É uscito il nuovo decreto per lo Sport!
Runner di tutto il mondo unitevi e gioite! Magari, non troppo, ma questo è un mio consiglio spassionato. Che tutto stia andando bene, o benino (lo dicono i re magi dell’OMS), il mio accorato appello è di non scatenarvi. E anche tu caro iCrewer con lo sguardo supplichevole non m’incanti, non serve. Lo sport e tutto quello che vi veicola intorno non è una bazzecola, è una cosa seria e come tale va affrontata.
Comunque, visto come sono andate le cose durante la quarantena, è bene fare un po’ di chiarezza, se non altro per capire bene quali sono le discipline che ritorneranno a veder la luce ma soprattutto come!
Intanto una bella ripassata al decreto del Ministro Spadafora è doveroso:
…palestre aperte dal 4 maggio per “gli atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle federazioni” di tutte le discipline individuali, comprese le categorie giovanili.
Concetto chiaro? Non bisogna essere scienziati per capire che dopo quasi tre mesi di sosta quelli che hanno potuto ricominciare a sgranchire le gambe siano stati i professionisti! lo dice la parola stessa! è la loro professione. Non che sia un concetto universale condivisibile, diciamo che la categoria dei “non professionisti riconosciuti” attira le mie simpatie, ma riconosco che, finché c’è il fisico e la buona volontà, qualche premio in più è doveroso.
Detto questo, preferisco pensare che ad uno tzunami di queste proporzioni, la conseguente quarantena sia stata usata per riposare il fisico e resettare il cervello, se non altro per comprendere che per tutti e ripeto tutti gli sportivi, il rischio è stato di non riprendere ad allenarsi e soprattutto a guadagnare. Anche il pallavolista di serie A ha la famiglia da mantenere… no?
Sport: le regole per un sano e corretto allenamento individuale
Certo, si può ricominciare ma era prevedibile che ci fossero regole precise da osservare . Eccole:
Regola base: distanziamento. Almeno due metri soprattutto per gli sport che consentono contatto fisico. Addirittura nel ciclismo consigliati 20 metri di distanza, nel tennis escluso il doppio, in piscina 10 metri tra un nuotatore e un altro, e 5 negli spogliatoi.
É chiaro anche questo? Quindi, è giusto che il velocista, lo schermitore, il maratoneta, lo scalatore, l’arrampicatore, lo sciatore, il calciatore, il giocatore di basket o di volley, individualmente, con le dovute accortezze, abbia ripreso ad allenarsi. Ci vuole tempo per allenare le capacità condizionali, migliorare la resistenza, riprendere la tonicità attraverso il potenziamento muscolare. L’automatismo con la ripetizione dei gesti motori. Ci vuole tempo, razionalità, tanta pazienza e buon senso!
Udite udite, con il decreto del 18 maggio invece, è stato concesso di allenarsi anche alle discipline di squadra. La riflessione è spontanea. Alla luce di una possibile ritorno della virulenza del Covid 19, è giusto rischiare? Credo che assumersi una responsabilità di questo genere, non deve essere stato facile. E anche in questo avrei qualcosa da dire.
Capisco che a causa del virus i campionati si sono fermati. Comprendo che per partecipare sono stati profusi impegni di ogni tipo soprattutto economici, ma qui non stiamo parlando di una piccola epidemia di influenza con tosse, raffreddore magari complicata con mal di gola.
Stiamo parlando di qualcosa che ha mietuto centinaia di persone, lo vogliamo capire o no? E mi rivolgo soprattutto ai signori del calcio, ai presidenti di quelle società che in piena pandemia, con le vittime che uscivano dagli ospedali anche dalle uscite di sicurezza, contestavano la chiusura del campionato. Anzi pretendevano che lo stesso ricominciasse a pieno ritmo magari a porte chiuse questo per gentile concessione. Ma per cosa? Per non perdere il posto in classifica? O qualcos’altro?
Se un ministro giapponese si è dovuto arrendere e spostare le Olimpiadi al 2021, non vedo per quale motivo non adeguarsi!
Sport, cosa dice il decreto del ministro Spadafora?
Senza dubbio il braccio di ferro tra il ministro Spadafora e il mondo del calcio non è stato un bello spettacolo. Ci ha pensato il virus a mettere tutti a tacere, colpendo un buon numero di calciatori e spingendone altri a fuggire dal pericolo.
Con le nuove disposizioni, anche il calcio può ricominciare a vedere la luce, anzi è notizia di questi giorni che è ricominciata la Bundensliga, il massimo campionato di calcio tedesco. Certo festeggiare un goal senza potersi abbracciare deve essere stato difficile!
Comunque pensiamo a noi! Già dal 13 maggio il ministro si era espresso molto chiaramente.
“Nei prossimi giorni si dovrà decidere sulla riapertura del campionato: ma dovrà essere fatto in sicurezza per tutti. Il governo non si farà condizionare, nessuna pressione.”
Bravo ministro, la coerenza e la fermezza sono importanti per chiarire le idee.
Lo stesso Cts aveva respinto infatti le linee guida proposte dalla federazione calcio e da tutte le altre discipline. Una volta accertato il protocollo giusto si è poi pensato, con calma di riaprire agli allenamenti ma, guarda caso, proprio il calcio ha registrato la notizia che tre giocatori della Fiorentina e tre membri dello staff sono risultati positivi al Coronavirus, ma asintomatici.
A questi si aggiunge un giocatore del Torino, risultato positivo il 6 maggio scorso e tre giocatori della Sampdoria risultati in ritorno di positività dopo aver fatto i normali controlli sanitari. Perfetto! É proprio la situazione ideale per ricominciare tutti a giocare.
Alla luce di tutto questo, non contenti, le società vorrebbero ricominciare a giocare isolando il singolo giocatore risultato positivo. Non è dello stesso parere il Presidente del consiglio (che tra l’altro, lo dico apertamente, ha tutta la mia stima), quando afferma che è cosa buona e giusta che l’intera squadra rimanga in quarantena fino alla risoluzione del problema.
Se, in qualche modo conosci il mio pensiero, dovresti percepirlo, ma il tuo? Cosa ne pensi? Mi piacerebbe saperlo, davvero!
Tra l’altro, visto che facciamo i conti solo in casa nostra, ci dimentichiamo del resto del mondo. Le squadre che dovrebbero partecipare ai campionati internazionali come la Champions e la Europa League, come il Manchester United, il Chelsea, sono in alto mare. La decisione del governo britannico di non esentare lo sport dalla quarantena obbligatoria non lascia dubbi a riguardo. Se ne parlerà in estate, quando e se le cose andranno bene. Per la prima volta mi complimento con Mister Johnson, finalmente una cosa sensata. La sua tanto sperata immunità di gregge non ha proprio funzionato come avrebbe voluto. Si è dovuto ricredere… meglio tardi che mai.
Il problema del calcio, caro iCrewer, non è legato solo al desiderio di scendere in campo. È tutto quello che lo coinvolge. Tra le società e le Pay Tv si è scatenata una bella diatriba, anzi è voce dell’ultima ora che stiano volando ingiunzioni nei confronti delle TV contestate per non aver pagato le rate dei contratti. La loro risposta è stata netta “se non riparte il campionato non paghiamo“.
Come vedi tutto è ricollegabile a questo eppure, rimango dell’idea, e in questo vado a braccetto con il caro Ministro, che aspettare il 13 giugno per tastare il terreno e vedere come va, è l’unica e ragionevole scelta da fare. Per quanto riguarda le altre discipline, in fondo il discorso non cambia.
Nella pallacanestro, come per tutti gli sport di squadra, è stato anticipato che si potrà cominciare allenamenti, partendo chiaramente dal distanziamento, che è la regola base, sedute individuali ed eventuali specifiche ancora da stabilire.
Mi sembra giusto che le regole siano chiare fin da subito, giusto per non cadere poi in momenti di confusione controproducenti per un avvio graduale ma doveroso. I protocolli più ipotizzabili sono legati alla modalità di sanificazione degli ambienti più volte al giorno, monitoraggio costante della temperatura corporea, quarantena per i giocatori stranieri che rientrino in Italia.
È probabile che, proprio per la serie A di Basket, le squadre che occupano i primi posti della classifica possano giocare i campionati continentali ma per saperne di più dobbiamo aspettare il 24 maggio. Quindi, se sei appassionato di pallacanestro, tocca aspettare qualche giorno.
Per l‘atletica le gare riprenderanno nel 2021, quindi per ora, visto che correre è lo sport ufficiale, non staranno poi così male.
Per il nuoto la Pellegrini fa un discorso è un po’ diverso; a proposito, un plauso alla campionessa lo devo fare. In piena quarantena si è battuta come una leonessa perché il nuoto e tutto lo sport compreso il calcio, rispettasse le disposizioni del governo e la sua voce si è sentita, eccome! Comunque ligia al dovere fa quello che può, anche se qualche pensiero sulla situazione non è mancata…
Senza avversari il pubblico l’adrenalina è tutto diverso. la cosa più difficile è non avere obiettivi a breve scadenza. Aspettare un anno per i giochi olimpici è troppo. Le gare stimolano a migliorare
Si poteva non accontentarla? Certo che no! La federazione sta infatti, pensando di organizzare delle competizioni tra atleti italiani per riacquistare l’atmosfera agonistica. Mi sembra una buona idea, l’importante è che ognuno rimanga nella sua corsia! Per lo sci la Brignone, gongolante per la coppa del mondo conquistata, si sta accontentando di fare qualche discesina sulle piste di casa, per ora se le deve fare bastare.
Per tutto il resto, caro iCrewer, lo avrai letto anche tu: dilettanti e amatori, palestre e ambienti chiusi saranno ancora off limits fino a fine maggio. E anche lì ci sarebbe da raccontare ma questo alla prossima puntata, anzi al prossimo decreto!
Nel frattempo, se vuoi fare proprio di testa tua, mi raccomando stai a distanza, metti la mascherina e non gozzovigliare troppo!