Un tuffo nell’immensità, la passione lunga una vita di Umberto Pellizzari
“Il sommozzatore scende per guardare, l’apneista per guardarsi dentro”
Oggi ti voglio parlare di un uomo incredibile, quelli che mi colpiscono per coraggio e forza di Volontà. Il suo nome è Umberto Pellizzari, classe 1965, milanese di nascita, e la sua passione è scendere sempre di più nelle profondità marine. In gergo tecnico potremmo definirlo, un’apneista, cioè colui che in apnea scende a setto costante senza l’uso di attrezzatura e con la sola capacità polmonare. Umberto Pellizzari è atleta con la A maiuscola, come pochi, è l’unico ad aver stabilito record mondiali in tutte le discipline di apnea.
Stabilisce il suo primo record mondiale di apnea profonda in assetto costante il 10 Novembre del 1990, a Porto Azzurro, Isola D’Elba, nel settembre del 1991 all’Elba, conquista tutti i record di immersione in apnea: il 3 ottobre scende in assetto costante a -67 metri, il 22 dello stesso mese ottiene anche il record mondiale di immersione in apnea in assetto variabile toccando i -95 metri. Il 26 Ottobre, consegue il suo terzo trionfo mondiale in un mese, conquistando con -118 metri anche il record assoluto di immersione apnea. Nel 1993, al largo di Montecristo, stabilisce un nuovo primato in assetto variabile “no limits” scendendo a -123 metri. Il 24 luglio 1994, a Cala Gonone, in Sardegna, conquista il nuovo record mondiale di immersione scendendo a -101. Nel 1995, durante una serie di test medici, Pelizzari supera alcuni test trattenendo il fiato per per l’incredibile tempo di 19’56’‘, davvero incredibile!!! Successivamente riuscirà a scendere a-150 in assetto variabile regolamentato e nell’ottobre del 2001 conquista la medaglia d’oro al Campionato mondiale di apnea per Nazioni.
La sua è una passione a 360 gradi, volta non solo per soddisfare se stesso ma soprattutto gli altri. E’ attualmente impegnato come giornalista e reporter televisivo in programmi di divulgazione scientifica, ha creato la scuola Apnea Accademy per la diffusione, la didattica e la ricerca dell’apnea subacquea a livello mondiale. Collabora come formatore e docente per i G.I.S. (Gruppo intervento speciale) ed è componente del corpo docenti dei corsi per sommozzatori dei Vigili del fuoco. Non solo, dal 2006 è Docente presso la Scuola Normale di Pisa, al Master di secondo livello di Medicina Subacquea e Iperbarica.
Ma la specializzazione più importante per il grande atleta subacqueo è quella di collaborare assiduamente con WAMBA la ONLUS che sostiene e finanzia i bambini affetti da malattie genetiche. Pellizzari della sua vita in apnea, ha scritto un libro, Profondamente, di cui non scrivo nulla, la sua descrizione è una poesia.
“Da 0 100 metri e poi ancora più giù, a precipizio negli abissi: le pulsazioni rallentano, il corpo svanisce, ogni sensazione galleggia dentro nuove forme. Resta soltanto l’anima. Un lungo tuffo nell’anima che sembra assorbire l’universo. Ogni volta risalire è una scelta: sono io che torno a riappropriarmi della mia dimensione umana, metro dopo metro,per venire di nuovo alla luce.Spesso mi chiedono che cosa c’è da vedere laggiù. Forse l’unica risposta possibile è che non si scende in apnea per vedere, ma per guardarsi dentro. Negli abissi cerco il mio io. E’ un esperienza mistica, ai confini con il divino. Sono immensamente solo con me stesso ma è come se mi portassi dentro tutta l’essenza dell’umanità. E’ il mio essere umano che supera il limite, che si cerca fondendosi con il mare, che s’immerge in se stesso e si ritrova.
Quando ho pensato per la prima volta a un mio libro mi sono messo a ridere.Scrivere non è mai stato il mio sport preferito. Ma avevo qualcosa da dire. Quello che provo in apnea non passa attraverso le parole e neanche attraverso il pensiero. E’ un esperienza mentale unica. Eppure non potevo trascinarli tutti per mano e trascinarli tutti con me, nel mio mare. Allora ho cominciato a concentrarmi sulle mie emozioni:> a ogni allenamento le decifravo, me le imprimevo dentro e poi correvo a scrivere per bloccarle ancora vive, nei segni sulla carta. Ogni volta che ripercorre quelle parole, sensazioni forti si animano davanti a me esplodendo in mille particolari. E resto a guardare le mie emozioni, che si fanno decise e trasparenti come un mondo d’acqua. Mi lascio colmare e ogni cosa mi appare in un intensità semplice e spontanea. Adesso posso raccontare quello che vedo nel profondo.
Umberto Pellizzari
https://youtu.be/F5tkUA0MAjQ