Carlo Pernat, lo spregiudicato e famoso manager del motomondiale.
“Sono stato un fancazzista fino a 26 anni. La mia professione era fuori corsista della facoltà di Economia e Commercio. Risposi su annuncio del Secolo di Genova dove cercavano qualcuno che conoscesse le lingue e volesse viaggiare. Questa azienda era la Piaggio. Mi hanno assunto in 5 minuti. Mollai il buon posto a Roma, presi una sberla da mio padre ma non mi pento di averlo fatto.”
Carlo Pernat si presenta così! Chi è ? Se ami il moto mondiale, Valentino Rossi, e tutto il mondo delle moto ad un certo livello, allora non puoi non conoscere il suo manager più famoso. Genovese fino al midollo, il manager più discusso e più cercato del moto mondiale, si racconta in un libro, distribuito da Mondadori in tutte le librerie e presentato al Mugello durante il GP d’Italia alla presenza di Loris Capirossi, Dovizioso, e tanti altri, accorsi a testimoniare, con grande soddisfazione del manager, una lunga collaborazione di lavoro ma anche di una vera amicizia nata tra le quinte dei autodromi di tutto il mondo.
Già il titolo è tutto un programma! Belin, che paddock. Storie di corse, di piloti e di altre pazzie della mia vita, scritto in collaborazione con Massimo Caliandri, non lascia dubbi sulla natura spregiudicata del manager che, a quasi 70 anni, non rinuncia a vivere come vuole la sua vita, a suo dire e non solo, sempre molto spericolata. Come sottolinea lo stesso Pernat in una recente intervista, il libro non vuole essere una autobiografia ma il racconto della sua storia professionale colorata da una serie interminabile di aneddoti, tra sesso, droga, donne, moto, Formula 1, quarant’anni spregiudicati vissuti dietro ai paddock di tutto il mondo che ammette di avere girato per 250 volte. Beato lui… oso dire…
“La vita l’ho vissuta io, non è stato un evento che mi ha cambiato, sono io che ho voluto cambiare un evento. La mia filosofia” dice Pernat “è che il tempo non passa. Il tempo arriva. Te la costruisci tu la vita, quello che hai fatto ieri non conta niente. Ho voluto fare io tante cose, molte sono andate bene, altre no.”
Sono curiosa di leggere di cosa si tratta…
Vittorie, piloti, sconfitte. Benzina, curve, staccate. Motocross, velocità, bordelli, sigarette, champagne, pronto soccorso. La Parigi-Dakar. Valentino Rossi e Max Biagi, Loris Capirossi, Marco Simoncelli. La Piaggio, la squadra corse della Gilera, la Cagiva, l’Aprilia. Carlo Pernat, in quarant’anni di folle carriera come manager del mondo dei motori e non solo, ha fatto e disfatto qualsiasi cosa. Compreso il giro del mondo in aereo: almeno 250 volte. Ha scoperto e lanciato pluricampioni del mondo, ha vinto 20 titoli iridati. Ha messo d’accordo sponsor e motori, contribuendo alla crescita planetaria della Moto GP come nessun altro. Ha brindato con Mick Jagger e Francois Mitterand, Gerge Harrison, Lech Walesa, Fabrizio de Andrè e Vasco Rossi. Si è occupato pure della Ferrari di Scheckter e Villeneuve in Formula Uno, della Juventus di Trapattoni in Coppa dei Campioni, della Bianchi di ‘Tista Baronchelli al Giro d’Italia, del “suo” Genoa che lottava per tornare in serie A. In questo libro, racconta i frammenti di una vita talmente spericolata da far impallidire le imprese dei piloti che corrono a 300 all’ora. La storia di un ragazzo di Genova che diventa il più importante e autorevole manager del mondo delle due ruote, frenando il giusto e tenendo il gas sempre aperto al massimo.
Alla domanda cosa pensasse di se stesso Pernat ha risposto…
“Sono un fancazzista a cui piace lavorare, o un lavoratore fancazzista, cerco sempre di mettere in tutto simpatia e normalità. Per questo bisogna avere carattere. Sono contro le novità e non cambierò mai, sono quello che ero 30 anni fa, simpatico, amico di tutti, non incazzoso e brillante”
Un libro da leggere non ti pare ?