Vittoria Colella.
Era tardi, immensamente tardi, enormemente tardi. Se non si fosse sbrigato, avrebbe sicuramente perso la prossima nave in partenza per la Luna. Ma cosa poteva farci, lui, se la sveglia non aveva suonato? Certo, forse non avrebbe dovuto fare così tardi la sera prima, però non era proprio riuscito a resistere, e aveva finito per completare la riparazione di quel vecchio orologio da taschino che si portava dietro da tutta una vita.
Mentre correva, zigzagando tra clienti di bottega, robot intenti a dirigere il traffico e donne di ritorno dal mercato, alzò gli occhi verso il porto aereo. Eccola lì, attraccata all’ormeggio centrale, con il vapore bianco che già usciva dalle ciminiere: la nave per la Luna.
Tuttavia, quello non era che il primo passo, pensò, mentre la borsa di attrezzi gli sbatteva ritmicamente contro la coscia. Una volta giunto al porto lunare, la sua avventura avrebbe veramente avuto inizio: meccanico della prima nave esploratrice dello spazio profondo, come meta solo i confini dell’Universo. Ovviamente, solo se fosse riuscito a imbarcarsi in tempo.
Non si tratta, però, solamente di un genere letterario. Lo stile Steampunk spopola anche nel campo delle arti grafiche e nell’abbigliamento, soprattutto per quanto riguarda i costumi da cosplay. È così popolare, che nel 2020, per la prima volta, è stato aperto un concorso letterario e grafico riservato proprio a questo specifico tema.